​Déhors e Ombrelloni per bar e ristoranti, Firenze cambia ancora

Con l'arrivo della stagione estiva e dei suoi tanti eventi all'aperto torna il tema degli spazi attrezzati all'esterno per le attività del centro storico e non solo. Pedane, tavolini e ombrelloni: cosa è ammesso e cosa no.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 giugno 2019 12:34
​Déhors e Ombrelloni per bar e ristoranti, Firenze cambia ancora

Non lo scopriamo certo oggi. Firenze è tra le città italiane più visitate dai turisti di tutto il mondo. Insieme a Roma, Milano e Venezia in grado di superare quota 10 milioni di presenze nel corso dell'anno. La stagione in cui maggiormente l'afflusso di turisti segna un elevato picco, è indubbiamente quella estiva.

L'estate quest'anno è cominciata con qualche settimana di ritardo ma il cartellone estivo promette una stagione ricca di eventi con grandi nomi del panorama nazionale ed internazionale capaci di soddisfare ogni tipo di appetito artistico - culturale come ad esempio Roberto Bolle, Nicola Piovani, The Cure, Francesco De Gregori, Franz Ferdinand, Woody Allen, Eddie Vedder, Ed Shreeran e molti, moltissimi altri.

Una delle conseguenze dell'enorme afflusso di turisti e visitatori è sicuramente il proliferare di déhors, gazebi e spazi esterni attrezzati con tavolini, ombrelloni, tettoie e tutto quanto è più utile ad aggiungere spazio all'esterno per accogliere ancor più clienti ed avventori. Bar e Ristoranti ovviamente la fanno da padrone nell'allestimento del plateatico tanto da riuscire in alcuni casi a raddoppiare la superficie sfruttabile per la loro attività.

Un tema molto delicato non solo a Firenze. Da una parte ci sono le legittime esigenze commerciali degli esercenti che con gli spazi all'aperto possono garantirsi dei buoni fatturati nel corso della stagione estiva. Dall'altra c'è una tutela dell'immenso e prezioso patrimonio artistico della città, invidiata ad ogni latitudine del pianeta. Ecco dunque che già l'anno scorso, il precedente consiglio comunale ha approvato un nuovo regolamento sui cui si è discusso molto a lungo in città.

Il regolamento per le occupazioni di suolo pubblico per ristoro all’aperto approvato il 29 gennaio del 2018 per sommi capi ha previsto lo stop a nuove concessioni rispetto a quelle già assegnate: 14 mila metri quadrati all'interno della zona Unesco e 6 mila al di fuori di essa. Lo stop si estende anche alle nuove aperture di attività di somministrazione dopo il boom che si è verificato nel 2012 grazie alle liberalizzazioni. Un aspetto che ha convinto positivamente gli esercenti è stato il passaggio della concessione da tre a cinque anni. Un allungamento che consente di fare previsioni di bilanci a maggiore ampiezza temporale e di ammortizzare le spese.

Allestire o arredare uno spazio esterno può infatti comportare un investimento rilevante per esercenti, commercianti e ristoratori che, volendo sfruttare al meglio lo spazio a disposizione e contemporaneamente restare nei limiti del regolamento comunale, sono più propensi a ricorrere ad aziende qualificate in allestimenti su misura per outdoor come la ditta Lapi Ombrelloni specializzata in arredi urbani per i locali dei centri storici.

Nel dettaglio la nuova legislazione comunale ha previsto e disciplinato diverse tipologie di déhors a seconda della zona. In Piazza Duomo e Piazza San Giovanni sono autorizzati soltanto spazi senza pedana e senza ringhiera, così come nelle piazze di Santo Spirito, Santissima Annunziata, San Firenze e dell'Unità. Postazioni con coperture da esterno, gazebo, déhors, tende ed ombrelloni fissi, possono essere invece allestite in in cinque zone, più precisamente in piazza della Repubblica; piazza del Mercato Centrale, piazza Strozzi; piazza Beccaria e vicolo dell'Oro.

Ultimo ma non meno importante è il sistema della sanzioni anch'esso profondamente riformato. Il precedente regolamento commutava multe maggiori a chi aveva una concessione ma eccedeva ad esempio nel numero di sedie presenti , rispetto a chi realizzava un déhors senza alcuna autorizzazione. Con il nuovo sistema di sanzioni invece chi possiede uno spazio autorizzato e commette un'infrazione, riceverà una sanzione pecuniaria e se ne prenderà un'altra nel corso dello stesso anno solare, vedrà decadere la sua concessione. Per gli abusivi "totali" invece scatta una sanzione di 500 euro e la chiusura della propria attività per almeno 5 giorni.

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