Degrado e immigrati: cresce l'intolleranza anche a Firenze

Il vicepresidente del Consiglio regionale Stella (Fi): "Impossibile accogliere tutti, da Governo nazionale e Regione errori clamorosi". La vicesindaca Giachi replica: “Come al solito interviene a sproposito, creando allarmismo e senza conoscere i problemi”. I rifugiati impegnati in lavori socialmente utili. Intervento della Polizia municipale in due locali di Sant’Ambrogio, fatti rimuovere i volantini raffiguranti un senza tetto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 agosto 2015 23:31
Degrado e immigrati: cresce l'intolleranza anche a Firenze

Firenze, 18 agosto 2015 - “Piazze storiche diventate bivacchi a cielo aperto, dormitori per sbandati e regno di spaccio e criminalità. Interi rioni invasi dai cosiddetti centri di accoglienza per immigrati e, addirittura, trasformati in strutture per ospitare gli occupanti dell'ex collegio La Querce. Non si gestisce così una città, il Comune è non solo assente, ma complice di questo stato di degrado”. Lo afferma il coordinatore cittadino di Forza Italia Firenze, Marco Stella.“Basta girare un po' per il centro storico, per notare spettacoli indegni di un Paese civile – denuncia Stella -.

In piazza Santissima Annunziata, i loggiati sono diventati ricettacolo di una ventina di rom, che dormono lì, fanno i bisogni ovunque, e si lavano nelle fontane: una situazione vergognosa e intollerabile. Come può il sindaco Nardella lasciare che questo avvenga, sotto gli occhi disgustati di turisti e residenti? Intervenga subito con la polizia municipale, e ripristini ordine e decoro nella piazza”.Quanto all'emergenza immigrati, “i 6700 arrivi totali previsti in Toscana alla fine del mese prossimo, sono la fotografia dell'inadeguatezza dei Governi nazionale e regionale a guida Pd – accusa il coordinatore fiorentino di Forza Italia -.

Non possiamo permetterci di accogliere tutti indiscriminatamente all'infinito, o la società esploderà. Collocare decine di migranti a Villa Basilewsky, e spostare gli oltre 100 occupanti del collego La Querce nella Foresteria Pertini, a Sorgane, è segno di un'incapacità di amministrare che preoccupa non poco chi ha a cuore il bene dei cittadini”.

“Stella come al solito interviene a sproposito mischiando questioni come decoro, sicurezza e immigrazione, creando allarmismo e senza conoscere i problemi. Sappia infatti che se finora a Firenze non sono state messe le tendopoli per accogliere i profughi il merito è del Comune. Da vicepresidente del Consiglio regionale potrebbe smettere di chiacchierare e attivarsi anche lui per trovare una soluzione migliore”. Così la vicesindaca Cristina Giachi replica al coordinatore fiorentino di Fi e vicepresidente del Consiglio regionale Marco Stella. “In città sono arrivati più profughi di sempre e nonostante tutto siamo riusciti a gestire l’emergenza degli arrivi in maniera dignitosa - ha continuato la vicesindaca -.

Il Comune ha fatto al meglio la propria parte per accogliere i profughi e lo ha fatto nel rispetto delle persone che sono arrivate e del territorio di accoglienza”. “Stella forse non sa che l’accoglienza è un obbligo di legge da cui non si può prescindere - ha aggiunto - in quanto sancito dall’art. 10 della Costituzione italiana, dalla Convenzione di Ginevra del 1951 e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo che fa rifermento al diritto di asilo. È nostro dovere quindi, e lo abbiamo sempre fatto, dare accoglienza a bambini, donne e anziani fragili”.

“Per l’amministrazione comunale l’accoglienza va di pari passo con la sicurezza dei cittadini - ha aggiunto - e poniamo massima importanza al rispetto delle regole e della legalità da parte di tutti come dimostrano i 15 sgomberi che abbiamo fatto dall’inizio del mandato”. “Se Stella quindi si decide a smettere di parlare, com’è tipico di chi non ha mai dovuto governare, e passa ad agire farà un buon servizio alla città, come stiamo cercando di fare noi: è arrivato anche per lui il momento di lasciare le parole e passare ai fatti”.

Questa la denuncia odierna della consigliera del Gruppo Misto Miriam Amato: “Inaccettabile che l'amministrazione fiorentina rimanga indifferente davanti ai cartelli in alcuni locali di Sant'Ambrogio, in cui si ghettizza il senza tetto del quartiere, una persona che non risulta essere molesta. La classica e ormai obsoleta dicitura "Io non posso entrare" generalmente riferita agli amici a quattro zampe, oggi raffigura una persona. Vorrei ricordare agli esercenti che per problemi di ordine pubblico possono rivolgersi a chi di competenza, e che nel regolamento comunale da più di un anno è stato abolito il divieto d'ingresso ai cani, quindi ovviamente un divieto alle persone non può essere né giustificato né ignorato. Mi auguro che l'amministrazione fiorentina provveda immediatamente a far rimuovere i suddetti cartelli e credo sia necessario prendere provvedimenti nel caso in cui atteggiamenti simili, che istigano alla discriminazione, dovessero ripetersi in città”.

Pronto intervento della Polizia municipale in due locali di Sant’Ambrogio, dopo la segnalazione della consigliera Miriam Amato, ai quali è stato fatto rimuovere il volantino raffigurante il senza tetto, esposto da entrambi al vetro all’ingresso. Gli agenti della Municipale domani mattina segnaleranno il senza tetto ai servizi Sociali del Comune. “Il problema c’è - ha dichiarato il capogruppo Pd Angelo Bassi -: è quello di una persona che vive in condizioni di forte disagio, e male hanno fatto i negozianti ad esporre quel cartello. Su certe cose non è lecito scherzare. Ma da qui a lanciare, come ha fatto la consigliera Amato, un allarme per Firenze come città che tollera le discriminazioni ce ne corre”. “Rivendichiamo con orgoglio che la nostra è una città che accoglie - ha concluso Bassi -. Non sarà certo un cartello su una porta a far diventare Firenze una città razzista”.

Una maggiore integrazione con la cittadinanza pelaghese ed un concreto aiuto per i piccoli lavori di manutenzione del territorio. Sono questi i due obiettivi dell’accordo siglato tra Comune di Pelago, Cooperativa Cristoforo e Anteas e che permette a 10 migranti presenti nel territorio di svolgere alcuni lavori di pubblica utilità. I 10 migranti hanno accettato tutti la proposta di dare una mano al comune di Pelago nelle piccole attività di manutenzione quotidiana, ricordiamo che si tratta di una vera e propria forma di volontariato, la convenzione, infatti, ha previsto l’adesione dei giovani migranti all’Associazione Anteas. Fra le attività nelle quali saranno impiegati i migranti ci saranno quelle di manutenzione del verde, risistemazione di recinzioni e staccionate ed, in generale di decoro urbano.

Successivamente si valuterà se alcuni potranno fare altri tipi di mansione come, ad esempio, la sorveglianza dei musei, visto che alcuni dei 10 appartenenti al gruppo hanno una buona conoscenza dell’inglese. Nei primissimi giorni di attività i rifugiati ospitati a Pelago hanno risistemato e riqualificato alcuni guard rail e staccionate, prima nella frazione di Paterno e nei prossimi giorni si concentreranno su quelle della scuola e di via Sant’Andrea. “Il tema dell'accoglienza è un argomento molto discusso negli ultimi mesi – afferma il Sindaco di Pelago Renzo Zucchini - ma molto spesso ci si ferma solo a semplici slogan elettorali.

Noi abbiamo voluto dimostrare che un processo di integrazione partecipativo è possibile, e per questo ringrazio l'Anteas e tutte le associazioni che hanno collaborato con noi per poter realizzare questo progetto. Già in questi primi giorni i ragazzi hanno dimostrato impegno e voglia di dare una mano alla comunità che li ha accolti e i lavori di riqualificazione ne sono una testimonianza”. “Dall'inizio del progetto di accoglienza, grazie a dei volontari, abbiamo dato ai ragazzi gli strumenti adatti con conoscere l'italiano ed iniziare un percorso di integrazione – Aggiunge Giulia Rimini Assessore alla Cooperazione e solidarietà Internazionale e Consulta Stranieri- .

Perchè molto spesso ci si ferma solo ai numeri di questa emergenza, dimenticando che dietro di questi ci sono delle persone. Questo progetto è nato dalla volontà degli stessi ragazzi accolti, di impegnarsi e aiutare la comunità di Pelago attraverso piccoli lavori che li vedranno impegnati quotidianamente”.

Lotta all’illegalità, prosegue senza sosta l’impegno dell’Amministrazione Comunale di Castelfiorentino e l’attività ispettiva della Polizia Municipale dell’Unione per contrastare tutte le situazioni di irregolarità che sono presenti sul territorio. In particolare, dopo i brillanti risultati ottenuti sul versante edilizio e produttivo, che hanno portato alla luce diversi laboratori abusivi gestiti da cinesi, a cadere nella rete dei controlli della Polizia Municipale sono sempre di più le residenze, o meglio le “false residenze”. Persone che al momento dell’iscrizione anagrafica hanno dichiarato la propria dimora abituale ad un determinato indirizzo, ma che – grazie ai controlli ripetuti nel tempo da parte della Polizia Municipale (così come previsto dalla legge) – è risultato in seguito del tutto infondato. Per contrastare il fenomeno delle “false residenze”, la Polizia Municipale ha 30/40 giorni di tempo (la comunicazione eventualmente negativa all’interessato è infatti entro 45 giorni, decorrenti dall’iscrizione anagrafica), ma dispone anche di un ampio potere discrezionale per quanto riguarda i controlli, che possono essere anche ripetuti a breve distanza di tempo.

Ed è appunto in questo campo che la Polizia Municipale può svolgere un ruolo determinante nello scoprire furbetti ed eventuali malintenzionati. Un’attività ispettiva che – dati alla mano - si è progressivamente intensificata nell’ultimo anno. Nei primi otto mesi del 2015 sono già 72 gli accertamenti con esito negativo che interessano Castelfiorentino. Di questi, 32 sono già divenuti definitivi (ovvero a procedimento concluso con la cancellazione dall’anagrafe), mentre 40 sono in corso di definizione.

Nel 2014 erano stati complessivamente 64. Sotto il profilo statistico, il fenomeno delle “false residenze” sembra dovuto in grande maggioranza a cittadini stranieri: dei 32 casi già conclusi con la cancellazione dall’anagrafe, 23 erano extracomunitari, 3 comunitari e 6 cittadini italiani. “L’azione di contrasto alle situazioni irregolari viene condotta su più fronti – sottolinea il Sindaco, Alessio Falorni – poiché è soprattutto dalle piccole illegalità che può nascere la percezione di impunità, l’idea assolutamente deleteria che si può fare ciò che si vuole senza rispettare le leggi.

Per questo, ringrazio la Polizia Municipale per l’ottimo lavoro svolto nella lotta alle “false residenze”, che rientrano fra le irregolarità meno gravi ma non per questo meno degne di attenzione, e che tra l’altro comporta per i nostri agenti un impegno di non poco conto, con tempi medio lunghi. I controlli proseguiranno con particolare intensità anche in futuro – ha concluso il Sindaco – poiché deve essere chiaro a tutti che sul terreno della legalità non abbiamo intenzione di fare sconti”.

Alla guida senza patente: i motociclisti della Polizia Municipale di Prato hanno fermato Z. R. di 45 anni, di nazionalità cinese residente a Prato dal 2009, alla guida del proprio veicolo. L'uomo ha mostrato agli agenti una patente cinese, ma è stato riconosciuto da uno degli agenti, che proprio un mese fa lo aveva denunciato per guida in stato di ebbrezza, e che quindi sapeva che l’uomo era titolare di patente italiana al momento sospesa. I vigili hanno quindi effettuato le opportune verifiche e poi hanno proceduto a sanzionare il conducente (dovrà pagare un minimo di 2000 euro), e a portare l’auto in depositeria dove rimarrà per i prossimi 3 mesi sotto fermo amministrativo.

Tutti gli atti sono stati trasmessi alla Prefettura che procederà alla definitiva revoca della patente italiana. Successivamente, nella tarda mattinata di oggi, una pattuglia del reparto motociclisti della Polizia Municipale di Prato, durante il normale pattugliamento del territorio, ha notato un uomo di apparente etnia nordafricana aggirarsi in via Guevara, nei pressi di piazza del Mercato Nuovo, con fare sospetto e con un grosso sacco di plastica da cui fuoriusciva un voluminoso oggetto metallico.

E' scattato il controllo e gli agenti hanno verificato che l'oggetto in questione era una grossa tenaglia del tipo trancia bulloni di circa un metro di lunghezza e della quale l'uomo, B. H., marocchino di 24 anni, non era in grado di giustificare il possesso. Portato al Comando per la completa identificazione, sono emersi a carico dell'uomo precedenti specifici per delitti contro il patrimonio. E' scattata quindi per lui una denuncia a piede libero, mentre lo strumento da scasso è stato posto sotto sequestro e messo a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

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