Danni da predatori: impensabile recintare tutta la Toscana

Coldiretti Toscana con gli allevatori incontra l’Assessore all’Agricoltura Remaschi. Impegni precisi dalla Regione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 dicembre 2017 14:37
Danni da predatori: impensabile recintare tutta la Toscana

Continua il forte pressing e lo stato di mobilitazione di Coldiretti Toscana sulla vicenda dei danni arrecati alle aziende agricole dai predatori - lupo, cani vaganti ed ibridi di lupo - con attacchi registrati in ogni angolo della regione, con razzie quotidiane, greggi dimezzate e danni alle stelle. E’ trascorso oltre un anno da quando Coldiretti, per denunciare il disagio degli allevatori, è scesa in Piazza Duomo a Firenze anche con i cinghiali, al grido di #riprendiamocilterritorio.

Oggi presso la sede regionale di Coldiretti a Firenze confronto a tutto campo tra pastori, giunti da ogni angolo della Toscana, e Marco Remaschi Assessore all’Agricoltura al quale è stato consegnato un articolato documento in cui viene realizzata un’analisi della situazione e vengono illustrate le proposte dell’Organizzazione per affrontare questo insostenibile squilibrio dell’ecosistema.

“Abbiamo denunciato da mesi – ha detto durante l’incontro Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti regionale - in molte aree della Toscana una situazione di emergenza legata alle predazioni. Basti pensare che per il triennio 2014 - 2016 sono state presentate domande di indennizzo, riferite a 1.348 attacchi di predatori agli animali allevati, per un danno che supera i 3 milioni di euro. Numeri che parlano da soli e che non dicono tutto della situazione reale perché molti allevatori rinunciano addirittura a richiedere i rimborsi. Attacchi non solo di lupi ma anche di individui ibridi e di cani domestici inselvatichiti. Per salvare i nostri allevamenti non possiamo pensare di recintare tutta la regione – conclude Marcelli –“.

La Toscana, si legge nel documento presentato dai leader di Coldiretti all’Assessore, ospita un patrimonio di lupi significativo (nel 2015 è stata rilevata nel territorio toscano la presenza di 109 branchi per complessivi 600 lupi – ultimo dato ufficiale disponibile) e che la presenza della specie può rappresentare un elemento fondamentale di valorizzazione della biodiversità a condizione che sia circoscritta in habitat idonei ed in un numero di soggetti limitato, ed in molte aree si ravvisa una situazione di emergenza legata anche alla presenza di individui ibridi e di cani domestici inselvatichiti che rischiano, altresì, di compromettere la caratterizzazione genetica del lupo stesso.

I pastori presenti all’incontro, accompagnati dai dirigenti Coldiretti provenienti dalle province maggiormente interessate, hanno espresso a Remaschi tutte le loro difficoltà per una situazione che mette a repentaglio la sopravvivenza della pastorizia e dell’allevamento.

Precise le sollecitazioni e le richieste d’impegno che Coldiretti Toscana ha raccolto nel citato documento:

- garantire la puntuale e corretta quantificazione e liquidazione dei danni a seguito degli attacchi avvenuti nell’anno 2016 e precedenti, già oggetto di domande presentate dagli allevatori;

- applicare il regime di indennizzo tenuto conto della recente decisione della Commissione europea e della necessità di risarcire le aziende dell’intero danno subito: per la perdita degli animali predati, per la riduzione delle produzioni causate dagli attacchi agli allevamenti e per le spese sostenute per lo smaltimento delle carcasse degli animali uccisi dai predatori;

- procedere all’immediata realizzazione di piani di contenimento e controllo di cani vaganti e ibridi lupo/cane attraverso la collaborazione con i diversi Corpi di polizia e con il coinvolgimento delle Prefetture, in considerazione dei rischi per la stessa sicurezza dei cittadini;

- mettere a punto e realizzare un programma finalizzato al sostegno del settore della pastorizia che, anche per i problemi legati alla predazione, è interessato da una preoccupante crisi, con numerose aziende costrette a cessare le attività di allevamento, soprattutto nelle aree marginali;

- finanziare programmi di ricerca finalizzati a mettere a punto nuovi strumenti di prevenzione degli attacchi e di controllo dei predatori;

- ad attivarsi per ottenere dal Ministero dell’Ambiente risorse finanziarie, con cui integrare quelle regionali, al fine di coprire l’intero onere derivante dagli interventi richiesti;

- a continuare a rendersi parte attiva nei confronti del Governo e delle altre Regioni perché venga adottato il Piano di conservazione e gestione del lupo, con l’immediata applicazione di tutte le misure in esso originariamente previste e finalizzate a preservare la specie evitando che questa confligga con attività di allevamento ed in generale con insediamenti umani, attraverso un riequilibrio della presenza del predatore sui diversi territori.

“Con questo incontro, che rappresenta un ulteriore passo della nostra mobilitazione – ha detto Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – vogliamo invitare la Regione Toscana ed in particolare il Presidente Enrico Rossi, l’Assessore all’Agricoltura Marco Remaschi e l’Assessore all’Ambiente Federica Fratoni ad intervenire anche sul Governo Nazionale – Presidente del Consiglio, Ministro dell’Agricoltura e Ministro dell’Ambiente – e sulla Presidenza della Conferenza Stato Regioni affinché, ognuno per le proprie competenze, concorra a dare risposte serie, strutturali e non emergenziali alle problematiche del settore, sostenendo quindi l’azione già svolta da Coldiretti a livello nazionale”.

L’Assessore Remaschi nel rispondere hai convenuti ha preso alcuni impegni precisi come la liquidazione dei danni per gli anni 2015 e 2016 entro la fine di quest’anno e l’emanazione di un nuovo bando con le risorse necessarie per i danni del 2017, non più soggetti al regime “de minimis” – quindi con il limite dei soli 15.000 euro di danno ad azienda in tre anni-, la conferma dell’impegno della Toscana a sostenere l’approvazione del Piano di conservazione del Lupo nella versione originaria con l’attivazione di tutte le misure previste, oltre alla disponibilità a realizzare con le Prefetture i comuni ed i corpi di polizia un coordinamento teso a contenere da subito il problema delle predazioni da parte di ibridi e/o cani vaganti in modo risoluto.

In evidenza