Danni all'agricoltura, 4,8 milioni alle imprese come microcredito

Proposta di legge della Regione Toscana. Particolare attenzione ai produttori di miele, pomodori e ortofrutta che più hanno risentito delle bizze climatiche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 giugno 2019 18:24
Danni all'agricoltura, 4,8 milioni alle imprese come microcredito

Firenze, 11 giu. - L'apicotura, la produzione delle ciliegie e del pomodoro sono state messe a dura prova dalle anomalie meteorologiche degli ultimi mesi. Per questo la Toscana vara una proposta di legge che prevede lo stanziamento di 4,8 milioni alle imprese sotto forma di microcredito, abbattimento delle commissioni di garanzia e contributi in conto interessi. Lo annuncia il presidente della Toscana, Enrico Rossi, insieme all'assessore all'Agricoltura, Marco Remaschi, nel corso di una conferenza stampa sui provvedimenti approvati ieri dalla Giunta regionale.

Il governatore promette di assumere ulteriori iniziative: "Monitoreremo anche l'eventualità di chiedere uno stato di crisi a livello nazionale a settembre-ottobre perche' dobbiamo verificare se davvero la raccolta del miele, a causa dei cambiamenti climatici, è 'partita' e in quale misura". In tutto il territorio regionale, del resto, si è registrato un aumento della mortalità degli alveari. Le perdite di reddito sinora sono state ingenti per le aziende e il raccolto si assottiglia.

Alla stessa maniera le forti piogge degli ultimi mesi hanno accorciato il ciclo vegetativo, con un forte contraccolpo negativo sulla produzione dei pomodori. "Negli ultimi mesi le piogge, accompagnate da vento e temperature inferiori alle medie stagionali, hanno determinato per questi comparti agricoli fortissime perdite in termini- spiega l'assessore Remaschi-. Gli alveari rischiano davvero grosso.

Problemi vari sono stati registrati dall'ortofrutta in generale. Per questo abbiamo deciso di mettere in campo provvedimenti di micro credito o abbattimento di interessi e garanzie nell'accesso a prestiti". A vantaggio degli agricoltori, ma anche delle aziende di trasformazione.

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