​Dalle Pallottole alle Bocce: Pietro Leopoldo ed un calice di vino

Serata evento nell’ambito della Festa della Toscana 2015 presso la ASD Bocciofila Sestese

Antonio
Antonio Lenoci
27 febbraio 2016 10:55
​Dalle Pallottole alle Bocce: Pietro Leopoldo ed un calice di vino

Bocce e vino. Un connubio che FIB Toscana (Comitato regionale della Federazione italiana bocce) e Associazione Toscana in Style hanno ideato per ricordare la figura riformatrice del Granduca Pietro Leopoldo. Una degustazione di vino, ospite il Consorzio del Chianti Classico, marchio che da sempre si distingue per il Gallo Nero, e prodotti tipici toscani e come evento culmine una partita di bocce fra politici e giornalisti. All'iniziativa anche le squadre delle Società FIB delle province di Prato e Firenze. 

I grandi appassionati ed i grandi campioni ricordano, raccontano e si confrontano con le nuove generazioni digitali che magari non comprendono l'inclinazione del campo e la velocità del rotolamento, ma si interessano della strategia, delle traiettorie perfette e restano colpiti dalla socialità che si respira lungo le corsie di gioco. Uno sport per uomini e donne, fatto di concentrazione e di tattica "Se ti distrai è finita.. Non ci credo.. Ho perso.. Bravo.." e dove la coordinazione tra braccio e gambe arriva a sorprendere l'inesperto e fa sorridere il professionista.Il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, ha ricordato la figura storica di Pietro Leopoldo ed il suo contributo nella crescita della Toscana "I giocatori di bocce - ha detto il presidente - devono essere fieri delle loro radici che sono un po' contadine ed un po' borghesi, che hanno visto tanti toscani cimentarsi sul campo ma anche fare gruppo e ritrovarsi per una disciplina che meriterebbe alti riconoscimenti in ambito sportivo internazionale".Pietro Leopoldo rese la Toscana della seconda metà del settecento un modello di riformismo per tutta l’Europa.

L’abolizione della tortura e della pena di morte è tra quelle riforme che celebriamo oggi, ma vanno ricordate anche la riorganizzazione dell’amministrazione, la riforma tributaria e l’opera di bonifica delle aree paludose oltre alla riorganizzazione della viabilità che diedero spinta all’agricoltura. Pietro Leopoldo però proibì il gioco delle bocce, che allora venivano giocate per strada e si chiamavano pallottole. Fu così che i giocatori toscani si spostarono tra i filari dei vigneti che il Granduca aveva spinto a migliorare con l’ausilio dell’Accademia dei Georgofili.

Qui giocarono allo striscio, il modo tradizionale toscano di giocare a bocce, con le grandi bocce di sorgo.FIB ha deciso di ricordare tutto questo nell'ambito della Festa della Toscana dedicata al Granduca riformatore, giocando alle bocce che lui proibì in una serata che ha unito cultura, sport ed enogastronomia.La manifestazione che ha ottenuto il riconoscimento della Regione Toscana ed è stata inserita fra gli eventi ufficiali dell’edizione 2015 della Festa della Toscana, patrocinata da CONI Toscana ha visto primeggiare tra i giornalisti Luca Lazzerini, alla sua prima partita in assoluto, volto del TG di Tvr Teleitalia come il padre Marcello, noto giornalista toscano e già campione di questo Sport.

Sul podio anche Stefania Guernieri, segretaria di Arga Toscana e curatrice della nostra Rubrica "In Cucina".Tra i premi anche il libro di Antonio Rosania "Lo Sport Bocce a Firenze e provincia nell'ultimo mezzo secolo", Edizioni Masso delle Fate, prefazione di Daniele Di Chiara, con molte foto d'archivio che ritraggono il bocciodromo delle Cascine a Firenze.Uno sport che sembra restare impresso nel Dna visto che in questa serata intrisa di ricordi il presidente Eugenio Giani, dopo aver effettuato un colpo magistrale, ricorda "Quei pomeriggi trascorsi ad osservare il nonno ed i suoi amici.." ed anche il direttore di Nove da Firenze, Nicola Novelli, nel ringraziare il Circolo per l'invito rivolto alla Redazione del nostro quotidiano si lascia scappare un commosso "Questa sera ho recuperato un bel ricordo della mia famiglia"

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