Dai lombrichi spazzini all'agri-ludoteca. I vincitori degli Oscar Green

Al Parco delle Cascine nell’ambito dell’Expo Rurale la consegna degli Oscar per l’agricoltura alle imprese under 35

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 settembre 2014 20:16
Dai lombrichi spazzini all'agri-ludoteca. I vincitori degli Oscar Green

INNOVAZIONE: GIOVANI DA OSCAR,

DA VERMICOMPOST AD AGRI-LUDOTECA MULTISENSORIALE

FIRENZE - Dai lombrichi spazzini che producono concime ecologico alla birra agricola, dalle etichette d’autore firmate dagli artisti-disabili che ingloba agricoltura sociale e viticoltura Doc all’agri-ludoteca multisensoriale che giocando insegna ad amare la campagna passando per la “scoperta” del pecorino anti-colesterolo e la filiera corta estrema di due sorelle che, una volta perso il lavoro, sono ripartire da zero. Sono belle storie, o storie belle, quelle che l’Oscar Green 2014, il premio di Giovani Impresa Coldiretti, racconta anche quest’anno. 

Approfondimenti

Storie avvincenti, storie di giovani coraggiosi, intraprendenti, hungry and foolish (affamati e folli) per dirla alla Steve Jobs che con le loro idee stanno partecipando attivamente a quel processo di rinnovamento e ricambio generazionale faticoso ma costante che sta traghettando l’agricoltura toscana nell’era 3.0. Sette gli Oscar per l’agricoltura consegnati giovedì 18 settembre al Parco delle Cascine (Fi) nell’ambito dell’Expo Rurale Toscana, la manifestazione dedicata al mondo rurale organizzata dalla Regione Toscana.

Al premio dedicato all’agricoltura, ai giovani e alle loro straordinarie avventure imprenditoriali che esalta l’originalità, l’innovazione, la sostenibilità, la passione, le idee, la ricerca, la diversificazione ed i progetti di filiera hanno partecipato, in questa edizione, 46 imprese toscane. “I giovani che hanno scommesso nel settore primario – analizza Paolo Giorgi, Delegato Giovani Impresa Coldiretti Toscana - non sono solo motivati e con un maggiore orientamento all’innovazione dovuti appunto al grado di istruzione, ma hanno maturato anche una spiccata consapevolezza della rilevanza del patrimonio ambientale e culturale.

L’obiettivo è modello di sviluppo più green e sostenibile. Queste esperienze ci raccontano di un comparto che vale il 3,5% del Pil regionale e che sta vivendo una fase di profonda trasformazione e riorganizzazione dove attività economica, tutela e rispetto paesaggio trovano una sintesi perfetta. I giovani sapranno garantire le certezze che oggi mancano”.

Alla Cooperativa Agricola “La Diana” di Siena, che produce birra agricola, è andato l’Oscar per la categoria “Stile e Cultura d’Impresa”. La birra è una bevanda che piace moltissimo ai giovani tanto da ispirare 8 ragazzi senesi (Artur Biagini, Costanza Bellini, Andrea Giangregorio, Michele Giangregorio, Andrea Guadagno, Francesco Mazzuoli, Francesco Mulinari e Christian Vagnoni) provenienti daisettori più diversi che un bel giorno, spinti dall’entusiasmo e dalla voglia di costruire qualcosa insieme, hanno deciso di tradurre un piacere collettivo in un attività economica collegando la storia, l’identità internazionale del territorio e l’immagine meravigliosa delle colline senesi.

Il risultato finale è una perfetta birra agricola a km zero ottenuta principalmente con orzi distici coltivati nei terreni di Isola D’Arbia. La cooperativa agricola “La Diana” gestisce il primo birrificio agricolo di Siena in Via della Stufasecca, 1. Dal birrificio agricolo, alla birreria, dall’orzo alla birra alla spina ed in bottiglia tutto rigorosamente coltivato, lavorato e distribuito a Siena.

E’ un’assoluta new entry nel panorama delle imprese agricole toscane (è nata appena da 8 mesi), e tra le prima a scommettere sul vermicompost, il Centro Lombricoltura Toscano di San Giuliano Terme (Pisa). Anche qui, l’impegno è di tre giovani amici (Marco Calcaprina, Giulia Carpi e Paolo Burba) vale un Oscar, quello per la categoria “Non solo agricoltura”. Il Centroproduce humus di lombrichi (vermicompost) per fertilizzare terreni, giardini ed orti domestici in modo completamente naturale, sano ed economico.

La tecnica, così come il procedimento per ottenere il concime, è semplice: l’azione dei lombrichi trasforma-ricicla i rifiuti organici come per esempio scarti di verdura, frutta, fondi di caffè, gusci di uova tritati e letame in un fertilizzante biologico ricco di proprietà nutritive per il terreno (azoto, calcio, fosforo, magnesio e potassio) ed inodore. Tra le sue caratteristiche che lo rendono un prodotto unico l’aumento della porosità e della capacità di trattenere l’acqua.

Finisce a Siena, a San Gimignano, anche l’Oscar per la categoria “Esportare il Territorio” per il progetto di agricoltura sociale dell’azienda agricola “Cappella di Sant’Andrea. Il progetto voluto fortemente da Flavia Del Seta, titolare della storica azienda, ha coinvolto attivamente i disabili del centro diurno senese “Riabilita” affetti da problematiche psichiatriche a cui è stato dato il compito di realizzare dei disegni, per lo più utilizzando la tecnica dell’acquerello, dalla quale poi è stato scelto un dettaglio, un particolare, che ha caratterizzato le 50 bottiglie destinate all’esposizione artistica “ViniDiDonne”. Ogni bottiglia è un pezzo unico e non replicabile a cui è stato dato un nome di donna della famiglia Del Seta o di carissime amiche dando così continuità ad una tradizione, iniziata nel 2009, per celebrare i 50 anni dell’azienda.

La scoperta del Pecorino Toscano Dop anti-colisterolo amico del cuore vale al “Caseificio Sociale di Manciano” di Grosseto l’Oscar per la categoria “In Filiera”. Il “Cladis”, così si chiama il formaggio amico del cuore che agisce come antiossidante contrastando l’azione dei radicali liberi migliorando, al contempo, la distribuzione del grasso corporeo. In commercio dal dicembre 2013 il formaggio prodotto dal Caseificio Sociale di Manciano, è riuscito ad accontentare anche la platea di consumatori che soffrono di colesterolo alto.

Frutto della collaborazione tra il Caseificio Sociale di Manciano (capofila), l’Università di Pisa, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il Consorzio Agrario della Maremma Toscana e di Siena, il caseificio G. Pinzani ed il Consorzio di Tutela del Pecorino Toscano Dop, il progetto Forma Nova – questo il nome - è stato finanziato grazie ai fondi europei della misura 124 del Piano di Sviluppo Rurale.

E’ una storia come tante siamo abituati ad ascoltare in questi tempi quella diGabriella Michelozzi, 33 anni che insieme alla sorella Stefania hanno raccolto senza esitazioni la sfida per il futuro. Entrambe lavoravano per un noto call center di Pistoia che la crisi spazza via insieme al loro lavoro. I terreni di famiglia nel Comune di Quarrata popolati da olivi e vigneti sono stati la risposta ad un domani che non c’è più. Alcuni anni dopo sono un modello del km zero “esasperato”. Coltivano, producono e trasformano “in fattoria” con rigore e passione: i formaggi, le marmellate così come le confetture, l’olio ed il vino vengono assorbiti quasi interamente dalla rete di Campagna Amica. La loro “impresa”, il “Canto di Primavera del Sogno Antica”, vale l’Oscar per la categoria “Campagna Amica”.

Va alla Versilia Green Soc. Coop di Eleonara Cinacchi l’Oscar per la categoria “Ideando”. Il merito: la prima agri-ludoteca toscana e tra le prime in Italia che consente ai bambini, anche diversamente abili, di vivere un’esperienza multisensoriale unica a pieno contatto con la natura, con il gioco, con l’agricoltura, i suoi ritmi e le sue regole. Tantissime le attività: dalla tree therapy (abbracciare un albero!) all’agri-yoga, dall’orto didattico dove imparare a seminare, trapiantare e poi raccogliere i frutti del lavoro ai laboratori degli antichi mestieri fino a lunghe passeggiate nel verde per riconoscere piante, piantine e colori.

E ancora il treno delle stagioni, la via del cotone, laboratori di riciclo creativo, e l’earthing, ovvero camminare a piedi nudi per ricaricarsi di energia. “Il Giardino di Manipura”, così si chiama l’agriludoteca della Versilia Green inserito all’interno dell’innovativo progetto “Fattorie Evolutive”, la rete di fattorie didattiche della provincia di Lucca, ha inaugurato un nuovo modello di educazione ed intrattenimento rivolto ai più piccoli. In estate l’azienda agricola si trasforma in un divertentissimo “campus”; un’alternativa intelligente ed interattiva alla classica “estate ragazzi” al mare.

I sei ettari di orti urbani ed i progetti che hanno favorito la nascita dellarete di orti di Campagna Amica consegnano al Comune di Firenze l’Oscar per la categoria “Paese Amico” assegnati ai comuni d’Italia. Firenze è la città che, in questi anni, ha investito di più nel recupero e riqualificazione degli spazi urbani in Toscana. Due i progetti attivati da Coldiretti e Campagna Amica: il Giardino Chelazzi e in Largo Annigoni. L’ultimo in ordine cronologico che gli è valso l’Oscar Green a Borgo Pinti, nel cuore di Firenze.

Si chiama “Orti Dipinti” il progetto promosso dalla community di “giardinieri-ortolani” nato nello spazio limitrofo all’Istituto Barberi e all’ex pista di atletica. Destinato alla produzione di ortaggi di stagione per scopo alimentare, le finalità dell’orto dipinto” - evidente il richiamo alla storia e alla presenza di numerosi e meravigliosi giardini rinascimentali nel quartiere - sono prima di tutto “educativo” e “dimostrativo”. Una parte dei prodotti è destinata a chi coltiva la terra, una parte agli sponsor dell’iniziativa e una parte all’organizzazione di cene sociali.

STILE E CULTURA DI IMPRESA

Coop. Agricolo La Diana

Siena

www.birraladiana.it

NON SOLO AGRICOLTURA

Centro Lombricoltura Toscano

Pisa

www.lombricolturaclt.it

ESPORTARE IL TERRITORIO

Cappella di S. Andrea

Siena

www.cappellasantandrea.it

IN FILIERA

Caseificio Sociale di Manciano

Grosseto

www.caseificiomanciano.it/

CAMPAGNA AMICA

Canto di Primavera del Sogno Antica

Pistoia

IDEANDO

Versili Green

Lucca

www.ilgiardinodimanipura.it

PAESE AMICO

Comune di Firenze

Siena: birra agricola a “km zero”, la sfida di 8 amici

Non solo vini eccellenti, ricciarelli e Palio, Siena si candida per diventare la nuova meta per gli appassionati della birra. Una bevanda che piace moltissimo ai giovani tanto da ispirare 8 ragazzisenesi (Artur Biagini, Costanza Bellini, Andrea Giangregorio, Michele Giangregorio, Andrea Guadagno, Francesco Mazzuoli, Francesco Mulinari e Christian Vagnoni) provenienti dai settori più diversi che un bel giorno, spinti dall’entusiasmo e dalla voglia di costruire qualcosa insieme, hanno deciso di tradurre un piacere collettivo in un attività economica collegando la storia,l’identità internazionale del territorio e l’immagine meravigliosa delle colline senesi. Il risultato finale è una perfetta birra agricola a km zero ottenuta principalmente con orzi distici coltivati nei terreni di Isola D’Arbia.

Dentro la birra “La Diana”, che è anche il nome della Cooperativa, rivive la storia della città, di quel fiume sotterraneo sempre cercato e mai trovato: citato da Dante nel XIII canto del Purgatorio e raccontato dai nonni come una delle leggende che anima la magia della città. La cooperativa agricola “La Diana” gestisce il primo birrificio agricolo di Siena in Via della Stufasecca, 1. Dal birrificio agricolo, alla birreria, dall’orzo alla birra alla spina ed in bottiglia tutto rigorosamente coltivato, lavorato e distribuito a Siena.

Pisa: concime ecologico con i lombrichi-spazzini.

Humus di lombrichi (vermicompost) per fertilizzare terreni, giardini ed orti domestici in modo completamente naturale, sano ed economico. E’ la scommessa del Centro Lombricoltura Toscano di tre giovani imprenditori, Marco Calcaprina, Giulia Carpi e Paolo Burba che dal 2013 hanno dato sfogo ad un’idea verde, originale ed antica come la pratica agricola. Allevano lombrichi rossi della California in una manciata di ettari a San Giuliano Terme per produrre concime ecologico da destinare all’agricoltura specializzata, al giardinaggio e all’hobbista.

La tecnica, così come il procedimento per ottenere il concime, è semplice: l’azione dei lombrichi trasforma-ricicla i rifiuti organici come per esempio scarti di verdura, frutta, fondi di caffè, gusci di uova tritati e letame in un fertilizzante biologico ricco di proprietà nutritive per il terreno (azoto, calcio, fosforo, magnesio e potassio) ed inodore. Tra le sue caratteristiche che lo rendono un prodotto unicol’aumento della porosità e della capacità di trattenere l’acqua. Esperienza tra le più innovative del tessuto agricolo toscano, l’obiettivo del Centro Lombricoltura Toscano è trasformare una potenziale pressione ambientale negativa, rappresentata dai rifiuti, in un prodotto ecologicamente vantaggioso e sostenibile.

A Siena etichette d’autore firmate dagli artisti-disabili

Etichette d’autore firmate da artisti-disabili. La Vernaccia di San Gimignano, la Doc più antica e tra le più famose d’Italia, diventa strumento di riabilitazione ed originalità, esempio bello e positivo di agricoltura sociale. Il progetto voluto fortemente da Flavia Del Seta, titolare della storica l’azienda agricola “Cappella di Sant’Andrea, a San Gimignano, ha coinvolto attivamente i disabili del centro diurno senese “Riabilita” affetti da problematiche psichiatriche a cui è stato dato il compito di realizzare dei disegni, per lo più utilizzando la tecnica dell’acquerello, dalla quale poi è stato scelto un dettaglio, un particolare, che ha caratterizzato le 50 bottiglie destinate all’esposizione artistica “ViniDiDonne”.

Ogni bottiglia è un pezzo unico e non replicabile a cui è stato dato un nome di donna della famiglia Del Seta o di carissime amiche dando così continuità ad una tradizione, iniziata nel 2009, per celebrare i 50 anni dell’azienda. Ogni anno la famiglia Del Seta ha scelto un’artista diverso per personalizzare le bottiglie della Vernaccia di San Gimignano selezione “Rialto”. Il progetto è stato seguito dall’Università degli Studi di Siena.

IN FILIERA

Grosseto: a Manciano primo Pecorino Toscano Dop anti-colisterolo amico del cuore

Si chiama “Cladis” ma è già stato ribattezzato il formaggio amico del cuore e dei buongustai che devono però fare i conti dai fastidiosi umori del colesterolo. Dopo anni di studi e sperimentazioni il progetto “Forma Nova” è finalmente realtà. In commercio dal dicembre 2013 il formaggio prodotto dal Caseificio Sociale di Manciano, nel grossetano, è riuscito ad accontentare anche la platea di consumatori che soffrono di colesterolo alto. Non solo il Cladis agisce come antiossidante contrastando l’azione dei radicali liberi migliorando, al contempo, la distribuzione del grasso corporeo.

Frutto della collaborazione tra il Caseificio Sociale di Manciano (capofila), l’Università di Pisa, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il Consorzio Agrario della Maremma Toscana e di Siena, il caseificio G. Pinzani ed il Consorzio di Tutela del Pecorino Toscano Dop, il progetto Forma Nova – questo il nome - è stato finanziato grazie ai fondi europei della misura 124 del Piano di Sviluppo Rurale. Per arrivare al primo formaggio anti-colesterolo è bastato modificare le abitudini alimentari delle pecore per indurle a produrre un latte meno grasso del tradizionale.

Le pecore sono state nutrite con un mangime speciale ricco di semi di lino estrusi, una fonte naturale di acidi grassi Omega-3 e di Cla o acido alfa-linoleico coniugato. Il risultato finale è un formaggio che conserva le caratteristiche organolettiche del pecorino toscano Dop mantenendo intatto il suo gusto inconfondibile e migliorando al contempo la componente chimico-nutrizionale.

CAMPAGNA AMICA

Filiera corta “estrema” per due sorelle ex-centraliniste

Da impiegata a contadina, dal call center alla filiera corta. Strano il destino: perdi il lavoro e la vita di costringe a rivedere tutto e a rimetterti in gioco partendo daccapo. Una sfida che Gabriella Michelozzi, 33 anni, insieme alla sorella Stefania, hanno raccolto senza esitazioni tornando alle origini. Non un passo indietro, un passo in avanti. Quello che ti cambia la vita…in meglio. I terreni di famiglia nel Comune di Quarrata popolati da olivi e vigneti sono la risposta ad un futuro che non c’è più così come la semplicità della filiera corta.

Le difficoltà diventano un’opportunità. Gabriella e Stefania imparano a coltivare l’orto, a curare con attenzione il frutteto, ad allevare le pecore e capre che gli daranno, poco dopo, i primi frutti del loro lavoro: oggi, a pochi anni di distanza, sono un modello del km zero “esasperato”. Coltivano, producono e trasformano “in fattoria” con rigore e passione: i formaggi, le marmellate così come le confetture, l’olio ed il vino vengono assorbitiquasi interamente dalla rete di Campagna Amica.

IDEANDO

Lucca: a Massarosa l’Agri-Ludoteca multisensoriale

In Versilia la prima agri-ludoteca toscana e tra le prime in Italia che consente ai bambini, anche diversamente abili, di vivere un’esperienza multisensoriale unica a pieno contatto con la natura, con il gioco, con l’agricoltura, i suoi ritmi e le sue regole. Tantissime, molte davvero curiose, le attività proposte dalla Versilia Green Soc. Coop di Eleonara Cinacchi e dal suo team di educatrici:dalla tree therapy (abbracciare un albero!) all’agri-yoga, dall’orto didattico dove imparare aseminare, trapiantare e poi raccogliere i frutti del lavoro ai laboratori degli antichi mestieri fino a lunghe passeggiate nel verde per riconoscere piante, piantine e colori.

E ancora il treno delle stagioni, la via del cotone, laboratori di riciclo creativo, e l’earthing, ovvero camminare a piedi nudi per ricaricarsi di energia. “Il Giardino di Manipura”, così si chiama l’agriludoteca della Versilia Green inserito all’interno dell’innovativo progetto “Fattorie Evolutive”, la rete di fattorie didattiche della provincia di Lucca, ha inaugurato un nuovo modello di educazione ed intrattenimento rivolto ai più piccoli. In estate l’azienda agricola si trasforma in un divertentissimo “campus”; un’alternativa intelligente ed interattiva alla classica “estate ragazzi” al mare.

PAESE AMICO

Firenze città degli orti urbani

A Firenze sei ettari di orti urbani tra palazzine e cortili. Firenze è la città in Toscana e tra i capoluoghi italiani con la più alta percentuale di orti urbani, pari al 0,7% del verde urbano disponibile (25 metri quadrati a testa!) contro una media nazionale del 0,2 (fonte Istat). E’ la città che, in questi anni, ha investito di più nel recupero e riqualificazione degli spazi urbani in Toscana.Due i progetti attivati da Coldiretti e Campagna Amica nell’ambito della “Rete degli Orti di Campagna Amica” in città, una delle 11 città italiane che hanno dato il via alla sperimentazione: alGiardino Chelazzi e in Largo Annigoni.

L’ultimo in ordine cronologico che gli è valso l’Oscar Green nella categoria “Paese Amico” a Borgo Pinti, nel cuore di Firenze. Si chiama “Orti Dipinti” il progetto promosso dalla community di “giardinieri-ortolani” nato nello spazio limitrofo all’Istituto Barberi e all’ex pista di atletica. Destinato alla produzione di ortaggi di stagione per scopo alimentare, le finalità dell’orto dipinto” - evidente il richiamo alla storia e alla presenza di numerosi e meravigliosi giardini rinascimentali nel quartiere - sono prima di tutto “educativo” e “dimostrativo”.

Una parte dei prodotti è destinata a chi coltiva la terra, una parte agli sponsor dell’iniziativa e una parte all’organizzazione di cene sociali.

PAPA’, VOGLIO FARE IL CONTADINO! LE STORIE DI CHI HA “DISOBBEDITO” AI GENITORI

Le storie di giovani contadini - ribelli che hanno “disobbedito” ai padri sono quelle di Benjamin Bacci, il papà è una guida equestre, che nel volterrano produce piante officinali e presto lancerà la sua linea di bio-cosmetici; MarcoCalcaprina ed il suo “pallino” per il riciclo di rifiuti in energia che con i suoi lombrichi spazzini a San Giuliano Terme (Pi) ha convinto anche il padre chirurgo; Flavio Giannetti di Pontassieve (Fi), il padre (come la madre) infermieri professionali ma lui, sin da piccolo, sapeva che avrebbe fatto l’allevatore; Gabriele Conticini a Bibbiena (Ar), padre bancario, ha preferito la vita all’aria aperta: produce miele aromatizzato allo zafferano e ha un allevamento di lumache;Gessica Bernini, a Rapolano Terme (Si), ha “mollato” il lavoro insieme al padre per produrre olio e gestire un magnifico agriturismo; i fratelli Smeraldi di Pesca (Pt), Alessio e Floriano coltivano il fagiolo di Sorano Igp e fanno manutenzione del bosco da cui ricavano legna da ardere, il padre, ex caporeparto di un’industria di elettronica, ora lavora con loro;Serena Gori, a Quarrata (Pt) produce ortaggi e camomilla esiccata per la rete di Campagna Amica.

Padre infermiere, figlio allevatore

Flavio Giannetti, Azienda Agricola “’La Valle del Sasso” - Pontassieve (FI)

Una mucca, un vitello, qualche gallina ed un piccolo pezzo di terra. E’ iniziata così, partendo quasi da zero e seguendo la politica dei piccoli passi, l’avventura imprenditoriale di Flavio Giannetti. La sua azienda, “La Valle del Sasso”, a Pontassieve, in località Santa Brigida, è specializzata nell’allevamento e nella vendita di carne fresca bovina e suina in pacchi formato famiglia in diversi tagli. Un esempio moderno, coraggioso ed intelligente di vendita diretta che punta sulla genuinità e sul rapporto qualità-prezzo.

“Tagliare le intermediazioni – racconta - è l’unico modo per garantire prezzi onesti, carni di qualità e tagli diversi”. Presto inaugurerà anche una linea di insaccati. “Tutto è iniziato con una mucca ed un vitello. Ho venduto la prima mucca ed il primo vitello e ne ho acquistati due. Oggi, otto anni dopo, ho 32 bovini: dal toro al vitellino”. Nessuno ha interferito nella scelta di Flavio, tanto meno i genitori. Il papà è un infermiere professionale, così come la mamma. Cresciuto a Pontassieve in aperta campagna insieme alla sua famiglia, la sua strada gli è sempre stata ben chiara a differenza di molti suoi coetanei: “Abbiamo sempre avuto le due galline, il coniglio, gli animali da cortile per avere sempre l’ovetto fresco.

Per regalo, quando ero bambino, chiesi una capretta: ero in prima elementare. Me lo ricordo bene e mio padre me la regalò”. In bicicletta, a volte a piedi, raggiungeva le stalle poco distanti da casa: “sapevano sempre dove cercarmi. Andavo a curiosare, mi piacevano gli animali”. Laureato all’Università di Firenze in Agraria, indirizzo Zootecnia, è negli anni degli studi che ha iniziato seriamente a pensare all’esperienza imprenditoriale: “Studiavo ed iniziavo a mettere le basi per la mia azienda.

Guardo indietro e sono sempre più sicuro di aver fatto la scelta giusta”.

Padre guida equestre, il figlio coltiva piante officinali

Benjamin Bacci, Azienda Agricola “Stella d’Est” – Volterra (Pi)

Dall’archeologia sognando di diventare il nuovo “Indiana Jones” alla biocosmetica. In mezzo un padre, storica guida equestre volterrana. 25 anni, una laurea triennale in “Beni Archeologici” meritata e sudata, Benjamin Bacci ha coltivato l’interesse e la curiosità per l’agricoltura biologica sin dai tempi dell’università. Una vita, due passioni che alla fine hanno imposto una scelta. Lo scorso anno, a marzo, la svolta e la decisione di prendere in affitto alcuni vivai e terreni in località San Quirico su cui far nascere la “Stella d’Est”.

Produce principalmente piantine da ortaggi, aromatiche, officinali e decorative ma l’obiettivo, vero, il punto d’arrivo è realizzare prodotti cosmetici naturali biologici al 100%. “Entro qualche mese – annuncia - saremo pronti per mettere in commercio la prima linea di Stella d’Est”. Cosmetici, unguenti, scampo e creme puntando sull’”artigianalità e sulla qualità dei prodotti che saranno realizzati trasformando le nostre produzioni biologiche”. “Partire da zero – ammette - per chi non ha terreni, esperienze alle spalle, magari una struttura già rodata, è sempre più faticoso e complicato.

Il primo ostacolo è di carattere economico. L’esperienza te la fai sul campo e con tanta buona volontà di imparare con umiltà sapendo che l’errore è dietro l’angolo. Mi applico molto e studio parecchio perché questa è la mia scelta di vita e non posso fallire”.

Padre chirurgo, figlio produce vermicompost

Marco Calcaprina, Centro Lombricoltura Toscano Soc. Agr – San Giuliano Terme (Pi)

E’ il primo “imprenditore agricolo” della famiglia Calcaprina. Il padre è un medico-chirurgo oggi in pensione. Marco, 30 anni, non ha un passato contadino da spendere e raccontare. Non ci sono nonni, ne zii, ne terreni di famiglia. Il suo percorso è singolare, così come l’idea condivisa con la compagna di banchi di scuola, Giulia e cui poi si è unito Paolo: produrre concime ecologico a basso impatto ambientale. Laureato in “Scienza e Tecnologie ambientali”, il suo pallino, fin dal primo giorno accademico, era “trasformare i rifiuti in una risorsa”. I lombrichi rossi della California, ed il processo di compostaggio chiamato vermicompost, sono stati la risposta più vicina e naturale alla sua ricerca. “Il Centro Lombricoltura Toscano” è lo strumento per concretizzare la visione comune di business-ecologico.

Padre bancario, il figlio produce miele aromatizzato

Gabriele Conticini, Azienda Agricola “Poggio Pereta” – Bibbiena (Ar)

“Una vera scelta personale, una passione sorretta però dalla grande fiducia nella possibilità di fare reddito, di mettere su una vera azienda professionale in agricoltura”. Gabriele Conticini racconta così la sua decisione di dare vita all’azienda “Agricola Poggio Pereta”, che nasce nel 2011 grazie alla “grande passione per la vita all’aria aperta”. Ha sede a Partina di Bibbiena nell'alta valle del Casentino, in provincia di Arezzo e i 34 ettari di estensione dell’azienda si collocano a ridosso del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

La cosa interessante è che non siamo di fronte al consueto passaggio - sempre benvenuto ovviamente - di padre in figlio di un’impresa agricole: “Mio padre fa il bancario – spiega ancora Gabriele – non solo, ma è da tre generazioni che la mia famiglia era lontana dalla terra, tanto e vero che i terreni dove impiantare la mia impresa li ho scelti io”. Dai suoi terreni è possibile ammirare la flora e la fauna tipiche della vallata, uno spettacolo unico “che mette in pace con lo spirito ed il corpo, anche dopo una faticosissima giornata di lavoro”.

E il padre che ne pensa? “Mio padre è stato felice soprattutto di una cosa, sa che in questo modo io ho coronato il mio sogno – insiste Gabriele – e fino ad oggi sono riuscito ad avviare l’Apicoltura, ma ho dedicato molto del mio tempo alla studio e alla produzione di miele aromatizzato allo Zafferano, che coltivo io stesso nei miei terreni. E poi, sono diventato Elicicoltore! Con molta soddisfazione e risultato sto riutilizzando un terreno marginale che sarebbe diventato improduttivo e quindi soggetto a dissesto idrogeologico per allevare le lumache!

Padre imprenditore, figlia olivicoltrice

Gessica Bernini, Agriturismo “San Lorenzo” – Rapolano Terme (Si)

“Papà, non voglio più lavorare con te!”. Non deve essere stato facile per Gessica Bernini dire al padre, che vende attrezzature per odontoiatria e odontotecnica, il suo sogno era diverso dal suo: “Non ero felice del lavoro che facevo con lui, il suo lavoro non era decisamente il mio. Per me la terra, la campagna, erano il sogno: oggi sono felice”. E’ successo tutto otto anni fa. Per fortuna la famiglia ha capito le esigenze della figlia e ha scelto di appoggiarla nella sua nuova avventura imprenditoriale. Grazie al terreno lasciato dal nonno, Gessica ha potuto intraprendere la carriera di imprenditrice agricola, seguendo le sue duemila piante di olivo, impianti di frutteti e una coltivazione di paulonia che produce biomasse e legname per mobili. La sua azienda agricola, San Lorenzo, sorge tra Rapolano Terme e Asciano, dove insiste anche un agriturismo in grado di ospitare sei appartamenti.

Padre impiegato industria, i figli scelgono fagioli e legna

Floriano Smeraldi, Azienda Agricola “La Foresta” & Alessio Smeraldi, Azienda Agricola “La Rocca” – Pescia (Pt)

Il padre ex-caporeparto in un’azienda elettronica, i figli agricoltori nel pesciatino (Pt). Alessio Smeraldi, 29 anni, produce i fagioli di Sorana Igp; il fratello minore, Floriano fa il boscaiolo. Ambedue sono approdati al settore primario per “libera scelta” non immaginando però che, un giorno, il loro padre li avrebbe seguiti in quest’avventura imprenditoriale. Complice anche la crisi dell’industria che non ha risparmiato la sua azienda, ora supporta i figli nell’azienda. La loro è una storia “al contrario”.

“La Foresta” di Floriano Smeraldi produce legna da ardere e fortemente impegnata nella manutenzione del bosco a partire dalla potatura degli alberi con arrampicata (tree klimbing), mentre l’azienda “L'Antica Rocca” di Alessio, che produce una delle eccellenze toscane, i fagioli di Sorana Igp coltivati esclusivamente nel greto dei fiumi (rendendoli più sicuri). Un padre, due aziende agricole condotte da due giovani, arrivati all'agricoltura con percorsi differenti, Alessio ha frequentato l'istituto agrario Anzillotti di Pescia, ha fatto “tirocinio” in altre aziende agricole e poi ha aperto la sua attività nel 2007.

Floriano dopo un passato da giovanissimo nelle fabbriche, cartiere e poi tante esperienze tramite agenzie di lavoro interinali, nel 2012, grazie al premio giovani, ha lasciato i lavori interinali, iniziando ad arrampicarsi (previo i necessari corsi) sugli alberi.

Padre impiegato Poste, figlia ortolana

Serena Gori, Azienda Agricola “Gori Gosti” – Quarrata (Pt)

Madre impiegata all'Agenzia delle Entrate, padre alle Poste... lei imprenditrice agricola, che vende ortaggi freschi e camomilla essiccata nel mercato Campagna Amica di Pistoia e in azienda. In effetti, la 26enne Serena Gori ha seguito le orme del nonno, contadino della piana di Quarrata morto quanto Serena aveva 7 anni. Una passione quella per la terra, al pari di quella per il nuoto. Dopo il diploma in agraria per un paio d'anni ha fatto anche l'insegnante nelle acque della piscina, ma poi ha prevalso la terra, valorizzando anche il suo diploma in agraria. E grazie al premio giovani della Regione Toscana, da tre anni ha la sua azienda agricola targata Coldiretti-Campagna Amica e vende i prodotti nel mercato del sabato di Pistoia e in azienda. Ortaggi freschi ed essiccati, e camomilla e mais i suoi prodotti.

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