Da ombra della Tramvia a Cimitero: a Firenze lo strano caso del Bronzino

Serrande abbassate in via del Bronzino, prevedibile o imprevedibile epilogo di una storia fiorentina

Antonio
Antonio Lenoci
02 luglio 2015 17:17
Da ombra della Tramvia a Cimitero: a Firenze lo strano caso del Bronzino

"Non ci vedranno. Spariremo tra le macchine. Chiuderemo presto. Non hanno considerato i flussi di traffico. Saremo tagliati fuori". Balle. A distanza di 10 anni da quel 2005 che vedeva il Quartiere 4 alzare le barricate contro Giuseppe Matulli e contro le decisioni dell'Amministrazione, oggi fa scalpore la notizia delle chiusure commerciali in via del Bronzino.I residenti e commercianti della strada che si è trovata ad essere alternativa obbligata ai viali Talenti e Sansovino durante la realizzazione della Linea 1 della Tramvia sono stati accusati di creare allarmismo.

I commercianti gridavano la loro rabbia e chiedevano aiuto perché vedevano davanti a loro un triste futuro, i residenti tentennavano perché il tormento della Busvia necessaria per alleggerire il passaggio degli autobus ed il traffico sarebbero passati con l'arrivo del Tram. Oggi il traffico è uno dei mali.Falsi problemi. La Tramvia a regime avrebbe risolto tutto. La Linea 1 è partita nel 2009-2010 ed i passeggeri sono aumentati negli anni. Ma sono passeggeri.

Punto. Transitano da Scandicci verso Firenze e viceversa: mete commerciali sono il Centro Rogers, la Coop di Ponte a Greve ed il centro di Firenze.I commercianti del viale Talenti si dicono soddisfatti, felici e contenti del passaggio prodotto grazie all'affaccio diretto sulle fermate Batoni, Talenti e Sansovino. E gli altri? Chi ha avuto la sfortuna di comprare oppure affittare un negozio dietro l'angolo non è proprio riuscito a fare incassi. Per questi commercianti non sono stati previsti quei cartelloni pubblicitari con la foto dei titolari promessi dalla nuova amministrazione. Un "Cimitero del commercio" lo definisce l'ottimo Antonio Passanese che dalle colonne del Corriere Fiorentino racconta oggi la storia dei negozianti, i ricordi di un quartiere a vocazione artigianale, pieno di vitalità e di prospettive perdute.

Odori, colori profumi ed umori di una Firenze parallela. Dieci anni fa c'era un combattivo consigliere comunale che raccoglieva le proteste in via del Bronzino. Oggi Jacopo Bianchi guarda quella stessa strada e non si stupisce di quanto sia accaduto: "Quando dicevo a gran voce che i lavori della Tramvia, soprattutto con quella politica a vista, avrebbero avuto effetti negativi per i cittadini e per le realtà imprenditoriali del territorio, non sbagliavo.

Una decina le attività che chiusero per la realizzazione della Tramvia e tante hanno sofferto. Dietro ad ogni attività c’è una famiglia, ci sono investimenti, desideri e sogni per il futuro. Termini che la politica di sinistra usa e poi dimentica".

In via Bronzino il transito fu più volte modificato, come accade oggi in virtù degli "aggiustamenti": "Furono effettuati i lavori molto lentamente. Una volta riaperta questa strada ha sostenuto tutto il traffico che normalmente si riversava in via del Sansovino. Ma Palazzo Vecchio ha sempre difeso, non solo la Tramvia, ma anche la modalità con cui l’ha realizzata. Perdendo un Referendum, seppur consultivo, la Giunta è andata avanti con immensi ritardi e non offrendo certo un servizio di informazione adeguato. C’è sempre stato poco ascolto, con dibattiti che erano dei veri e propri show della Giunta, per cercare di far tranquillizzare con lo sfogo i cittadini" ricorda Bianchi.

Oggi. "Via Bronzino è un’arteria della città dove convergono mezzi di ogni genere. Non sarebbe giusto controllare l’inquinamento in questa e in altre strade limitrofe? Chi ci abita si è arreso. Ma che deve fare? La città è stata governata male, nella progettazione della Tramvia sono girati tanti soldi e tanto spreco è stato fatto, per i ritardi e per gli errori.Ora tocca al Quartiere 5 con la Linea 3. La politica con Nardella non è assolutamente cambiata - commenta infine Bianchianzi è diventata più cinica nei confronti dei cittadini. I lavori sono iniziati con il sindaco che si lamenta per i ritardi.. un film già visto, speriamo per Firenze che il finale sia diverso".

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