Cup delle Asl in Toscana: la protesta dei lavoratori

UIL FPL e UILTuCS Toscana: “Garanzie occupazionali per tutti e nessuna variazione dello stipendio”. Il segretario della Uiltrasporti Toscana nord ovest affonda il colpo: "Sulle ore supplementari non si calcolano i ratei di tredicesima, quattordicesima, Tfr e malattie. Subito un tavolo con l'azienda". Fattori e Sarti: “Garantire la continuità occupazionale e prevedere la reinternalizzazione dei servizi”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 luglio 2020 11:04
Cup delle Asl in Toscana: la protesta dei lavoratori

E' incerto il futuro dell’attività di Cup e Front Office delle Ausl Toscana Nord Ovest e Toscana Sud Est e per la salvaguardia occupazionale degli operatori e delle operatrici impiegati. Dal 1° luglio i servizi sono passati infatti al consorzio Reti CNS, aggiudicatario della gara d’appalto indetta da Estar per conto della Regione Toscana, e vengono gestiti operativamente dalla cooperativa Cooplat, che versa però in difficoltà finanziarie.

UILTuCS Toscana e UIL FPL, le due categorie che tutelano le lavoratrici ed i lavoratori delle Cooperative Sociali hanno deciso di intervenire nel dibattito sulle problematiche che si sono sviluppate intorno all’appalto assegnato da Estar per alcune ASL Toscane.

“Lo scontro – dicono i due segretari generali, Mario Renzi (UIL FPL) e Marco Conficconi (UILTuCS Toscana) - non può essere sull’applicazione contrattuale che vige nel settore delle cooperative, ma sul rispetto della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori del front office dell’Asl e del Cup. Le cooperative possono applicare il contratto nazionale sottoscritto con CGIL, CISL e UIL, ma, insieme alle amministrazioni appaltanti, si devono impegnare a mantenere gli attuali livelli occupazionali e le quote salariali previste dal contratto applicato sino ad ora.

Senza questo impegno – proseguono i due segretari, non può esserci alcun confronto produttivo. Questo è il punto fermo fissato dalla UILTuCS Toscana e dalla UIL FPL Toscana, le due organizzazioni di categoria che seguono i lavoratori e le lavoratrici del settore Cooperative Sociali. E’ anche grazie a questi Lavoratori e a queste lavoratrici, che hanno subito turni massacranti in una situazione di elevato stress, che le ASL Toscane sono riuscite a superare l’emergenza sanitaria mantenendo un rapporto continuo ed efficace con i cittadini.

UILTuCS Toscana e UIL FPL non sono disponibili a dimenticare il grande impegno profuso da questi lavoratori e pensano che questo cambio d’appalto, con tutte le incognite che comporta per loro e per le loro famiglie, non deve penalizzare nessuno di loro. “Con questi punti fermi – proseguono Renzi e Conficconi- vogliamo aprire un confronto immediato con le cooperative che hanno vinto l'appalto. Nessun lavoratore e nessuna lavoratrice dovrà essere penalizzata e se riusciremo ad inserire all'interno del loro contratto di lavoro le certezze che rivendichiamo, nulla cambierà per tutti loro”.

Un impegno di serietà per tutelare i lavoratori e per fare sì che le cose cambino veramente – aggiungono – proprio come hanno chiesto i lavoratori che sono scesi in piazza: basta appalti low cost, basta precarietà e incognite sul futuro. Ci troviamo davanti a una situazione inaccettabile e non definita – concludono UILTuCS e UIL FPL - e vaghe rassicurazioni non bastano: serve un confronto immediato che UIL FPL Toscana e UILTuCS Toscana si impegnano a richiedere per iniziare immediatamente la negoziazione con il raggruppamento di cooperative che ha vinto l’appalto".

“Lavoratori front office o Cup dell’Usl Toscana nord ovest, non c’è solo il problema dell’appalto. Ci sono altre questioni da risolvere: l’applicazione di un contratto nazionale adeguato, il riconoscimento degli straordinari all’interno del salario ordinario visto che a oggi, grazie a questo 'trucco contabile', non vengono calcolati correttamente i ratei di tredicesima, quattordicesima, trattamento di fine rapporto e pure le malattie”. A entrare nel merito dei problemi dell’appalto Cup dell’azienda sanitaria di area nord ovest è il responsabile di settore per la Uiltrasporti, Rolando Bellè.

Insomma, non basta risolvere le criticità della gara d’appalto affidata al consorzio Cns e da quest’ultimo a Cooplat. Se la sospensione rappresenta un piccolo passo in avanti, tanti altri ne restano da fare: “Le difficoltà conclamate di un sistema ingiusto del cambio appalto regionale penalizza ancora una volta i lavoratori dei Cup del servizio sanitario di Massa Carrara gestito in appalto. Sono stati effettuati tre giorni di sciopero e nonostante tutti gli interessati (Usl, Regione Toscana, sindaci, prefetto e parlamentari) abbiano espresso piena solidarietà ai lavoratori ed abbiano sottolineato l’importanza del servizio per la cittadinanza, a oggi permangono le stesse criticità.

Nulla è cambiato per tutti quei lavoratori che rischiano di perdere ore e reddito nel cambio appalto”. E qui si parla di numeri concreti: “L’azienda sanitaria parla di 2.633 ore sviluppate dai 108 lavoratori e garantisce come Estar e il vincitore dell’appalto, il consorzio CNS, il rinnovo dei singoli contratti come quelli attuali – prosegue la Uil -. Peccato che questi lavoratori, regolarmente e continuativamente, svolgano molte più ore di quelle previste dal contratto attuale e che vuol esser riproposto alla firma degli stessi lavoratori.

Crediamo che, oltre all’importanza dell’applicazione di un contratto nazionale adeguato (non si capisce perché alla stragrande maggioranza viene applicato quello delle pulizie, forse perché è quello dove vengono pagati meno i lavoratori?), le ore supplementari pur essendo un reddito acquisito non saranno riconosciute come tali dal nuovo appaltatore, che dovrebbe entrare in servizio dal primo di agosto. Perché il committente, il servizio Sanitario, il pubblico, non si preoccupa di garantire condizioni lavorative adeguate a tutti quei lavoratori che operano in appalto? Perché non un contratto adeguato? Si pensi che per questo servizio in Toscana ci sono dei lavoratori a cui viene applicato il contratto dei metalmeccanici, delle cooperative sociali o delle pulizie.

Riteniamo assurdo tutto questo così come riteniamo assolutamente ingiusto far lavorare i lavoratori regolarmente con supplementari. Per le ore supplementari, infatti, non vengono calcolati i ratei di tredicesima, quattordicesima e Tfr. E se vado in malattia vengo pagato per le ore contrattuali anche se ne svolgo molte di più con regolarità, settimanalmente, mensilmente, annualmente. Chiediamo ufficialmente una riunione congiunta con Regione Toscana, Estar e CNS - conclude - alla presenza dei sindaci e dei loro rappresentanti in parlamento per evitare che ognuno di questi attori non scarichi sull’altro la responsabilità della soluzione della vertenza dei lavoratori del Cup”.

“Purtroppo nei passaggi d’appalto le tutele e la continuità contrattuale dei lavoratori delle imprese precedenti non sempre sono garantite ma in questo caso il rischio per gli addetti è ulteriormente aggravato dalle difficili condizioni economiche di Cooplat”, denunciano il candidato presidente della Regione per Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori, e il collega consigliere Paolo Sarti i quali, in una mozione consiliare, hanno chiesto alla Giunta regionale di accertarsi che Reti CNS garantisca la continuità occupazionale prevista dalla clausola di salvaguardia e i diritti acquisiti del personale, e siano assicurate condizioni salariali che tengano conto dell’attività svolta dando risposte a tutto il personale impegnato nelle attività di Massa Carrara, nel Cup Tel di Livorno e nel Cup di Arezzo.

“Le attività di Cup e Front Office non sono attività di poco conto, rappresentano la porta d’accesso al servizio sanitario regionale. Dobbiamo anche evitare conseguenze negative per la cittadinanza, che avrebbe molte più difficoltà a prenotare telefonicamente una visita medica”, hanno spiegato Fattori e Sarti “Al contrario di quanto spesso si vuole far credere, l’esternalizzazione dei servizi sanitari è una forma di precarizzazione del lavoro che neppure determina una riduzione dei costi”, hanno concluso Fattori e Sarti.

“Considerando l’importanza dell’attività di Cup e Front Office auspichiamo che queste attività vengano reinternalizzate quanto prima, passando a una gestione diretta da parte del Servizio sanitario regionale, prevedendo un percorso di stabilizzazione del personale”.

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