Cucine da Incubo made in Tuscany, minacce ed estorsione

Denunciati per il medesimo reato i due complici, un fiorentino 46enne ed una rumena 37enne

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 ottobre 2014 15:26
Cucine da Incubo made in Tuscany, minacce ed estorsione

I militari della Stazione di San Casciano Val Di Pesa hanno raccolto, alcuni giorni fa, la richiesta di aiuto di due uomini, titolari di un ristorante, i quali denunciavano di ricevere continue minacce e richieste di denaro da parte di un un uomo di origini partenopee. Acquisite le prime informazioni, i Carabinieri hanno intrapreso una serie di accertamenti volti, da un lato, ad identificare l’estorsore ed i complici, dall’altro a comprendere la reale entità ed i motivi scatenanti la richiesta estorsiva.

In particolare le vittime avevano contratto un rapporto lavorativo con il 41enne. Nello specifico, la trattativa commerciale prevedeva che lo stesso si accollava i lavori di ristrutturazione ed abbellimenti del locale. La ristrutturazione e l’abbellimento del locale non era mai avvenuta in quanto lo stesso anziché sostituire la mobilia, in realtà, dipingeva gli arredi già esistenti ed eseguiva spostamenti senza autorizzazione. Dopo che l’uomo veniva richiamato dai titolari del locale, iniziava una serie di minacce, al fine di estorcere somme di denaro.

I due però hanno deciso di rivolgersi ai Carabinieri. I militari avuto il quadro completo della situazione, alla richiesta di una somma di denaro (3.000,00 euro), hanno predisposto un mirato servizio per arrestare in flagranza l’uomo, proprio mentre riceveva da una delle due vittime la somma che aveva richiesto. Ieri pomeriggio, l’autore della richieste estorsive, assieme ai due complici che facevano "il palo", dopo lo scambio delle banconote, sono stati bloccati grazie all’intervento dei Carabinieri della Stazione San Casciano Val di Pesa che hanno recuperato l’intera somma, poi riconsegnata alle vittime.

L’uomo, già noto alle Forze dell’Ordine, è stato arrestato in flagranza di reato per estorsione e tradotto presso la casa circondariale di Sollicciano, a disposizione del magistrato competente, mentre i due complici sono stati denunciati in stato di libertà per il medesimo reato.

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