Africa: marito e moglie da Firenze in Angola per la salute di mamme e bambini

Giovedì all'Impact Hub il gruppo di Medici Senza Frontiere di Firenze sull'emergenza umanitaria in Congo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 marzo 2018 22:56
Africa: marito e moglie da Firenze in Angola per la salute di mamme e bambini

Carlo Caresia, medico anestesista di Firenze, parte martedì 13 marzo per l’Angola, dove nel giro di poche settimane lo raggiungerà anche la moglie Laura Biasi. Lui sarà impegnato come medico capo area dei progetti di Medici con l’Africa Cuamm a Chiulo, nel sud del Paese, mentre lei lavorerà come amministrativa. Per Carlo e Laura, 52 e 45 anni, non è la prima volta in Africa: hanno già passato dei periodi brevi da volontari in Camerun, Kenya, Sud Sudan e Algeria; si tratta però della prima esperienza lunga continuativa in Africa sub-sahariana. «Conosciamo Medici con l’Africa Cuamm da diversi anni – raccontano Carlo e Laura – e con questa organizzazione abbiamo passato un mese in Sud Sudan, per conoscere da vicino i progetti e i valori che ne ispirano l’intervento umanitario.

Ci siamo trovati a condividerli al cento per cento e abbiamo scelto di rimetterci entrambi in gioco, di partire insieme per un anno. In realtà è da quando ci siamo conosciuti, nel 1990, che progettiamo di partire insieme: finalmente possiamo realizzare questo sogno! Ci piace l’idea di poter andare a lavorare insieme alle persone, non per loro, nello spirito di Medici con l’Africa Cuamm: daremo un pezzetto di noi e di sicuro riceveremo molto di più di ritorno, soprattutto dal punto di vista umano». L’assistenza al parto e la salute di mamme e neonati è il perno dell’intervento sanitario di Medici con l’Africa Cuamm, che in Angola e in altri sei paesi di intervento in Africa porta avanti il programma “Prima le mamme e i bambini.

1000 di questi giorni”, che vuole garantire il diritto il parto assistito alle donne e l’assistenza nutrizionale per loro e i loro figli fino al secondo anno di vita del bambino. Il lavoro di Carlo e Laura si inserirà proprio all’interno di questo programma. Forte il legame tra Medici con l’Africa Cuamm e la Toscana: sono infatti 77 i medici e gli operatori partiti per l’Africa da questa regione con il Cuamm; a Firenze inoltre è attivo il gruppo di appoggio “Medici con l’Africa Cuamm – Firenze”, che dall’Italia sostiene le attività dell’organizzazione in Africa.

Giovedì 15 Marzo, presso Impact Hub Firenze, il gruppo locale di Medici Senza Frontiere Firenze organizza un evento sulle grandi emergenze umanitarie dimenticate e come vengono raccontate sui media italiani. A parlarne, François Dumont, Direttore Comunicazione e Advocacy di Medici Senza Frontiere Italia, che ha lavorato in diverse aree di crisi, dalla Repubblica Democratica del Congo, all'Afghanistan e all'Iraq,Giampaolo Cadalanu inviato de La Repubblica, che racconterà la sua esperienza da reporter in questi contesti e Maria Cristina Manca ,antropologa fiorentina e operatrice umanitaria di MSF, che ha lavorato nell'emergenza Ebola e in Sud Sudan.

A moderare il dibattito, Guido Torlai, responsabile della redazione regionale RAI - TGR Toscana. Se la missione principale di MSF è fornire assistenza medica gratuita di qualità, portare la testimonianza delle sofferenze di chi assiste, è parte integrante dell’identità dell’organizzazione. Da sempre MSF è impegnata in prima linea nelle aree di crisi più remote e di cui si parla poco, spesso come unica organizzazione presente sul campo. Obiettivo di questo incontro è raccontare al pubblico alcune di queste crisi attraverso la testimonianza diretta di chi ci ha lavorato in prima linea e attraverso il coinvolgimento di esperti di comunicazione e giornalismo stimolare una riflessione su come il mondo dei media racconta e quale spazio riserva a questi contesti per portarli all’attenzione dell’opinione pubblica. “Quando una notizia non è presente sui media, non lo sono neanche le popolazioni vittime di violenze, sfollamenti, epidemie.” sottolinea Francois Dumont ”MSF continuerà a stimolare costantemente i media ad accendere un riflettore sulle crisi umanitarie che rimangono nascoste agli occhi del pubblico.” L’ingresso è gratuito e aperto al pubblico fino a esaurimento posti disponibili e durante la serata verrà servito un aperitivo. 

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