Croce Rossa, servizio a rischio, presidio a Firenze in Prefettura

Via Cavour, appuntamento nel capoluogo toscano prima della manifestazione del 4 aprile a Roma.

Antonio
Antonio Lenoci
31 marzo 2014 18:28
Croce Rossa, servizio a rischio, presidio a Firenze in Prefettura

Questa mattina presidio davanti a Palazzo Medici Riccardi presso la Prefettura fiorentina da parte dei rappresentanti della Funzione Pubblica."Viviamo nella precarietà dei contratti a termine - spiegano i manifestanti - non ci sono garanzie sui livelli occupazionali, siamo sotto costante minaccia del taglio dei salari. Mancano interventi mirati sulle spese improduttive". 

Chiedono una "Tutela retributiva all'interno di una riorganizzazione vera che produca un miglioramento dei servizi su tutto il territorio nazionale". 

Giulietta Oberosler della Funzione pubblica della Cgil di Firenze: "Questa è una iniziativa di sensibilizzazione verso la manifestazione del 4 aprile, perché Croce Rossa è arrivata alla stretta finale rispetto al processo di riforma. Non sarà più un Ente pubblico, ma avrà una struttura centrale e piccoli poli locali, soggetti di diritto privato. I lavoratori non saranno più dipendenti pubblici ma a contratto con le pubbliche assistenze". Il servizio del 118 rischia di perdere forza? "Se Croce Rossa uscisse dal servizio - spiega Mirko, uno degli autisti soccorritori - l'operatività sul campo andrebbe a società che stanno nascendo ad hoc con personale di poca esperienza.

Abbiamo l'esempio eclatante di Roma dove alla Croce Rossa è stata sostituita una società privata che poi, dopo 8 mesi, è stata fatta fuori per richiamare Croce Rossa".Un servizio primario per i cittadini. "La manifestazione nazionale toccherà non solo il caso dei contratti: chi vuole continuare a lavorare dovrà farlo guadagnando un 40% in meno. Il problema è che il fatto di non essere più un Ente pubblico farà cadere le convenzioni sul territorio, come ad esempio il servizio per i disabili e non possono essere messi a rendita.

Sono servizi che danno un senso alla costituzionalità del diritto alla Salute anche e soprattutto per i soggetti più deboli" conclude Oberosler.

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