L'assessore all'istruzione Cristina Giachi traccia un bilancio del suo mandato

"Abbiamo investito molto sugli edifici e le ristrutturazioni"

Stefania
Stefania Guernieri
09 maggio 2014 23:35
L'assessore all'istruzione Cristina Giachi traccia un bilancio del suo mandato
Cristina Giachi

FIRENZE - Cristina Giachi, assessore all'educazione, politiche giovanili, ricerca, università, pari opportunità e fondi europei nella giunta formata da Renzi e oggi retta dal vice sindaco Dario Nardella, traccia un bilancio di fine consiliatura, con tanti progetti portati a termine ed altri da concludere. Il dato certo è che sarebbero 51 i milioni di euro investiti per le strutture.

 

"La scuola - spiega Giachi - per noi stata grande investimento sugli edifici, con ristrutturazioni, migliorie, rifacimento di tetti e miglioramento dell'isolamento delle finestre, ma anche nuove costruzioni.

Tra queste cito la Santa Maria a Coverciano che è finalmente finita. Entro la fine dell'anno inizieremo la demolizione della Dino Compagni e i ragazzi verranno tutti trasferiti nel nostro assessorato, dove gli uffici del Comune si stringeranno per fare posto ai ragazzi per poter intervenire rapidamente nell'abbattimento e ricostruzione della Dino Compagni". "Proprio su questo fronte - prosegue Giachi - c'è un lavoro instancabile di dialogo col Governo sui finanziamenti per l'edilizia scolastica che continua.

Abbiamo lavorato tanto perché la scuola continuasse ad essere elemento di dialogo con la cittadinanza. Questo poiché i bambini non sono solo loro cittadini, ma sono anche cittadini attorno ai quali ne ruotano altri satelliti come genitori, nonni, le famiglie. E allora tutto il lavoro con le chiavi della città con i centri per l'alfabetizzazione dei bambini e della bambine immigrate per facilitare la loro integrazione e il loro inserimento". "Il dato principale è che l'investimento nel bilancio della scuola non è diminuito, anzi nel corso di questi anni è aumentato nonostante i tagli della spesa.

Questo è stato necessario per agli aumenti adeguamenti Istat indispensabili quando si lavora organizzando un servizio come quello dell'educazione ma anche per aumentare i servizi".

 

Uno degli argomenti dei quali più si discute, e anche in questi giorni, è quello relativo agli asili nido.

"Abbiamo aumentato gli asili nido, non siamo arrivati a un abbattimento totale delle liste di attesa, ma le abbiamo ridotte del 90%.

Laddove nel 2009 avevamo 900, quasi mille bambini in lista di attesa, oggi ne abbiamo 240. Ad essere onesti devo dire che ci ha dato una mano anche la crisi, perché in un servizio a domanda come l'asilo nido, di fatto diminuisce la richiesta quando c'è un momento di crisi economica. Ma in ogni caso abbiamo tenuto conto di questi parametri e comunque l'abbattimento delle liste è stata dovuta all'aumento dei posti nido che c'è stata".

  

Avete in programma di aprire nuove strutture?

"Un nuovo nido è già pronto all'ex Meyer che aprirà a settembre con 50 nuovi posti, e con il nuovo mandato, subito, noi o chi per noi, avrà subito da organizzare un nuovo servizio sperimentale 0-6 agli Innocenti di nuova apertura.

Quindi un investimento continuo che va avanti più di prima sull'offerta di posti nido che sono cruciali. Lo sono, non solo perché ci consentono di intercettare a livello educativo i bambini fin da subito, ma perché sono un servizio per le madri. Sono una politica di pari opportunità. Avere posti nido per tutte le famiglie significa mettere, in gran parte dei casi le donne, in condizione di poter lavorare".

 

 Il concorso per gli asili nido, in svolgimento proprio in questi giorni, ha suscitato non poche polemiche.

E' dovuta alla campagna elettorale la rapidità di organizzazione?

"No, anzi, non ci giova elettoralmente. Tutti si lamentano di questo concorso. In realtà ne abbiamo fatti due. Questo è stato necessario perché abbiamo una forte riduzione del personale dovuta ai pensionamenti e se non avessimo fatto questo concorso non saremmo riusciti a mandare avanti gli asili che dipendono direttamente dal Comune.

Era per noi indispensabile provvedere al reclutamento di questo personale. I tempi stretti sono stati dettati da una modifica del Regolamento che era necessaria per emanare il bando e dall'approvazione del piano di assunzioni che hanno una loro tempistica. Però siamo contenti di poterlo fare e di poter continuare a far crescere un servizio come quello degli asili nido comunali perché noi crediamo fortemente nel sistema integrato, cioè in un sistema che è fatto di strutture gestite direttamente dall'Amministrazione pubblica, di strutture date in concessione o in appalto a cooperative, al sociale, al sistema della sussidiarietà, che copre e che è fortemente controllato dal pubblico in modo da costruire una offerta diversificata, ma sempre controllata e con delle buone pratiche che siano di esempio".

"Questo è lo stato attuale e ciò che ci consente di lavorare a un incremento dei posti, perché diversamente noi saremmo nell'impossibilità di far crescere il servizio perché il personale delle amministrazioni è contingentato in questo momento, i turn over sono bloccati. Se dovessimo assumere nel personale del Comune gli insegnanti nuovi per far aumentare il servizio assorbiremmo completamente il numero di assunzioni che noi possiamo fare.

Se aprissimo nuovi asili più di quanto stiamo facendo, dovremmo assorbire noi tutte le assunzioni, ma il Comune ha bisogno anche di altro personale e non solo di insegnanti. Quindi abbiamo fatto il concorso per poter gestire il servizio, ma lavoriamo anche su nuove concessioni, nuovi appalti per poter aumentare l'offerta nella logica del sistema integrato".

  

Strutture private in apertura?

"Stiamo seguendo i lavori di quello di Careggi. Il nido del Palazzo di giustizia avrà più posti. Quello della Regione se questa ne riprenderà la costruzione. Noi non abbiamo realizzato quello aziendale di Palazzo Vecchio, ma abbiamo preso quello della Provincia e stiamo gestendo quello.

Stiamo diffondendo anche questa pratica. Ci piacerebbe comunque sperimentare di più e stiamo lavorando tra le pieghe del Regolamento regionale perché vogliamo provare anche altri servizi per le famiglie, sempre mantenendo la natura educativa, ma che siano magari più flessibili. Abbiamo anche gli spazio gioco su cui investiamo molto. Sono una sorta di nido a tempo corto che consentono alle famiglie di fare un investimento minore, tre giorni a settimana o solo la mattina. In questo modo le famiglie possono spendere di meno e avere un servizio meno intenso, ma magari più adatto alle loro esigenze".

 

Andare nelle scuole è una prassi consolidata anche per lei oltre al premier Renzi?

"Questo era stato il nostro pallino fin dall'inizio.

Fin dalla nostra prima campagna elettorale, le istituzioni presenti nelle scuole. Un'altra cosa bella che noi facciamo, che mi sono inventata, è quella di andare a pranzo tutte le settimane in una scuola. Per sperimentare la mensa, per controllare questo servizio importantissimo, il servizio di refezione scolastica. Noi facciamo quasi 25mila pasti al giorno (22.660 per l'esattezza ndr), un servizio molto complesso da organizzare, e dare anche soddisfazione a chi ci lavora. E poi stare con i bambini è meraviglioso".

 

Il nuovo modo di comunicare entra nella scuola col menù via twitter?

"Mandiamo menù ogni giorno via twitter e poi abbiamo una app attraverso la quale i genitori possono vedere cosa mangiano i figli, dare indicazioni sul menù in bianco o menù speciali per ragioni di salute e dialogare con l'amministrazione".

"Un'altra delle cose che abbiamo fatto in questo anno è stata quella di aumentare la potenza tecnologica del sistema di comunicazione con le famiglie.

E quindi come ho detto le app, non solo per gestire internamente ad esempio la rilevazione delle presenze ma anche per comunicare ai genitori o far comunicare dai genitori le notizie importanti".

 

Se sarà rieletta il suo obiettivo sarebbe quello di fare di nuovo l'assessore all'istruzione?

"Beh, devo dire mi piacerebbe, sì. E' il sindaco a decidere. E' libero di organizzare le sue forze come crede, mi piacerebbe continuare a dare una mano e questa devo dire è forse la delega più bella che c'è.

E' una delega di responsabilità, una delega di spesa importante ma anche che ti fa stare a contatto con un mondo ricchissimo e stimolante".

 

La prima cosa che farà in caso di rielezione?

"Dobbiamo portare avanti tanti progetti che abbiamo in corso.

Un progetto riguarda la collocazione definitiva dell'Isia, all'ex Meccanotessile, vicenda che stiamo seguendo ed abbiamo trovato anche per loro una sede provvisoria al palazzo di San Firenze. E poi continuare a lavorare per migliorare la mensa scolastica. Abbiamo inaugurato un progetto di educazione alimentare che mi piacerebbe veder crescere. E poi le chiavi della città che sono una cosa unica nel paese, un patrimonio di 300 progetti con i quali noi sosteniamo l'offerta formativa della scuola mettendola in rapporto con le istituzioni culturali della città e con tutta la ricchezza del territorio.

Insomma sono tante le cose da fare".

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