Crisi di governo: una nuova compagine sotto l'egida fiorentina?

C'è chi immagina una diversa maggioranza per il professore dell'Università di Firenze -sostenuto anche dai parlamentari renziani- al termine del dibattito nell'aula del Senato, dopo la comunicazione del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 agosto 2019 23:50

(DIRE) Roma, 20 ago. - La decisione del Pd arrivera' domani in direzione, ma intanto c'e' gia' materia per una divisione in grande stile. Il Conte bis, questo il retropensiero di una parte del Pd, nascerebbe inevitabilmente sotto l'egida renziana. E non tanto perche' tra Renzi e Conte, prof all'ateneo di Firenze, la frequentazione e' di lunga data, come rivela una circostanza rivelata dallo stesso Renzi e cioe' che Conte gli scriveva sms di incoraggiamento quando era Renzi a sedere a Palazzo Chigi.

I dubbi sono di natura politica, e li ha in parte esternati lo stesso Salvini quando ha parlato di "una tresca" in corso da tempo, almeno fin dall'accordo sull'elezione di Ursula Von Der Leyen alla presidenza della Commissione. La maggioranza Dem vede con netta contrarieta' la possibile nascita, nelle more di un Conte bis, di una formazione politica che avrebbe le prime linee nelle maggioranze renziane dei gruppi Pd in Parlamento. Non a caso - fanno notare- per Conte i Cinque stelle accetterebbero anche l'indicazione alla Commissione europea.

In realta' dal fronte pentastellato non arrivano preclusioni. La materia e' ufficialmente affidata a un'assemblea che potrebbe essere convocata domani. Per i pentastellati la riapertura del 'forno' con il Pd deve avvenire all'insegna di "un contratto della lealta'" le cui basi sono state esposte oggi dallo stesso Conte. Ma alla maggioranza dem non basta. Il Pd vuole una netta discontinuita' con il governo Conte anche e soprattutto nei programmi.

Oltre che nei nomi e nell'orizzonte temporale. Piu' apprezzato di Conte sarebbe da questo punto di vista Raffaele Cantone - spiegano fonti parlamentari- ed anche Roberto Fico, la cui candidatura avrebbe il pregio di segnalare nettamente il passaggio da una fase all'altra.

"Lega e M5S sono due destre da combattere entrambe". Lo sottolinea il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in un nuovo post su Facebook. "Tra le cose buffe che si leggono, c'e' anche quella secondo cui una maggioranza Pd e M5s terrebbe l'Italia bel ancorata all'Europa. Sparisce d'incanto l'amicizia di Grillo con Farage, il nazionalista xenofobo capo di Brexit, e di Di Maio e Di Battista con i gilet gialli di estrema destra", conclude. "Da troppo tempo la scena e' occupata dalla politica politicante, dalle dichiarazioni dei politici, dalle congetture sulle alleanze, dalle mosse di questo o quel presunto leader.

Gli italiani hanno finora seguito come spettatori, come fosse una telenovela, domandandosi cosa accadra' domani e come andra' a finire. Ma ora l'impressione, posso sbagliarmi, e' che la maggioranza cominci ad essere stufa" scrive ancora il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. "Dalla scena pubblica sembrano spariti tutti i problemi; scuola, sanita', lavoro in crisi e precario, mancata crescita, conti pubblici, investimenti. Temo che continuando cosi' -i tempi della crisi, qualunque sia lo sbocco, non si preannunciano brevi- la distanza tra governati e governanti sara' destinata ad accentuarsi.

Con buona pace del populismo", conclude il governatore. (Dig/ Dire)

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