Criminalità in Toscana, operazione a Prato: dalla droga al lavoro nero

Oltre 120 finanzieri del Comando Regionale Toscana, con il supporto di un elicottero e unità cinofile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 febbraio 2018 13:10
Criminalità in Toscana, operazione a Prato: dalla droga al lavoro nero

 Contrabbando, contraffazione, money transfer; lavoro nero, immigrazione clandestina e spaccio di droga sono tra le attività intraprese dai soggetti individuati da una task force della Finanza nel territorio pratese. Alle 9,00 è scattata nell'area del Macrolotto di Prato l’Operazione "Alto Impatto” che si inserisce nel quadro delle iniziative predisposte dalla Guardia di Finanza allo scopo di intensificare, nell'ambito del controllo economico del territorio, il contrasto ai fenomeni di illegalità presenti sul territorio pratese che sarebbero connessi prevalentemente "all'insediamento ed al massiccio radicamento della comunità cinese". 

L’attività operativa in corso, portata avanti da oltre 120 finanzieri del Comando Regionale Toscana, con il supporto di un elicottero e unità cinofile, ha lo scopo di contrastare gli effetti riconducibili a illeciti fenomeni tra cui: contrabbando; contraffazione e sicurezza prodotti; controllo dei money transfer; lavoro nero e irregolare; immigrazione clandestina; spaccio di sostanze stupefacenti, che hanno prodotto in questo delicato contesto territoriale anche una serie di criticità economiche e sociali, finendo per danneggiare gli imprenditori onesti.

L’impegno odierno si inquadra tra le iniziative operative portate avanti in continuità dalla Guardia di Finanza a presidio dell’economia legale che nel 2017, nel comprensorio Pratese ha condotto al recupero di 140 milioni di euro di base imponibile sottratta a tassazione nonché oltre 40 milioni di I.V.A. evasa, da parte di imprese siniche. Scoperti 83 evasori totali rappresentati da soggetti economici di etnia cinese. Le indagini patrimoniali, alcune delle quali nei confronti di esponenti di spicco delle locali consorterie del crimine organizzato, svolte nei confronti di 187 persone e società collegate, hanno portato a segnalare all’Autorità Giudiziaria misure ablative per oltre 10 milioni di euro, di cui circa 3 milioni già eseguiti con il sequestro di beni mobili ed immobili.

Sono stati effettuati 960 interventi in materia di controlli sulla movimentazione transfrontaliera di valuta, con oltre 6,5 milioni di denaro contante e titoli intercettati ai cash courier. 174 gli interventi anticontraffazione e antiabusivismo commerciale, con la denuncia di 183 persone all’A.G. a cui sono stati sequestrati complessivamente oltre 1,4 milioni di articoli, di cui 1,2 milioni di capi di abbigliamento, borse, articoli di moda in pelle contraffatti o recanti falsa o fallace indicazione di origine o provenienza; oltre 1,3 milioni di prodotti non sicuri (beni di consumo, prodotti elettronici, giocattoli, ecc.) ritirati dal mercato.

Sequestrati per contrabbando doganale oltre 3 milioni di metri lineari di tessuto utilizzato delle locali aziende tessili cinesi. I reparti pratesi hanno effettuato 24 accessi ispettivi ad imprese cinesi in 19 capannoni industriali, con il sequestro di 6 immobili per reati o gravi violazioni alla sicurezza dei luoghi di lavoro e 158 macchinari. In tale ambito sono stati scoperti 58 lavoratori in nero 0 irregolari e immigrati clandestini. Tali illegalità dispiegano un effetto pervasivo sul mercato e sulla libera concorrenza tra aziende, particolarmente deleterio alla luce della crisi economica che ha investito il Paese nell’ultimo decennio, non escluso proprio il distretto industriale pratese, con riflessi di natura criminale percepiti in maniera crescente anche dalla popolazione cittadina.

Nondimeno, l’attività si prefigge di aumentare il senso di sicurezza percepita dal cittadino e soprattutto tutelare quanti osservano correttamente le regole. 

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