Covid, evitare la terza ondata è fondamentale

Oltre che sulla salute avrebbe conseguenze devastanti sull'economia. Intanto numero dei ricoveri in sensibile calo anche negli ospedali fiorentini. Il presidio del Mugello torna a essere Covid free. Posti letto da riconvertire in No Covid a Torregalli e Ponte a Niccheri. Landini (Ausl Toscana Centro): “E ora impegniamoci tutti nel rispetto delle regole. Non possiamo permetterci una terza ondata”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2020 16:32
Covid, evitare la terza ondata è fondamentale

Firenze – Il peggio della seconda ondata di Covid sembra ormai alle spalle in grandissima parte dell'Italia. Molti sono concentrati sul prossimo Dpcm riguardante le feste natalizie ma il vero obiettivo a medio termine è evitare la terza ondata Covid. Un'ondata che sommata a quella della scorsa primavera e a quella che stiamo vivendo avrebbe conseguenze disastrose non solo sulla salute di chi si imbatterà nel virus ma anche nei nervi di chi lo combatte in prima fila e in chi deve fronteggiare i problemi economici connessi. Molti milioni di persone.

"Se vogliamo evitare la terza ondata - avverte il direttore del Dipartimento delle specialistiche mediche della Ausl Toscana centro, Giancarlo Landini, anche responsabile Covid per la Medicina aziendale - dobbiamo impegnarci tutti a non buttare via il lavoro fatto e ad arrivare in fondo". 

Occorre la collaborazione di tutti, nessuno escluso.

Intanto segnali che erano molto attesi arrivano in questi giorni dal numero dei ricoveri nei reparti Covid degli ospedali fiorentini dell’Azienda in concomitanza al sensibile calo del picco della seconda ondata. Numeri incoraggianti che rilevano un lieve discostamento dalla cifre importanti delle scorse settimane ma sui quali l’Azienda Sanitaria non abbassa la guardia. All’ospedale del Mugello ha chiuso nei giorni scorsi il reparto Covid che era stato aperto il 1° novembre.

I ventidue posti letto che erano stati riconvertiti per i pazienti Covid tornano ad essere nella disponibilità delle degenze ordinarie del reparto di Medicina Interna. Il reparto Covid era stato attivato per rispondere all’aumento rapidissimo delle richieste di ricoveri e di posti letto nei giorni in cui la pressione dei nuovi contagi era crescente in tutti gli ospedali aziendali. Dopo la sanificazione, il reparto dell’ospedale sta tornando gradualmente alla precedente destinazione no Covid.

“Se le cose stanno andando bene è grazie al grande lavoro fatto insieme – commenta lo stesso dottor Landini - Siamo riusciti a superare anche questa seconda ondata e siamo nella fase di discesa con grande sacrificio organizzativo e di personale. Ma la discesa è lenta”.

Una flessione nel numero dei ricoveri si registra già dalla scorsa settimana anche nei due ospedali fiorentini di San Giovanni di Dio a Torregalli e Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri. A Torregalli sono stati chiusi 18 posti letto ancora in attesa di essere riconvertiti in no Covid, passando il numero dei letti Covid in una settimana da una disponibilità di 73 a 55 unità di ieri. Saranno preziosissimi nel caso di una maggiore pressione dal Pronto Soccorso, con l’approssimarsi anche dell’influenza stagionale il cui picco è atteso tra gennaio e febbraio. Rimane stabile la Terapia Intensiva con 7 letti occupati su 10. Qui il numero dei posti letto sarà difficilmente comprimibile almeno non dai prossimi giorni.

Cifre meno importanti anche al Santa Maria Annunziata nel numero dei ricoveri per Covid che in una settimana sono passati da circa 10 a 5/6 al giorno. Dodici posti letto di area Covid, quella che era stata destinata a Medicina F al quarto piano, sono stati chiusi in attesa di essere trasferiti alla Medicina no Covid. Nella Terapia Intensiva i 4 posti letto in più che erano stati ottenuti a novembre, sono tornati nella disponibilità della terapia intensiva ordinaria, riportando il numero dei letti intensivi da 16 a 12 posti di terapia intensiva Covid.

A Santa Maria Nuova ha chiuso un reparto dedicato a malati Covid e da sabato tornerà alla sua originaria destinazione di Medicina no Covid. Rimangono due reparti per pazienti Covid con 26 posti letto che al momento risultano tutti occupati. In terapia intensiva ci sono 4 pazienti Covid su 4 posti disponibili.

“Ci preoccupa l’idea che i comportamenti nei prossimi mesi possano non essere adeguati – aggiunge Landini - perché una terza ondata sarebbe pericolosa e non ce la possiamo permettere”. Infine l'appello al rigore e alla massima prudenza: “Impegniamoci tutti nel rispetto delle regole e nell’applicare la massima intransigenza sul distanziamento sociale".

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