Covid 19: serve un supporto all’economia del territorio

Un tavolo unico di lavoro a livello metropolitano per seguire gli aspetti economici della crisi. Rinvio Cosap dehors al 30 giugno ed estensione fino al 2022 dell’azzeramento Imu su nuovi investimenti. I sindaci del Chianti: “siamo pronti a realizzare azioni concrete che favoriscano il sistema turistico-ricettivo”. Da Artigiancredito 10 milioni per le micro e piccole imprese. Var Group continua la propria attività attivando lo Smart Working. Video virale in risposta alla "pizza al coronavirus"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 2020 23:45
Covid 19: serve un supporto all’economia del territorio

Anche se, al momento, la Toscana non risulta essere una zona particolarmente a rischio per la diffusione del contagio da Coronavirus, non resterà immune il tessuto economico locale.

Un tavolo unico di lavoro a livello metropolitano per seguire gli aspetti economici della crisi in atto e indirizzare le richieste alle autorità regionali e nazionali, ma anche una grande campagna di comunicazione ‘positiva’ per rilanciare l’immagine della città in collaborazione con le categorie economiche. Dopo il rinvio della Cosap su tavolini, sedie e dehors al 30 giugno, l’Amministrazione comunale ha deciso anche di estendere fino al 2022 l’azzeramento della quota parte comunale dell’Imu per tutti gli investimenti nuovi realizzati nel territorio comunale.

Sono alcuni degli aspetti emersi nel corso dell’incontro di oggi del sindaco Dario Nardella e degli assessori al Turismo Cecilia Del Re e alle Attività produttive Federico Gianassi con categorie economiche, sindacati e operatori del territorio convocati nella sala d’Arme di Palazzo Vecchio in merito alla crisi legata al Coronavirus. Il sindaco Nardella ha inoltre annunciato di aver chiesto al governo l’inserimento di Firenze nelle cosiddette ‘zes’, zone a tassazione zero su alcune misure.

“Stiamo combattendo una doppia battaglia – ha detto il sindaco Nardella -: la prima per la salute dei cittadini, sulla quale siamo costantemente al lavoro; la seconda per fronteggiare la crisi economica in atto. Dal punto di vista sanitario, abbiamo un sistema attrezzato e in grado di rispondere all’emergenza, tuttavia il nostro scrupolo di iperinformazione e trasparenza ha portato a rappresentare l’Italia come un paese di assoluto pericolo per tutto il mondo. Sono scattate verso di noi misure molto restrittive: per questo, ho chiesto al governo e al nostro rappresentante a Washington di predisporre controdeduzioni su un piano scientifico da parte delle autorità sanitarie in modo da far arrivare agli Usa il messaggio che non esiste un ‘caso Italia’ e che i contagi sono proporzionali ai controlli, in una situazione comunque sotto controllo.

L’altro importante tema da affrontare con equilibrio, buon senso e lucidità è quello economico. I dati sono oggettivi e destano grande preoccupazione per le aziende, piccole e grandi, e per i lavoratori. Dobbiamo attrezzarci alle eventuali misure precauzionali che dovessero essere adottate dal governo. Il primo obiettivo dell’incontro di oggi – ha proseguito il sindaco Nardella – è quello di potersi fare portatori di elementi e criteri da sottoporre alla Regione Toscana, anche in fase di stesura degli eventuali provvedimenti attuativi di misure statali: saranno infatti necessari chiarezza ed equilibrio nell’interpretare eventuali misure di precauzione.

Il secondo obiettivo è quello di creare un tavolo unico di lavoro in cui convogliare le richieste da inviare a Regione e Governo e monitorare l’andamento della crisi: un tavolo che tenga insieme organizzazioni datoriali e dei lavoratori, ma anche istituzioni culturali, Camera di commercio e altri soggetti organizzati della società civile: abbiamo bisogno di un’unica regia che possiamo assumere a livello di Città metropolitana”. “Per quanto riguarda le misure – ha ricordato il sindaco -, abbiamo già sospeso il pagamento della Cosap su tavolini, sedie e dehors che è la prima scadenza a livello di tributi locali; inoltre, per incoraggiare l’attrazione di investimenti, abbiamo deciso di estendere dal 2020 al 2022 l’azzeramento della quota parte comunale dell’Imu per tutti i grandi nuovi investimenti realizzati nel nostro territorio.

Insieme alle categorie economiche e ai soggetti istituzionali ci impegneremo in una grande campagna di comunicazione ‘positiva’ per rilanciare l’immagine della città nel mondo. Siamo disposti a fare la nostra parte, ma Firenze da sola non può rispondere alla portata di questa crisi: lo sforzo principale che il tavolo unico deve fare è chiedere alla Regione e allo Stato misure incisive. Noi abbiamo fatto quattro tipi di richieste: la cassa integrazione a tutta la piccola impresa, la sospensione delle rate per i mutui legati agli investimenti in essere per tutte le imprese, la deroga al patto di stabilità europeo e un fondo di garanzia bancario.

Abbiamo inoltre chiesto di coinvolgere Firenze nelle zone a tassazione zero su tutta una serie di misure. Siamo pronti a riflettere su altre proposte arrivate, come quella di lavorare per chiedere la disponibilità ai proprietari di immobili a ridurre i canoni di affitto; oppure quella di coinvolgere le piattaforme on line come Booking che hanno beneficiato molto in questi anni del turismo”.

All’incontro erano presenti rappresentanti di categorie economiche, sindacati, Camera di Commercio, Città metropolitana, Toscana Promozione Turistica, Università degli Studi di Firenze, Fondazione CR Firenze, Florence Convention Bureau, The Plus Planet (che gestisce gli info-point comunali).

I sindaci del Chianti Paolo Sottani, David Baroncelli, Marcello Bonechi, Fabrizio Nepi, Gian Paolo Mugnaini, Roberto Ciappi annunciano, inoltre, che per venerdì 6 marzo è stata convocata una riunione con le associazioni di categoria economica e agricola ed il Consorzio Vino Chianti Classico per condividere insieme un percorso che possa sostenere tutti gli operatori economici.

“Occorre reagire con determinazione al contesto di emergenza che il territorio sta vivendo – dichiarano i sindaci – in termini di capacità di spesa, investimenti, misure volte alla snellezza burocratica, dobbiamo muoverci compatti come ambito di destinazione regionale per supportare la nostra economia per la quale si temono ripercussioni negative sul piano turistico e occupazionale. Non abbiamo la ricetta in tasca, necessaria ad arginare l'emergenza legata al contagio da Covid 19 e comprendiamo e condividiamo le preoccupazioni che i nostri operatori economici ci trasmettono quotidianamente.

Sappiamo tuttavia che dobbiamo restare uniti e lavorare insieme nell’interesse di tutti. Crediamo che la sinergia istituzionale, la rete operativa condivisa da Comuni, Regione e realtà economiche possano essere gli strumenti migliori per sostenere le imprese, operare al fianco del nostro tessuto turistico-ricettivo, colonna portante dell’economia toscana. La stagione turistica è ormai alle porte e il rischio che il calo di presenze si verifichi e estenda nei prossimi mesi è un dato possibile e realistico.

Ma dalla nostra abbiamo la qualità di un territorio unico al mondo, crediamo nelle potenzialità e nelle vocazioni di un sistema che storicamente sa fare accoglienza, sa generare esperienze e rafforzare l’identità internazionale del Chianti che mescola tradizioni, patrimonio architettonico, paesaggio e percorsi di cultura enogastronomica. Abbiamo dalla nostra una comunità che possiede innato il talento della narrazione e un altissimo livello della ricettività. Manteniamo il ruolo di protagonisti nel valorizzare i caratteri di universalità del nostro territorio.

Difendiamolo con un piano unitario coordinato di promozione, stiamo pensando ad esempio alla realizzazione di una serie di prodotti legati alla comunicazione, da diffondere attraverso vari strumenti come video, messaggi social, spot digitali, cortometraggi. Siamo combattivi di fronte all’emergenza. Non lasciamoci vincere dalla paura. Usiamo consapevolezza e memoria, quel tratto inconfondibile che deriva dalla cultura che ci appartiene da millenni”.

Da 5 mila a 25 mila euro immediati, a condizioni particolarmente vantaggiose, per garantire l’accesso al credito alle aziende della Toscana. È questa l’iniziativa che Artigiancredito mette in campo per supportare le micro e piccole imprese che hanno difficoltà ad ottenere un finanziamento sul mercato, a causa del progressivo razionamento del credito bancario. Attraverso il proprio patrimonio diretto, Act ha infatti stanziato un plafond di 10 milioni di euro a beneficio delle aziende con meno di 10 dipendenti ed un fatturato massimo di 2 milioni.

L’importo finanziato (da un minimo di 5.000 ad un massimo di 25.000 euro) non presenta vincoli legati all’utilizzo dei fondi e viene erogato ad un tasso d’interesse più conveniente rispetto alla media dei tassi applicati su operazioni simili da banche e/o società di credito al consumo. La durata complessiva è compresa tra 36 e 60 mesi, con rata mensile a tasso fisso. Per ottenere i fondi non è necessario aprire un nuovo conto corrente, mentre la somma richiesta verrà erogata velocemente, nell’arco di 10 giorni dall’istruzione della pratica.

“Con questa iniziativa abbiamo voluto dare un segnale di vicinanza al mondo delle micro e piccole imprese - spiega il Direttore Generale di Artigiancredito, Paolo Pasqualetti. - I fondi non sono vincolati e possono essere utilizzati per maggior liquidità, investimenti in nuove tecnologie o macchinari o, più in generale, per progetti di sviluppo dell’azienda. Le evidenti difficoltà del mercato ci hanno infatti spinto ad offrire un sostegno ancora più decisivo e concreto per il tessuto produttivo dei territori di nostra competenza, sostenendone fattivamente la crescita”.

Per accedere al finanziamento, o semplicemente per richiedere informazioni, è possibile rivolgersi agli uffici di CNA e Confartigianato sia in Toscana, oppure direttamente presso le filiali.

Var Group, operatore di riferimento nel settore delle soluzioni e dei servizi ICT per le imprese del Made in Italy, parte del gruppo SeSa S.p.a, quotato sul segmento Star di Borsa Italiana, reagisce in modo tempestivo all’emergenza e alle misure di contenimento dell'epidemia, grazie all’adozione dello Smart Working. La società con oltre 2.000 collaboratori si è mostrata capace di conciliare responsabilità sociale e professionalità attivando fin da subito un pacchetto tecnologico in grado di garantire il lavoro da remoto in tutte le sedi della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia interessate dalla situazione di crisi.

L’attivazione dello Smart working in 7 sedi di Var Group è stato impeccabile – dichiara Francesca Moriani, amministratore delegato - abbiamo organizzato video conferenze con clienti, fornitori e colleghi affinché la crisi non fermasse la nostra attività e i clienti potessero avere, anche in questa situazione, il nostro pieno supporto”.

Var Group, che non è nuova all’impiego di Smart Working, ha dunque continuato a dare supporto alle imprese del Made in Italy abilitando le tecnologie necessarie allo sviluppo del business e dei processi aziendali anche in mobilità confermandosi come fornitrice di soluzioni innovative e tecnologiche

Cerchiamo di contenere la diffusione del virus nel rispetto della comunità – continua Francesca Morianicoscienti della difficoltà del momento ma sicuri che il Paese stia mettendo in campo tutte le sue migliori energie e misure per reagire con grinta e tempestivamente”.

E' stato pubblicato su Facebook il video girato dalla Prosciutteria in risposta al video virale pubblicizzato dalla televisione francese sulla “pizza al CoronaVirus.

.

Foto gallery
In evidenza