"Covid-19 nelle rsa toscane, serve una commissione d'indagine regionale"

La richiesta di Marcheschi (Fdi): "Sono molte le cose da approfondire, le Asl più che indagare sono chiamate a chiarire in piena trasparenza le modalità che hanno adottato per limitare questi danni". Forza Italia: "Troppi ritardi"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 aprile 2020 17:39

Firenze – “ E’ grave che si continui a perdere tempo e non si percepisca la drammaticità della situazione. Al di là delle approvazioni verbali, ancora non ho avuto risposte in merito alla Commissione d’indagine del Consiglio Regionale. Attendo i fatti perché l’aria che tira è pessima, non solo per chi lavora o soggiorna nelle Rsa e le Case di Cura toscane ma anche per coloro che attendono di far luce sulle morti e sulle procedure adottate per evitarle -dichiara il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi)- Non vorrei che questa perdita di tempo nascondesse la volontà della maggioranza a trovare un capro espiatorio, magari ideologico.

Colpa del privato. Troppo facile. Se ci saranno state responsabilità dei singoli gestori delle strutture dovranno essere le Procure ad accertarlo, a noi compete andare a fondo e capire se le ordinanze di Rossi sono state adottate dalle singole strutture e cosa hanno fatto in conseguenza le Asl per verificarne l’applicazione. Le Asl più che indagare sono chiamate a chiarire in piena trasparenza le modalità che hanno adottato per limitare questi danni -prosegue Marcheschi - Nella catena del comando la Regione e le Asl hanno dato disposizioni tempestive, esaustive, chiare e non equivoche? Sono state adottate dalle strutture in modo compiuto? Chi ha controllato dell’Asl o avrebbe dovuto farlo? I Sindaci, che hanno responsabilità sulla salute pubblica, hanno avuto disposizioni dettagliate su come comportarsi nel proprio Comune? Sono molte le cose da approfondire e sono certo che il Consiglio Regionale voglia fare chiarezza e definire in modo trasparente cosa ha funzionato e cosa no, in modo da adottare le misure necessarie per evitare che si ripetano episodi cosi dolorosi che vedono primeggiare la Toscana in questa macabra classifica”.

Ricordiamo che l’Ausl Toscana Centro, nella giornata di ieri, ha istituito un‘apposita commissione di indagine sull’applicazione delle specifiche ordinanze regionali (n. 21,28, 34) relative agli interventi da adottare per il contrasto e la diffusione del virus Covid 19 nelle rsa, rsd o in altre strutture socio sanitarie

Tra le prime azioni è stata inviata al Procuratore della Repubblica di Firenze la segnalazione relativa alla Rsa “Villa San Biagio” di Dicomano. Un ulteriore approfondimento è stato effettuato sulla casa di cura Villa Le Terme, a seguito di recenti articoli di stampa relativi agli ultimi decessi avvenuti in struttura. Relativamente alla RSA “ Casa Serena” di Mezzana anche in questo caso, come in altre 40 strutture, l’azienda sanitaria ha provveduto all’immediata presa in carico in ottemperanza con l’ordinanza n.28 del 7 aprile.

In tale struttura sono presenti 27 ospiti, di cui 14 sono risultati positivi al Covid 19 e 13 negativi. A fronte delle caratteristiche strutturali di questa RSA che non permettono un adeguato isolamento tra gli ospiti positivi e quelli negativi, l’azienda sanitaria ha provveduto, nel pomeriggio, al trasferimento di buona parte degli ospiti positivi presso le cure intermedie del vecchio ospedale di Prato.

Sulla questione interviene anche Forza Italia con le dichiarazioni dell'On. Erica Mazzetti parlamentare di Forza Italia, di Giampaolo Giannelli Vicecoordinatore provinciale Forza Italia Firenze ed del responsabile Dipartimento Sanità del Coordinamento Provinciale di Forza Italia Firenze, Andrea Migliorini.

"La settimana si sta chiudendo con una crescita esponenziale dei casi di contagio da Covid 19 all'interno delle RSA di tutta la Toscana, con numeri veramente allarmanti. Numeri che certificano quanto detto da Forza Italia sin dall'inizio: che le Residenze sanitarie assistenziali erano delle "bombe sanitarie" che potevano deflagrare in qualsiasi momento se non gestite e controllate in modo attento sin dall'inizio del diffondersi del contagio. Il Presidente Rossi infatti, si è mosso molto, ma molto, in ritardo e soltanto dopo che noi più volte abbiamo sollevato il problema della mancanza nelle stesse strutture di tutti i dispositivi di protezione individuali sia per gli ospiti che per gli operatori".

"Basti pensare ai 96 pazienti positivi delle RSA del Comune di Bagno a Ripoli, agli accertamenti in corso a Villa le terme, alla situazione preoccupante dell'ODA di Pelago e soprattutto agli sviluppi della situazione della RSA Villa San Biagio di Dicomano. Quest'ultima, infatti, vanta il triste primato di 51 positivi sui 52 degenti totali, un drammatico numero di 15 decessi, un accertamento che la Procura della Repubblica sta portando avanti a seguito della trasmissione degli atti da parte della Commissione istituita dalla azienda usl Toscana centro. Questo insieme di vicende deve far riflettere che il cosiddetto modello toscano, anche sulle RSA, si è rivelato totalmente fallimentare".

"Si è provveduto a commissariamenti e ad istituire commissioni quando era troppo tardi ed ora se ne vedono le conseguenze: i soggetti più fragili, i nostri anziani, stanno morendo e gli operatori sono a rischio. Occorre a tutti i livelli rivedere la concezione delle RSA, con accurati standard qualitativi e protocolli generali da osservare a livello nazionale, con un congruo numero di Medici all'interno delle strutture e personale adeguato da un punto di vista qualitativo e quantitativo. La strumentalizzazione fatta dalla sinistra nei confronti delle strutture lombarde si è poi scontrata con la realtà dei fatti; quella di un modello da rivedere nella sua totalità, a livello nazionale, Toscana in primis".

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