Covid-19: frode dei tamponi alla sanità toscana?

Indagini in corso sul reagente non autorizzato. Stella (FI): "Prima ventilatori polmonari, poi mascherine. Solo il centrodestra può cambiare la situazione". Mallegni e Marchetti (FI): «Tre inchieste e 20,2 milioni di euro in fumo. Pd-Iv a casa»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 settembre 2020 18:28
Covid-19: frode dei tamponi alla sanità toscana?

Firenze, 12 settembre 2020- La frode sui tamponi per i test Covid, ipotizzata dalla Procura di Firenze in un'inchiesta su un istituto di analisi che aveva vinto un appalto da 10 milioni di euro per quel servizio, è l'ennesimo scossone al Sistema Sanitario toscano. Un noto istituto di analisi è finito nel mirino della procura di Firenze che ha aperto un'inchiesta. L'accusa è di frode in pubbliche forniture, due funzionari della struttura sono stati interdetti. Secondo la Procura l'istituto avrebbe utilizzato nelle analisi dei reagenti non accreditati e non previsti nell'accordo con le ASL della Toscana. Più precisamente il laboratorio che a primavera effettuava le analisi sui tamponi per il coronavirus per conto delle aziende sanitarie della Toscana avrebbe usato un reagente non autorizzato, poiché privo del marchio ‘Ce’ e deputato al solo uso a fini di ricerca.

Il Gruppo Synlab, con riferimento alle indagini avviate dall’Autorità Giudiziaria a carico di due dirigenti del Gruppo precisa che ha prontamente consegnato tutta la documentazione richiesta e continua a fornire la massima collaborazione all’autorità Giudiziaria. Synlab si dichiara totalmente estranea rispetto ai fatti contestati e ribadisce la sua piena fiducia nell’operato della magistratura. Non sarebbero infatti in contestazione la sicurezza e l'affidabilità dei risultati sui test Covid effettuati da Synlab.

«Dieci milioni in tamponi processati con reagenti non concordati, 3,2 milioni di mascherine commissionate al distretto parallelelo cinese, 7 milioni versati cash per 250 ventilatori polmonari mai arrivati. In totale fanno 3 inchieste giudiziarie sull’attività sanitaria di Regione ed Estar in emergenza covid e 20,2 milioni di soldi pubblici spesi a vanvera e andati in fumo. Regione parte lesa? Lesi sono i cittadini, perché quei denari appartengono a loro. Pd e Iv vadano a casa»: con un affondo i vertici regionali di Forza Italia – il Commissario regionale senatore Massimo Mallegni e il Capogruppo regionale Maurizio Marchetti – reagiscono alla notizia del terzo fascicolo d’inchiesta con cui l’autorità giudiziaria mette sotto lente l’attività della Regione Toscana e di Estar in ambito sanitario durante l’emergenza covid-19. «Dolo o incapacità oggi non importa, lo diranno gli inquirenti.

Quello che resta è la responsabilità politica – sottolineano Mallegni e Marchetti – di un sostanziale spreco e di una gestione non certo oculata dei denari pubblici. Per non parlare, nel caso dei tamponi, delle ripercussioni sanitarie che risultati inaffidabili possono produrre. La stessa Regione Toscana che dalla ricognizione del Sole24Ore è risultata ultima in Italia per sostegni a famiglie e imprese in periodo di emergenza covid – incalzano gli Azzurri – con queste e chissà quali altre operazioni ha impoverito ancora di più i toscani.

Per di più, in tutti e tre questi casi facendo propaganda per i grandi ordinativi messi a segno. Complimentoni. Toscani, riprendiamoci i nostri soldi e spendiamoli bene». «Pd e Iv si dimostrano come minimo degli improvvisati, di Forza Italia invece vi potete fidare. Noi mai avremmo pagato 7 milioni per dei ventilatori polmonari a una ditta di dubbia solidità e con 2500 euro di capitale sociale, mai avremmo commissionato alcunché al distretto parallelo del tessile cinese che un’istituzione seria ha il compito di contrastare, di certo avremmo controllato sulla qualità delle forniture e nel caso specifico dei reagenti per i tamponi oggi nel nuovo fronte di inchiesta.

Come in ogni famiglia, i soldi non si buttano. La Toscana deve tornare ad essere amministrata come una sana grande famiglia, e noi questo lo possiamo assicurare».

"Prima la vicenda dei ventilatori polmonari, poi quella delle mascherine, adesso i tamponi: è evidente che la macchina non funziona" dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, capolista di Forza Italia alle elezioni regionali nel collegio Firenze 1 "Tra le mascherine acquistate a prezzi stratosferici in Cina, i ventilatori polmonari pagati profumatamente e non consegnati, i tamponi non a norma, liste di attesa che arrivano fino a 12 mesi per alcune visite specialistiche, possiamo ben dire che la sanità Toscana fa acqua da tutte le parti. Solo una vittoria del centrodestra potrà portare efficienza, competenza e merito in un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti".

"La Regione non sapeva nulla o non si è accorta di nulla? -chiede Jacopo Cellai, candidato alle elezioni regionali per Forza Italia collegio Firenze 1- E' una domanda comunque inquietante tenendo presente della delicatezza della questione e anche del lato economico della stessa dato che si tratta di un affidamento di circa 10 milioni di euro. Innanzitutto vogliamo certezze sul fatto che il reagente usato non abbia falsato l'esito degli esami diagnostici. E poi chiediamo un'assunzione di responsabilità della Regione, da parte di chi avrebbe dovuto e potuto controllare il modo in cui il laboratorio effettuava le analisi sui tamponi.L'ennesima dimostrazione che la fotografia della sanità toscana, modello tanto sbandiarato da sinistra, è una fotografia con tante ombre. Meno male che fra pochi giorni i toscani avranno l'occasione di un nuovo scatto".

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