Covid-19, Caritas: raddoppiate le richieste di aiuto

La Fondazione Solidarietà fa partire la campagna "Emergenza Cibo", legata alle nuove e numerose necessità causate dalla crisi sanitaria: 1.700 pasti al giorno preparati dalle mense, 850 famiglie ricevono un pacco alimentare. Lunedì a Firenze manifestazione delle associazioni Rom. A Pisa conclusa distribuzione dei Buoni Alimentari. Dall’inizio dell’emergenza distribuiti 693 mila euro a 2.208 famiglie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 giugno 2020 13:10

L' 8 giugno 2020, alle ore 10.30, Consiglio Nazionale Rom Sinti Caminanti, Associazione Django Reinardth, Associazione Nazione Rom, hanno convocato una manifestazione a Firenze, in Via dei Gondi, Piazza Signoria, davanti a Palazzo Vecchio per protestare contro razzismo fascismo nazismo e chiedere la consegna dei buoni alimentari ed economici alle famiglie povere ed indigenti. E' dal 23 marzo che Rom, Sinti e Caminanti chiedono soccorso a Governo, Regioni e Comuni: sono 40.000, i cittadini, presenti nel territorio della Repubblica Italiana, privi di acqua, energia elettrica, alloggi adeguati, risorse alimentari, protezione sanitaria. La situazione determinata dalla pandemia “COVID 19” ha generato un quadro di assoluta emergenza sociale.

La crisi sanitaria causata dal coronavirus, ha portato con sé una crisi sociale che ha peggiorato la condizione di chi già viveva in una situazione di fragilità e determinato una nuova popolazione di poveri nel territorio fiorentino. Sono tante le nuove richieste di aiuto che la Fondazione Solidarietà Caritas Onlus sta ricevendo in queste settimane.

Sono richieste di beni di prima necessità come i pasti presso le mense, i generi alimentari e il vestiario. Proprio per dare risposta a queste richieste di aiuto, la Fondazione Solidarietà Caritas non si è mai fermata, al contrario si è riorganizzata e ha messo in sicurezza gli ospiti, gli operatori e i volontari, aprendo nuovi servizi e potenziando quelli esistenti. Il servizio mensa, che offre cibo a chi non ha la possibilità di procurarsi da mangiare, è stato riorganizzato con il sistema dei pasti d’asporto.

E per rispondere ai nuovi numeri dati dall’emergenza, le cucine sono passate da preparare 1.100 porzioni a quasi 1.700, ogni giorno. Inoltre per far fronte alle richieste di cibo di quelle famiglie che proprio a causa del blocco di molti lavori sono rimaste senza reddito, la Fondazione ha attivato un servizio di distribuzione di confezioni di generi alimentari, con prodotti come pasta, latte, tonno e altri beni di prima necessità.

Ogni settimana circa 850 famiglie ricevono una confezione di prodotti alimentari.

“In questo periodo di emergenza sanitaria sono stati tanti gli sforzi e le attenzioni dei cittadini nei confronti delle fasce più deboli o verso chi si è trovato in prima linea nel combattere questa difficile situazione. In questo momento però, si sta concretizzando sempre più, quella che possiamo definire un’emergenza sociale. Sono tanti i nuovi poveri che si affacciano alle porte dei servizi offerti dalla Fondazione Solidarietà Caritas alla ricerca di aiuto. Per dar loro risposta e continuare a darla anche nei prossimi mesi, abbiamo bisogno di tutti. È per questo che abbiamo lanciato la campagna “Emergenza Cibo”, chiedendo un contributo a sostegno di chi in questo momento ha più bisogno.” ha dichiarato Vincenzo Lucchetti, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas onlus - Firenze.

La campagna di raccolta fondi “Emergenza cibo” sarà lanciata insieme al nuovo sito della Fondazione Solidarietà Caritas. Sul sito sarà presente una pagina dedicata alla campagna, con la possibilità di donare e sostenere chi in questo momento si trova in difficoltà e non ha la possibilità di provvedere ai beni di prima necessità come il cibo.

A Pisa si è conclusa questa settimana la richiesta e assegnazione dei Buoni Alimentari Pisani ai nuclei familiari in difficoltà a causa della crisi del Coronavirus. Dall’inizio dell’emergenza, il Comune di Pisa ha distribuito una cifra complessiva di 693.250,00 Euro assegnati a 2.208 nuclei familiari, compresi i 471 mila euro di trasferimenti straordinari del Governo. Dalla settimana scorsa la Giunta aveva cambiato i criteri per la richiesta alzando a 800 euro mensili il reddito minimo per nucleo familiare. Sono pervenute 73 domande per un valore di 21.000,00 euro e nei prossimi giorni saranno fatte le opportune verifiche e assegnati pertanto gli ultimi Buoni Alimentari. Dal 5 maggio scorso sono stati assegnati Buoni a 740 famiglie per 222.250,00 Euro, realizzati grazie alla campagna di donazioni “Facciamo i Buoni”. La Fondazione di Pisa aveva donato 300.000,00 euro.

«Questo lungo periodo di emergenza sanitaria ha fatto scivolare tante persone nella fascia della povertà anche a Pisa - dichiara il Sindaco Michele Conti – ma, al tempo stesso, ha fatto emergere anche la vocazione alla solidarietà della nostra città attraverso la rete di volontariato, la Caritas e anche tanti privati cittadini che hanno dato il loro contributo per chi si è trovato più in difficoltà. In queste settimane post lockdown sono state molte le iniziative dell’Amministrazione Comunale per favorire la ripartenza della città e il rilancio dei settori del commercio e del turismo. Ma non ci dimentichiamo di chi è più in difficoltà e non lasciamo indietro nessuno, dando la possibilità di proseguire, attraverso la Società della Salute, nella distribuzione dei buoni alimentari oltre alla data ultima del 5 giugno».

La Giunta comunale ha deliberato di assegnare alla Società della Salute la somma di 30.000,00 euro nonché le risorse rimanenti frutto delle donazioni che non sono state distribuite per la creazione di Buoni spesa da destinare alle famiglie che evidenziano estremo disagio economico.

«Dobbiamo prendere atto, purtroppo, che questa situazione di emergenza legata al Coronavirus si sta protraendo nel tempo e rischia di mettere in condizioni di estremo disagio famiglie, già seguite dai nostri servizi sociali, che avevano impieghi lavorativi precari o poco retribuiti e oggi non si sono ancora reinserite nel mondo del lavoro», spiega l’assessore alle politiche sociali, Gianna Gambaccini e presidente della Società della Salute. «Con questo contributo del Comune – continua - andremo a integrare i Buoni spesa da 100 euro che abbiamo già distribuito nella primissima fase dell’emergenza per un totale , proprio per evitare che questa situazione faccia precipitare questi nuclei familiari in una condizione cronica di alta marginalità. Poi, mi auguro di attivare presto in Società della Salute con gli altri Comuni i tavoli sulle nuove povertà per individuare politiche stabili verso questa fascia della nostra popolazione».

La Società della Salute, si legge nella delibera della Giunta comunale, distribuirà le risorse, “dando priorità ai nuclei familiari che hanno già avuto il buono spesa, individuati fra i residenti sulla base di criteri che evidenziavano l’estremo disagio economico dovuto a basso limite di reddito ed emergenza sanitaria (reddito familiare non superiore a 12.000 euro l’anno e indigenza temporanea a causa dell’emergenza COVID)”. Il nuovo buono spesa, dell’importo pari a 100 euro, sarà assegnato alle medesime famiglie, a partire dalle più numerose, così procedendo: 95 famiglie composte da un numero che va da 5 a 13 persone; 125 famiglie composte da 4 persone; 80 famiglie composte da 3 persone, scelte tra le più fragili delle 165 che hanno già ricevuto il buono, individuando la fragilità in particolare con questi criteri: famiglia monogenitoriale con 2 minori e/o presenza di disabilità.

In caso di risorse residue, sulla base della valutazione dei servizi sociali, sarà fornito un ulteriore buono ad altre famiglie o alle medesime famiglie già interessate.

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