Cos’è rimasto di quegli anni ‘80?

Dal 10 gennaio al cinema “Non ci resta che il crimine”, con Alessandro Gassman, Marco Giallini, Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi e Ilenia Pastorelli

Elena
Elena Novelli
08 gennaio 2019 14:43

ROMA- Nostalgia di jeans a zampa, giubbotti di pelle, stivaletti, capelli cotonati e Ray-Ban specchiati? Il vostro sogno inconfessato era truccarvi come i Kiss e cantare in falsetto come Alan Sorrenti? Non perdete il gangster movie all’italiana: tornare negli anni ‘80 può essere un’avventura molto divertente ma...attenzione, perché la Banda della Magliana non perdona!

Presentato lunedì al cinema Adriano a Roma, il film di Massimiliano Bruno è una storia scoppiettante, dove le battute colpiscono rapide come proiettili. Niente a che vedere con Pulp Fiction: i personaggi sono sgangherati, se possibile, ancor più di quelli di Tarantino, ma la leggerezza nostrana è un dono, che regala allo spettatore il buonumore.

“Non ci resta che il crimine” ci riporta infatti nelle atmosfere della gloriosa commedia all’italiana, partendo da ‘Guardie e ladri’ per arrivare a ‘Febbre da cavallo’ e ‘I soliti ignoti’, passando da ‘Non ci resta che piangere’, di cui è un omaggio già dal titolo. E della commedia ritroviamo le maschere che hanno fatto grande il cinema italiano: dar Monnezza a Capannelle, a i Nuovi Mostri, qui sostituiti dar Ventosa, Fariseo, er Bove, Fiatella, Biafra.

Due dei protagonisti sono Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi - e i cognomi parlano da soli - a cui si aggiunge Marco Giallini già ‘er teribbile’ di ‘Romanzo Criminale’. La serie tv tratta dall’omonimo romanzo di Giancarlo de Cataldo, si sa, ha fatto le sue vittime, e i tre amici squattrinati s’inventano un ‘tour criminale’ nei luoghi della Roma della Banda, sperando di fare soldi con turisti sprovveduti. Chi scherza col fuoco però finisce per scottarsi, e quando è il tempo a bruciare le tappe, la sorpresa può essere fulminante!

“Nel gioco del ritorno al passato e del ritorno al futuro - ha spiegato lo sceneggiatore Nicola Guaglianone durante la conferenza stampa - avevamo inserito la figura di De Cataldo, poi tagliata in fase di trattamento”. “Ma il vero sottotesto - ha rivelato - è la storia di un’amicizia: quella tra tre amici falliti”, come li definisce il quarto compagno interpretato dallo stesso regista.

Più ‘Non ci resta che piangere’ che ‘Ritorno al futuro’, il film di Massimiliano Bruno ripercorre la tradizione del time travel movie, e le situazioni al limite si sprecano, per generare gag esilaranti dalla comicità irresistibile.

Dopo aver firmato la sceneggiatura delle migliori commedie degli ultimi anni, da ‘Notte prima degli esami’ a ‘Ex’, passando per ‘Questa notte è ancora nostra’ o ‘Maschi contro femmine’, Bruno è regista di campioni d’incassi come ‘Nessuno mi può giudicare’ o ‘Beata ignoranza’, e ha interpretato spesso ruoli e personaggi sia all’interno delle storie da lui scritte sia diretto da altri. Prolifico anche in teatro, ha firmato piece di grande successo, in particolare per Paola Cortellessi, e serie per la tv. Tra i numerosi premi e riconoscimenti, ha vinto il Nastro d’argento e il globo d’oro per ‘Nessuno mi può giudicare’.

“Ho voluto fare una commistione di generi - ha raccontato Bruno in un’affollata conferenza stampa - legare l’action-movie al fantasy, così come nella colonna sonora si passa dalla disco al rock, al pop”. “Anche nella regia - ha rivelato - abbiamo scelto di riproporre i movimenti di macchina tipici dei poliziotteschi, come gli zoom sui primi piani o lo split-screen, che divide l’inquadratura a metà come si faceva in quegli anni”. “Il cinema è un’arte dove bisogna sperimentare continuamente - ha concluso - solo così riusciremo a trovare nuove strade”.

“Non mi sono basato su film o serie tv precedenti - ha confessato Edoardo Leo, che interpreta Renato De Pedis, il boss della Magliana - ho solo esasperato ciò che era contenuto nella sceneggiatura”.

“Io alla Magliana ce so’ nata e cresciuta - ha dichiarato un’esilarante Ilenia Pastorelli, che interpreta Sabrina, la donna di Renatino”. “Sono un personaggio molto attuale - ha chiosato lanciandosi nella citazione del movimento #metoo - anche se sto sempre nuda”, ha ammesso con un candore che la rende naturalmente comica.

“E’ vero che la mia fisicità mi porta ad interpretare ruoli diversi - ha rivelato Alessandro Gasmann - ma non è la prima volta che faccio il mezzo scemo”. “In coppia con me eri tutto scemo - ha puntualizzato Giammarco Tognazzi - quindi è la prima volta che interpreti un mezzo” ha buttato là tra le risate della stampa.

Infine Giallini. Il pluripremiato interprete di decine di film e serie tv, che a grandi e piccoli personaggi ha dato il volto ma soprattutto l‘anima - regalando qualcosa che va aldilà della sceneggiatura e della recitazione stessa, quel suo marchio inconfondibile di comicità e malinconia - ha raccontato e confrontato il Terribile di Romanzo Criminale con Moreno di ‘Non ci resta che il crimine”. Ha rivelato dettagli del set intervallandoli a confidenze sul suo privato, sempre con quel suo modo di fare battute così...distrattamente, che non sai più se è il cinema o la vita.

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