Coronavirus: un nuovo caso in Toscana

Quarto sospetto positivo in Versilia. Situazione complessivamente stabile per gli altri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2020 17:38
Coronavirus: un nuovo caso in Toscana

Un nuovo caso sospetto positivo al Coronavirus, registrato ieri sera in Toscana, in attesa di validazione da parte dell’Istituto superiore di sanità. Si tratta del coniuge della 65enne di Codogno, arrivata in auto a Carrara dove possiede una seconda casa e sempre rimasta all’interno del proprio domicilio in sorveglianza attiva, essendo stata trovata positiva in seguito a un leggero stato febbrile. Per entrambi i coniugi, che non hanno avuto contatti con altre persone, si attende la validazione dei loro tamponi da parte dell’Istituto superiore di sanità. Per loro continuano le misure di prevenzione come per l’altro caso segnalato nella giornata di ieri e in attesa di validazione dell’Iss: il settantenne di Albiano Magra (Aulla, Lunigiana), il musicista che si è recato per un concerto a Codogno, messosi in autoisolamento domiciliare dove si trova tuttora, e le cui condizioni di salute sono buone.

Permane stabile anche la situazione della giovane fiorentina, che nei giorni scorsi si era recata a Milano e che, al rientro, il suo tampone è risultato positivo. La giovane è tuttora ricoverata nel reparto malattie infettive del presidio fiorentino di Ponte a Niccheri.

Tutti gli altri casi già accertati, a partire dal primissimo caso di positività in Toscana, sono stabili: le condizioni dell’imprenditore fiorentino ricoverato a Firenze nel presidio di Ponte a Niccheri, risultano stazionarie. Il suo vicino di casa, di origini brasiliane, ricoverato a Careggi in isolamento nel reparto di malattie infettive, sta bene. E’ asintomatico e anche per lui si attende la validazione da parte dell’Istituto superiore di sanità. Domani, lunedì 2 marzo, i clinici valuteranno un suo possibile invio al proprio domicilio, dove continuerebbe a essere assistito.

L’uomo di Pescia, il primo paziente guarito, continua a essere trattenuto a scopo precauzionale al San Jacopo di Pistoia, dove è ricoverato nel reparto di malattie infettive.

Continuano a migliorare le condizioni dello studente 26enne norvegese ricoverato a Ponte a Niccheri.

Sono buone le condizioni di salute del 44enne di Torre del Lago (da ieri senza più febbre) rientrato con positività da Vò (Veneto). Continua per lui l’isolamento domiciliare.

Nel territorio di competenza della Asl sud est situazione complessivamente stazionaria per i tre soggetti positivi: il calciatore 23enne della Pianese (la squadra di Piancastagnaio) è stabile e sempre in isolamento domiciliare; stazionarie le condizioni di salute anche per l’altro calciatore, ricoverato al Policlinico Le Scotte di Siena; analoga situazione (buona e stabile) per il sessantenne, magazziniere della squadra, ricoverato nello stesso reparto.

Dal monitoraggio giornaliero risulta che in Toscana ci sono oggi (domenica primo marzo) 953 persone in isolamento domiciliare di cui 484 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl. Si tratta di 233 casi nella Asl centro (Firenze - Empoli - Prato - Pistoia), di 120 casi nella Asl nord ovest (Lucca - Massa Carrara - Pisa - Livorno) e di 131 casi in quella sud est (Arezzo - Siena - Grosseto). Il numero totale dei tamponi positivi è pari a 12, di cui 2 confermati dall’Iss: di questi ultimi 2, uno è già clinicamente guarito.

Gli incontri con i medici di medicina generale ed i pediatri di famiglia

I cittadini che necessitano di informazioni e chiarimenti, devono invece rivolgersi al numero verde della Regione Toscana 800.55.60.60 (selezionare opzione 1), attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18. Rispondono operatori adeguatamente formati. Sempre per avere informazioni, i cittadini possono rivolgersi al numero verde 1500 istituito dal Ministero della Salute e attivo 24 ore su 24. A questo numero rispondono anche mediatori culturali che dialogano con i cittadini cinesi.

I medici di medicina generale ed i pediatri di famiglia sono chiamati a collaborare nella gestione di pazienti che presentano sintomi influenzali e di eventuali casi sospetti, in modo da ridurre il più possibile accessi non necessari alle strutture di Pronto Soccorso e agli ospedali e contribuendo, pertanto, alla rete di sorveglianza territoriale.

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