Coronavirus, Rossi: “In Toscana 10 milioni di mascherine e 200 mila kit sierologici”

“La decisione di Fidel-Rossi, di negare i test ai privati, ha provocato molto scalpore nel mondo sanitario. E perché invece alla Synlab è stato dato il monopolio dei tamponi?” chiede il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) che farà un accesso agli atti. Potere al popolo: "Ancora profitti sulla pelle dei toscani?" A Pistoia iniziativa del senatore della Lega per i medici di famiglia. Risponde l'assessore Saccardi : “E’ di ieri l’Ordinanza per i test gratuiti a tutto il personale sanitario”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 aprile 2020 19:27
Coronavirus, Rossi: “In Toscana 10 milioni di mascherine e 200 mila kit sierologici”

Firenze– Dieci milioni di mascherine per i cittadini toscani e 200 mila kit sierologici per estendere ulteriormente lo screening della popolazione. Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

“In Toscana abbiamo deciso di realizzare una campagna di prevenzione primaria consegnando 10 milioni di mascherine FFp1, testate come idonee dall’Università di Firenze ed equivalenti alle mascherine chirurgiche, a tutti i lavoratori e i cittadini toscani tramite i Comuni e i sindaci che ne cureranno la distribuzione. Ho parlato con il presidente dell’Anci Toscana Matteo Biffoni che si è detto d’accordo con l’iniziativa. Le mascherine saranno distribuite ai Comuni in base alla popolazione e al numero dei contagiati rilevati in ciascuna provincia.

La distribuzione avverrà a discrezione dei Sindaci tenendo conto dei servizi essenziali e delle categorie che sono al lavoro”. “Ovviamente – ha aggiunto il presidente Rossi - continuerà parallelamente la distribuzione di questi dispositivi agli ospedali e ai servizi del territorio che consiste stabilmente in 400 mila pezzi al giorno. L’iniziativa di promuovere attraverso i Comuni l’uso delle mascherine tra la popolazione è particolarmente importante dopo le ultime prese di posizione dell’Oms e si configura a tutti gli effetti come un’azione di prevenzione primaria a carico del Sistema sanitario regionale, anche allo scopo di contrastare fenomeni speculativi particolarmente odiosi che si sono purtroppo verificati anche da noi in questi giorni.

È nostra intenzione dare continuità a questa campagna. Abbiamo pertanto in ordine altri 10 milioni di mascherine”. Il presidente Rossi ha poi precisato che nella giornata di oggi la Regione è stata rifornita di altri 200 mila kit sierologici: “Effettueremo su questi kit le necessarie analisi – ha detto – e una volta verificata l’efficacia li useremo per estendere ulteriormente lo screening della popolazione già avviato come previsto dall’ordinanza di ieri, con la quale abbiamo programmato 140 mila test nell’ambito dei servizi essenziali sociali e sanitari nell’ordine di priorità legato alla maggiore esposizione al rischio di contagio”. “Con la nuova fornitura dei 200 mila kit – ha concluso Rossi - lo screening sarà esteso a tutte le altre categorie dei servizi essenziali previsti dai decreti governativi e ai singoli cittadini su richiesta dei medici e dei pediatri di famiglia.

Il materiale acquistato dalla Regione Toscana è giunto nella nostra regione anche grazie all’interessamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e della società Toscana Aeroporti, del suo presidente Marco Carrai, che ringrazio per il ruolo che sta svolgendo in questa particolare e drammatica emergenza sanitaria”.

La decisione di Fidel-Rossi ha provocato molto scalpore nel mondo sanitario. Non sembra verosimile che manchino i test sierologici da poter effettuare, anzi i privati sono sicuramente meglio attrezzati e pronti del pubblico nel dare risposte ai cittadini. E allora è assolutamente incomprensibile che il Presidente Rossi si metta a fare scelte politiche in una situazione di emergenza come quella attuale. Ci sono aziende che, responsabilmente, a loro spese vogliono far fare i test ai propri dipendenti così come i cittadini che cercano rassicurazioni nel test.

Non si capisce perché i centri privati, già convenzionati con la sanità pubblica, non possono somministrare questi test sierologici rapidi che potrebbero alleviare i costi del pubblico. Così come non si capisce perché, i medici del lavoro, che potrebbero farli fare ai dipendenti delle aziende, sono inibiti nell’ordinare questi test. E’ incredibile poi che esista un contratto con una sola azienda privata, la Synlab, per 7 milioni e 100 mila euro di tamponi, come se i laboratori pubblici non fossero in grado di effettuare i tamponi alla popolazione -chiede il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) che farà un accesso agli atti per sapere quanti soggetti hanno partecipato alla gara vinta dalla Synlab- Noi del Centrodestra, a cui è stato rifiutato il Patto per la Toscana, vogliamo far luce sul perché si è speso così tanto per concedere di fatto il monopolio dei tamponi ad una sola azienda privata.

Faremo un accesso agli atti per sapere quanti soggetti hanno partecipato a quella gara”.

Potere al Popolo! Toscana chiede che, se le strutture pubbliche non sono in grado di fornire tutto il materiale necessario, siano requisiti i laboratori e precettato il personale addetto, nell’interesse di tutti i toscani.

"Pochi giorni fa abbiamo denunciato il tentativo speculativo dei laboratori privati che offrivano test sierologici a pagamento su richiesta dei cittadini -spiegano da Potere al Popolo! Toscana- Posto che tali test hanno senso solo se ripetuti ed interpretati in modo corretto, Potere al Popolo! Toscana ritiene doveroso il coordinamento pubblico della situazione dei contagi, da noi richiesto nel comunicato citato, annunciato ieri da parte della Regione, insieme alla requisizione di reagenti e laboratori che non si attengano a tale controllo. Nella stessa ordinanza del 3 Aprile, però, Rossi annuncia anche la sua disponibilità a stipulare convenzioni con laboratori privati.

La stessa ricetta che ha coperto, in passato, lo smantellamento della Sanità pubblica nella nostra regione, quando l’attuale governatore era assessore alla Sanità nella giunta Martini. In questo modo si regalerebbero a laboratori privati che si sottopongano al controllo pubblico, fondi regionali che potrebbero essere investiti, soprattutto nell’emergenza, nel potenziamento stabile della sanità pubblica e nel sostegno dei cittadini in difficoltà".

Il senatore Manuel Vescovi della Lega ha annunciato un'iniziativa per dare la possibilità ai medici pistoiesi di fare gratuitamente il test sierologico.

“E’ di ieri l’Ordinanza a firma del Presidente Enrico Rossi che sottopone a screening gratuito tutto il personale sanitario compresi i medici di medicina generale. Peraltro, l’iniziativa svolta da un privato al di fuori della convenzione con la Regione Toscana non consentirà l’automatica presa in carico degli eventuali positivi da parte del Sistema Sanitario Regionale” A dirlo è l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi in risposta a un’iniziativa lanciata da Vescovi “Non si vede perché quindi - prosegue Saccardi – i medici di famiglia di Pistoia e provincia, dovrebbero recarsi ad effettuare il test presso un privato, quando, invece, possono farlo, sempre in modo gratuito, presso il Sistema Sanitario Regionale per il quale lavorano e con il quale sono convenzionati. Ringrazio il senatore Vescovi, ma arriva in ritardo”.

In evidenza