Coronavirus: ripartono silvicoltura e attività forestali

Remaschi: "Una buona notizia per il territorio"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 aprile 2020 11:58
Coronavirus: ripartono silvicoltura e attività forestali

Con l’arrivo delle alte temperature che sta favorendo il moltiplicarsi degli incendi nei boschi è stata accolta la richiesta di Coldiretti di inserire anche la selvicoltura e la manutenzione delle aree forestali tra quelle essenziali che possono continuare ad essere svolte durante l’emergenza coronavirus, una apertura importante considerato che in Toscana il 53% del territorio è boschivo.

La silvicoltura e le attività forestali sono state inserite tra le attività produttive essenziali dall'ultimo provvedimento relativo all'emergenza Coronavirus firmato ieri dal presidente del consiglio. Il settore forestale (codice ATECO 02) potrà riprendere la propria attività nei cantieri completando così le attività interrotte a causa dell’emergenza sanitaria. Tra di esse rientra la pulitura dei boschi, in modo tale da tutelare l’ecosistema grazie al contenimento degli attacchi patogeni e riducendo gli accumuli di materiale legnoso a terra, pericoloso innesco di incendi boschivi e/o di fenomeni di dissesto. Resta indispensabile l’applicazione del protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento del Coronavirus negli ambienti di lavoro, riferibili ad esempio al trasporto delle persone sui mezzi di lavoro, oltre alla particolare raccomandazione di lavorare in sicurezza in bosco utilizzando i DPI.

"Sono certo che dopo il personale impegno che ho preso con tutti gli attori della filiera bosco-legno chiedendo al Governo l’inserimento del codice ATECO 02 - ha commentato l'assessore all'agricoltura e foreste Marco Remaschi - ogni singolo operatore lavorerà con coscienza e nel rispetto delle regole, nella consapevolezza che la selvicoltura garantisce una corretta gestione del territorio ed è fondamentale per l’approvvigionamento di numerose filiere necessarie all’economia di molte aree rurali".

“La decisione annunciata dal Presidente del Consiglio Conte, fortemente sostenuta da Coldiretti, è vitale per l’ambiente e l’economia stessa della nostra regione che vede oltre 1 milione e 200 mila ettari occupati dal bosco, con un numero di imprese che sfiora le 13.000 unità con 40.000 addetti”, commenta Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana. Si tratta di un settore indispensabile per la Toscana con un valore di circa 600 milioni di euro, “per cui abbiamo chiesto la massima attenzione in un 2020 – continua il presidente Filippi- segnato fino ad ora da caldo e siccità, elementi di criticità che alzano considerevolmente il livello di allerta per gli incendi”.

La corretta manutenzione delle foreste - sottolinea la Coldiretti - aiuta infatti a tenere pulito il bosco e ad evitare il rapido propagarsi delle fiamme. L’inserimento delle attività di selvicoltura tra quelle non sospese è importante quindi - sottolinea Coldiretti - per consentire alle imprese del settore di tornare al lavoro e concludere le operazioni programmate anche per la filiera della legna. I boschi, gestiti in modo sostenibile – conclude la Coldiretti - assolvono funzioni importanti per tutta la collettività, come per la prevenzione dalle frane e dalle alluvioni, ma serve una corretta gestione per preservare i territori dall’abbandono affinché possano svolgere un insostituibile presidio rispetto all’assetto idrogeologico e mantenere un patrimonio naturale con importante valenza turistica e ambientale.

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