Coronavirus: oggi due decessi, un nuovo caso e tre guarigioni

Sottoscritto protocollo per sviluppo di una cura tra Careggi, IIBR e TLS. Il 12 luglio Messa da Requiem in Duomo per le vittime pistoiesi del Covid-19 . Quartini (M5S): "Occorre ancora molta prudenza, a causa dei nuovi focolai in Toscana"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 luglio 2020 15:32
Coronavirus: oggi due decessi, un nuovo caso e tre guarigioni

Firenze, 09 luglio 2020- In Toscana sono 10.314 i casi di positività al Coronavirus, 1 in più rispetto a ieri. I nuovi casi sono lo 0,01% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,03% e raggiungono quota 8.857 (l’85,9% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 363.333, 3.071 in più rispetto a ieri. Gli attualmente positivi sono oggi 337, -1,2% rispetto a ieri. Si registrano 2 nuovi decessi: 2 donne, con un’età media di 90,5 anni. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste della Protezione Civile Nazionale - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri. Sono 3.218 i casi complessivi a oggi a Firenze, 539 a Prato (1 in più), 749 a Pistoia, 1.052 a Massa, 1.362 a Lucca, 932 a Pisa, 479 a Livorno, 681 ad Arezzo, 429 a Siena, 402 a Grosseto. Sono 471 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. Uno in più quindi i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 0 nella Nord Ovest, 0 nella Sud est. La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 277 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 401 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 540 casi x100.000 abitanti, Lucca con 351, Firenze con 318, la più bassa Livorno con 143.

Complessivamente, 324 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (meno 3 rispetto a ieri, meno 0,9%). Sono 950 (meno 44 rispetto a ieri, meno 4,4%) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 443, Nord Ovest 436, Sud Est 71).

Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 13, 1 in meno di ieri (meno 7,1%), di cui 2 in terapia intensiva (stabili rispetto a ieri).

Le persone complessivamente guarite salgono a 8.857 (più 3 rispetto a ieri, più 0,03%): 182 persone “clinicamente guarite” (meno 9 rispetto a ieri, meno 4,7%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 8.675 (più 12 rispetto a ieri, più 0,1%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Si registrano 2 nuovi decessi: 2 donne, con un’età media di 90,5 anni. Relativamente alla provincia di notifica, le persone decedute sono: 1 a Lucca, 1 a Arezzo. Sono 1.120 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 410 a Firenze, 52 a Prato, 81 a Pistoia, 171 a Massa Carrara, 142 a Lucca, 89 a Pisa, 61 a Livorno, 49 ad Arezzo, 33 a Siena, 24 a Grosseto, 8 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione. Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 30,0 x100.000 residenti contro il 57,8 x100.000 della media italiana (11° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (87,7 x100.000), Firenze (40,5 x100.000) e Lucca (36,6 x100.000), il più basso a Grosseto (10,8 x100.000).

Il Direttore Generale dell’Israel Institute for Biological Research Prof. Shmuel Shapira, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze Dr. Rocco Damone, e il Presidente della Fondazione Toscana Life Science Ing. Fabrizio Landi, hanno sottoscritto oggi un importante protocollo finalizzato alla ricerca di una cura per il virus Covid-19. Sulla base dell’intesa, la prestigiosa realtà medica dell’AOU Careggi e la Fondazione TLS implementeranno insieme all’Istituto Israeliano di Ricerca Biologica, uno dei centri di eccellenza mondiali nel campo della ricerca biologica e fautore di un rivoluzionario sviluppo scientifico per la cura al covid19, studi sierologici su campioni di plasma di persone colpite e guarite dal virus, al fine di mettere a punto una terapia efficace basata sulla individuazione e clonazione di anticorpi monoclonali.

L’accordo tra gli istituti di così elevato rilievo nel panorama mondiale, si propone di fornire un contributo potenzialmente decisivo alle possibilità di guarigione dei malati da Covid-19.

L’Ambasciata di Israele in Italia” – dichiara l’Ambasciatore Dror Eydar – “ha avviato questa cooperazione scientifica nello spirito di collaborazione ed amicizia con la nostra amata Italia, al fine di superare la crisi del Coronavirus che tanta sofferenza ha arrecato. Con nostra grande gioia, la cooperazione sta ora acquisendo concretezza, e potrà contribuire a salvare vite umane e ad essere di giovamento ai due paesi e a tutta l’umanità, nel far fronte a questa epidemia e ad eventuali futuri focolai. Ringrazio il Presidente del Consiglio Conte, che ha risposto alla richiesta del Primo Ministro Netanyahu, e ha contribuito a realizzare questo momento”.

L’Ambasciatore d’Italia in Israele, Gianluigi Benedetti, ha sottolineato che “l’accordo odierno tra istituti di primissimo livello dei due Paesi è frutto di una collaborazione avviata durante un colloquio telefonico tra il Presidente del Consiglio Conte e il Primo Ministro Netanyahu e costituisce la punta di diamante di una vasta rete di contatti tra le due comunità scientifiche che sin dai primi giorni della pandemia abbiamo attivato. Questo dinamismo tra le nostre eccellenze scientifiche rappresenta il risultato di una politica di cooperazione ultra-decennale che ha consentito, grazie a un rilevante accordo bilaterale, di creare e rafforzare tra Italia e Israele un tessuto di rapporti scientifici, accademici e tecnologici di grandissimo livello. La collaborazione nel settore scientifico si conferma quindi al centro delle relazioni bilaterali fra Italia e Israele anche in tempo di Coronavirus”.

Il Console Onorario di Israele Marco Carrai, tra i primi ad aver promosso l’accordo e ad aver lavorato affinché questo traguardo potesse essere raggiunto, esprime in merito la propria soddisfazione: “Sono estremamente onorato di aver contribuito al raggiungimento di un accordo tra due prestigiose realtà mondiali del calibro dell’IIBR e dell’AOU Careggi. Sono altresì convinto che, grazie alla competenza e alla professionalità maturata nel settore, il lavoro coordinato dei due Istituti possa rappresentare un passaggio fondamentale e decisivo nella lotta alla diffusione del Covid-19”.

Per l’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi e per il Sistema sanitario della Toscana di cui fa parte – dichiara il direttore generale Rocco Damoneè un importante riconoscimento di competenze assistenziali e valore scientifico l’essere stata chiamata a partecipare ad un progetto di ricerca di rilievo internazionale, in una delle più ambiziose e promettenti frontiere della biomedicina. Insieme all’orgoglio insito in questa opportunità – prosegue Damone – vi è anche la grande responsabilità di affrontare, insieme a istituzioni di eccellenza in ambito scientifico, l’emergenza Coronavirus con il massimo impegno nella lotta al Covid-19”.

“Siamo onorati di prender parte a un protocollo di intesa internazionale, con due realtà di questo calibro, nell’intento comune di favorire l’avanzamento della ricerca scientifica in risposta alla diffusione del coronavirus– afferma Fabrizio Landi, Presidente di Fondazione Toscana Life SciencesLa nostra fondazione, infatti, è molto interessata a collaborare con IIBR e Careggi partendo dalle competenze e dall’esperienza maturate nell’ambito dello sviluppo di anticorpi monoclonali umani in risposta a importanti emergenze sanitarie, in particolare per quanto riguarda malattie infettive come COVID-19”.

Domenica prossima 12 luglio alla Messa di Requiem per le vittime della pandemia di Covid-19 del territorio pistoiese. La messa sarà officiata a partire dalle ore 18 nella Cattedrale di San Zeno dal Vescovo Monsignor Fausto Tardelli. Partecipa il Coro Gospel Internazionale di Pistoia. Sarà Monsignor Tardelli a intonare “L’eterno riposo dona a loro o Signore...”, requiem musicato dal dottor Augustine Iroatulam per accompagnare le anime delle vittime del Covid-19 all’eterno riposo. Saranno presenti il vice sindaco di Pistoia Anna Maria Ida Celesti e il presidente della Provincia Luca Marmo.

"Nessuno si metterebbe alla guida sapendo di aver bevuto. Qualcuno per la paura di sanzioni, qualcun altro, più responsabilmente, per il timore di causare incidenti. In ogni caso, se vieni fermato sei comunque multato, anche se non hai sfiorato neppure una mosca. Nuovi casi, nuovi focolai di contagi da coronavirus ne abbiamo anche in Toscana, continuamente. Speriamo che la situazione non degeneri, ma non vorremmo che accadesse quando siamo impreparati. E soprattutto non vorremmo vedere gente che, con il virus in giro se ne frega delle mascherine e della distanza.

Usa le mascherine come scaldacollo, come se fossero lì solo per tirarle su se passa un controllo. Il virus non ammette errori. Ci mette un attimo a passare da pochi casi a un'ondata. Lo abbiamo visto in Lombardia, lo abbiamo visto in Veneto. Ed allora le mascherine devono essere indossate: non per paura, ma per coscienza. E se manca quella, se manca l'altruismo, allora forse è giusto sanzionare. E forse è giusto verificare se quella persona era positiva, se può averne infettate altre.

Non per punire ma per incrociare, subito, i possibili contatti -interviene Andrea Quartini, Consigliere regionale MoVimento 5 Stelle- Non sappiamo, dopo un'estate in cui la gente vuole non pensare al lavoro, alla crisi, alla paura, cosa accadrà. Il virus non ha compassione, non ha un'anima. Vuole solo sopravvivere. E se qualcosa accadrà non vorremmo trovarci a correre. Vorremmo un sistema sanitario che, a 8 mesi dalle prime avvisaglie, ha delle strutture pubbliche vere e proprie, con personale e macchinari, pronte ad accogliere i casi covid19.

Per curarli meglio. Ed ha strutture pubbliche dedicate a curare tutti gli altri malati, quelli che non possono essere tenuti in parcheggio. Perchè un secondo lock down, una seconda crisi economica e forse sociale, i toscani non se la possono proprio permettere. E non la meritano. Per questa ragione ho presentato una mozione perché in Toscana non cali il lavoro fatto fino ad oggi e non si rallenti l’attenzione necessaria per essere comunque pronti a nuove pericolose recidive infettivologiche."

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