Coronavirus: nuova ordinanza del presidente Giani

Definite le strutture per la gestione dell'emergenza sanitaria da Covid-19. A Pistoia un milione di euro in dispositivi medici. L’appello di Fp Cgil Firenze: “Dobbiamo colmare i ritardi della programmazione, aumentare i posti letto e il personale. Serve effettuare test ogni 15 giorni”. Draghi (FdI): "Cas e Sprar al collasso per via di migranti positivi"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 2020 23:55
Coronavirus: nuova ordinanza del presidente Giani

Firenze, 26-10-2020- Con una nuova ordinanza firmata oggi, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha riconfermato e messo a punto l’organizzazione della struttura regionale per la gestione dell’emergenza sanitaria da covid-19. Al centro del sistema, che assicurerà il costante rapporto con i livelli nazionale e locali, funzionerà l’Unità di crisi regionale, convocata e presieduta dal presidente. L’Unità si avvarrà di una Task force sanitaria ed opererà in stretto raccordo con la Sala operativa regionale della Protezione civile.

“Si tratta di una organizzazione – spiega il presidente Giani – che ha funzionato già nella prima fase dell’emergenza e che adesso riattiviamo anche alla luce delle indicazioni contenute delle indicazioni della recentissima circolare del Dipartimento nazionale della Protezione civile. Abbiamo la necessità di rispondere con la massima celerità e appropriatezza ad una situazione che si sta facendo sempre più complessa e che impone di dare le opportune risposte per garantire la salute dei cittadini e condizioni per lo svolgimento in sicurezza delle attività sociali, soprattutto lavorative e scolastiche.”

L’Unità di crisi, oltre che dal presidente, è composta dall’assessore all’ambiente e alla protezione civile, dall’assessore al diritto alla salute, dal direttore generale della giunta regionale, dai direttori delle direzioni affari legislativi, difesa del suolo e protezione civile, diritti di cittadinanza e coesione sociale (quest’ultimo assume anche il ruolo di referente sanitario regionale), da un rappresentante della prefettura di Firenze, da uno rappresentante dell’Upi (Province) e da uno dell’Anci (Comuni). La Task force è invece coordinata dal direttore della direzione regionale diritto alla salute e ne fanno parte i direttori generali delle Asl e della Aziende ospedaliere-universitarie. Supporterà la sua azione anche una struttura tecnico-operativa nell’ambito del Coordinamento regionale per le maxi-emergenze.

"In sanità serve assumere gli idonei delle graduatorie di concorso, stabilizzare i precari e bandire procedure d’urgenza per reperire figure come quella dei tecnici di laboratorio, senza produrre ulteriore precariato con estemporanee soluzioni (studenti, pensionati, volontari ecc.) bensì con contratti a tempo indeterminato -si afferma in un documento di Fp Cgil Firenze- Non è tollerabile indugiare oltre, il sistema pubblico toscano nella prima ondata della pandemia ha saputo convertirsi e nelle difficoltà affrontare l’emergenza.

Anche forti di quella esperienza, occorrono subito scelte di rafforzamento dei servizi pubblici, negli ospedali, nel territorio e per il tracciamento dei contagi, occorre aumentare i posti letto dalle terapie intensive alle cure intermedie. Come abbiamo già denunciato, stiamo riscontrando ritardi nelle assunzioni necessarie per far sì che il sistema di tracciamento, la rete ospedaliera e i servizi territoriali siano pronti ad assorbire i volumi della seconda ondata. In molti reparti stiamo assistendo a un aumento dei carichi di lavoro e della pressione sugli operatori sanitari, sempre più spesso viene chiesto ai lavoratori di effettuare turni di 12 ore per coprire le carenze di personale.

Anche in questi casi stiamo scontando i ritardi nelle assunzioni. Siamo preoccupati per il bando emanato dalla Protezione Civile con il quale si vuole reperire personale sanitario e amministrativo tramite bandi di emergenza nazionali. Nella nostra Regione negli scorsi mesi si sono svolti concorsi pubblici per i profili necessari (Infermieri, OSS e Amministrativi) e sono state stilate le graduatorie con gli idonei, che attendono di essere chiamati, chiediamo che venga assunto il personale necessario dalle graduatorie in essere, utilizzando tutte le procedure a disposizioni. In questi mesi di emergenza è emerso in maniera evidente come le politiche di definanziamento e precarizzazione che il sistema sanitario ha subito negli ultimi anni hanno portato alla diminuzione del personale e a un indebolimento del sistema stesso che stiamo pagando in questa occasione.

Chiediamo che si cambi rotta: si proceda ad assumere personale da graduatoria, si concludano velocemente i concorsi in atto e si bandiscano procedure rapide così da poter assumere ogni figura professionale necessaria. Serve mettere in sicurezza gli operatori con screening quindicinali, così da garantire più sicurezza anche per gli utenti. Stiamo assistendo a un aumento dei contagi anche tra il personale operante a vario titolo nei presidi ospedalieri e nei servizi territoriali. A tal proposito abbiamo scritto a tutte le Aziende Sanitarie e Ospedaliere per chiedere che vengano effettuati test a tutto il personale (diretto e in appalto) ogni 15 giorni, estendendo anche a questi lavoratori quanto previsto dall’ordinanza regionale n.

93 per le RSA e RSD. Ci auguriamo che Regioni e Governo convergano nel decidere che la priorità è la salute, mettendo in atto ogni politica che rafforzi il servizio pubblico per contrastare la pandemia".

Nardella, finalmente, ammette che c'è un problema nei centri d'accoglienza; uno di questi è a Rifredi, è il centro più grande della Toscana, ospita fino a 130 migranti ed è attualmente nel caos. Infatti, sia Cas che le altre strutture del sistema Sprar sono del tutto fuori controllo per il numero considerevole di stranieri” dichiara Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d'Italia. “Qui, è impossibile sia contenere che eseguire un tracciamento veritiero dei contatti che hanno avuto gli ospiti.

Fratelli d’Italia, da sempre propone un blocco navale: se ci avessero dato ascolto, oggi non saremmo a chiederci come gestire anche questa problematica. L’art. 32 della Costituzione che garantisce le cure primarie a tutti è sacrosanto, ma ritengo offensivo che ci sia chi si approfitta “dell’ospitalità” in quelle strutture che gli italiani della scorsa e della presente generazione hanno costruito e pagato con le loro tasse” conclude il consigliere a Palazzo Vecchio.

È stato sottoscritto oggi l’atto notarile con il quale si formalizza la donazione di attrezzature sanitarie e dispositivi medici – parte di un pacchetto del valore di oltre 1 milione di euro – all’Azienda USL Toscana Centro da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Le strumentazioni, collocate nei presidi ospedalieri S. Jacopo di Pistoia e SS. Cosma e Damiano di Pescia, sono necessarie alla diagnosi e alla cura dei pazienti affetti da Covid-19.

Tale donazione, anche alla luce dei recenti sviluppi segnati da un preoccupante incremento di contagi e di ospedalizzazioni, risulta oggi quanto mai importante. Alla stipula dell’atto sono intervenuti Lorenzo Zogheri, presidente della Fondazione Caript, e il dott. Paolo Morello Marchese, direttore generale dell’AUSL Toscana Centro.

La donazione è infatti il risultato di un progetto condiviso tra Fondazione e Azienda sanitaria, reso possibile grazie alla stretta collaborazione tra Annarosa Arcangeli (professore ordinario di Patologia generale alla facoltà di medicina dell’università di Firenze e consigliere di amministrazione della Fondazione) e la AUSL Toscana Centro nelle persone del dott.

Leandro Barontini (direttore Anestesia e Terapia Intensiva), dott. Piero Paolini (direttore aziendale Area Emergenza Territoriale), dott. Rino Agostiniani (direttore Pediatria e Neonatologia), e dott. Leonardo Capecchi (dirigente medico). Fin dall’inizio dell’emergenza a marzo scorso, quando vi fu la necessità di reperire in tempi rapidissimi i materiali necessari per affrontare nei reparti il vertiginoso propagarsi dell’epidemia, la Fondazione si è posta al servizio del sistema sanitario, acquistando per l’ospedale di Pistoia i dispositivi – ecografi, RX portatili, ventilatori polmonari, defibrillatori, apparecchi per ozonoterapia, barelle di biocontenimento, mascherine e altri dispositivi di protezione – che hanno consentito l’allestimento di un’area dedicata alla diagnostica pediatrica e l’implementazione delle attrezzature nel reparto di Terapia Intensiva e 118 per la diagnostica e la cura dei pazienti affetti dal virus. Parte dello stanziamento complessivo è stato impiegato inoltre per l’allestimento di 20 nuovi posti letto per le cure intermedie presso alcuni locali dell’ex Convento del Ceppo, mentre altre risorse sono state utilizzate per l’equipaggiamento di due autoambulanze ad Altobiocontenimento e altre attrezzature per il 118 (progetto “Pistoia Sicura”).

È importante ricordare, infatti, che la Centrale Operativa 118 Empoli-Pistoia ha svolto la funzione di CROSS-Centrale Operativa Remota, con un ruolo decisivo nel coordinamento di tutti gli interventi sanitari anche fuori dalla Toscana e dal territorio nazionale. All’ospedale di Pescia, invece, sono state donate le attrezzature necessarie per il progetto di monitorizzazione dei posti letto del reparto di Medicina Interna, che consente di effettuare la registrazione dei parametri vitali e di trasferirli tramite connessione Wi-fi a tablet e smartphone di medici e infermieri.

Inoltre è stato acquistato un apparecchio RX portatile in compartecipazione con l'Associazione Valdinievole per la Lotta contro i Tumori. Infine, nei primi mesi del 2021, saranno consegnati al reparto di Radiologia dell’ospedale di Pistoia una TAC e un ecografo, acquistati con un ulteriore stanziamento di 480 mila euro: risorse importanti che si vanno ad aggiungere al milione appena donato.

Anche nella complessa situazione emergenziale che stiamo vivendo – ha dichiarato il presidente della Fondazione Caript Lorenzo Zogheriil nostro ente ha voluto dare un segnale forte e concreto di vicinanza al territorio, cercando di rispondere tempestivamente alle esigenze della sanità locale e dei cittadini. Continueremo a garantire sostegno e risorse ai soggetti che, per il bene comune, operano sul territorio con grande professionalità e dedizione”.

Il direttore generale dell’Azienda USL Toscana Centro Paolo Morello ha concluso: “Da anni la Fondazione Caript è a fianco dell’Azienda Sanitaria per sostenerla nei suoi progetti più importanti volti a potenziare strutture e attrezzature con la finalità di una sanità sempre migliore per i nostri cittadini. In particolare, i contributi operati durante l'emergenza sanitaria ci hanno permesso di far rapidamente fronte alle criticità che si stavano presentando, sia in ambito territoriale che ospedaliero: le importanti donazioni hanno contribuito ad allestire prontamente reparti e a dotare gli operatori di fondamentali dispositivi per la cura dei pazienti. Quella della Fondazione è una solidarietà che converge sempre con i bisogni dell’Azienda e di conseguenza dei cittadini, e che apprezziamo con profonda riconoscenza e considerazione”.

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