Coronavirus: nessun caso confermato in Toscana

Lo assicura l’assessore alla Sanità Stefania Saccardi rispondendo alle interrogazioni presentate da Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) replica: “Quando un caso sospetto arriva negli ospedali è già tardi, servono controlli stringenti in aeroporti, porti e stazioni”. Annullate alcune iniziative del Capodanno cinese a Prato

Redazione Nove da Firenze
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29 gennaio 2020 14:02
Coronavirus: nessun caso confermato in Toscana

Firenze Informazione e comunicazione consapevole, responsabile e aderente a notizie ufficiali e verificate. Evitare allarmismi che potrebbero complicare il lavoro delle strutture e degli operatori preposti, analisi netta che il problema non è essere cinesi: i soggetti potenzialmente esposti sono quelli che a vario titolo hanno soggiornato o transitato intorno al capoluogo della provincia di Hubei. In ogni caso, ad oggi, nessun caso di Coronavirus è stato confermato in Toscana.

L’assessore alla Sanità Stefania Saccardi risponde alle interrogazioni presentate da Forza Italia e Fratelli d’Italia ed è chiara: “In relazione a eventuali casi, nella nostra regione non sono stati segnalati casi confermati di Coronavirus o che rispondano ai criteri di casi stabiliti dalla circolare del Ministero della Salute”. Saccardi richiama tutti, citando anche una nota dell’Ordine dei giornalisti e della Fondazione ordine dei medici, ad una divulgazione rigorosa e basata su fonti certe e chiarisce che per il trattamento di eventuali casi sospetti, “le misure da adottare non sono quelle richieste per l’Ebola essendo il Coronavirus più simile alla Sars”.

Le azioni da mettere semmai in campo sarebbero quelle della “ospedalizzazione in isolamento in un reparto di malattie infettive secondo le indicazioni dettate dal ministero”. L’assessore illustra anche la situazione di porti e aeroporti toscani: “le attività di vigilanza igienico-sanitarie sono di esclusiva competenza del ministero che vi fa fronte attraverso propri uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf) situati nei maggiori scali nazionali. Questi uffici – continua – hanno adottato misure di vigilanza sanitaria per verificare la presenza di eventuali casi sospetti sintomatici, che dovranno transitare nel canale sanitario attivando scanner termometrici.

I casi eventualmente positivi saranno sottoposti a ulteriori controlli con eventuale isolamento e attivazione della sorveglianza per gli altri passeggeri”.

La Giunta, tramite l’Agenzia regionale di sanità, ha attivato un aggiornamento costante della situazione consultabile direttamente dal sito ufficiale e in cui sono riportati i dati dell’Organizzazione mondiale di sanità, la loro distribuzione, le modalità di trasmissione, la valutazione del rischio, le raccomandazioni dell’Oms, la guida per la sorveglianza, la situazione e gli interventi in Europa e in Italia, i link al ministero della Salute, all’istituto superiore di Sanità e all’Oms. Le azioni messe in campo sino ad oggi sono state ripercorse punto per punto: la circolare del ministero con le prime indicazioni sull’epidemia è arrivata il 22 gennaio ed è stata “prontamente trasmessa alle aziende sanitarie con invito alla massima diffusione.

Nella stessa nota si chiedeva anche di verificare i protocolli, le procedure e i percorsi per la presa in carico di eventuali casi sospetti”; il 24 gennaio si è svolta una riunione con i direttori generali delle aziende sanitarie, compresa Estar, per “assicurare corretti percorsi di pronto soccorso con presa in carico dedicata e protetta. Estar – continua Saccardi – dovrà assicurare l’approvvigionamento e le scorte delle misure di barriera indicate nella circolare per gli operatori sanitari.

Le misure messe in atto, in particolare ai pronto soccorso, dovranno essere verificate in loco dalle direzioni anche con simulazione di una situazione di emergenza”; il 26 gennaio tutte le Regioni hanno partecipato a un incontro presso il ministero nel corso del quale sono stati esaminati alcuni punti della circolare già emanata e sulla base dei quali, il 27 gennaio, sono stati trasmessi gli aggiornamenti tra cui la “cura della comunicazione per evitare allarmismi assolutamente inutili e pericolosi”. “Nel corso di questa settimana – afferma ancora l’assessore – sono programmate riunioni con i vari settori della sanità regionale anche per definire esattamente l’organizzazione degli accertamenti di laboratorio che saranno centralizzati sulle tre aziende ospedaliero-universitarie”.

“In tempi brevissimi programmeremo anche incontri con medici di medicina generale e pediatri. Entro fine settimana sarà costituita una task force per gestire in modo integrato il problema e programmare esercitazioni e simulazioni nei presidi ospedalieri”. Nel concludere, Saccardi dichiara che le “indagini per valutare l’intera portata dell’epidemia sono in corso. Sono necessarie maggiori informazioni per comprendere meglio modalità di trasmissione e manifestazioni cliniche. Le indicazioni sono soggette a continua evoluzione e aggiornamento”.

Assicurazioni a non voler creare inutili allarmismi sono arrivate da Paolo Marcheschi (FdI) e Maurizio Marchetti (Fi). “La situazione è straordinaria. Pensare di costruire nuovi ospedali in dieci giorni rende la misura dell’emergenza” spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia, che invita a prestare massima attenzione alle frontiere. Qualche dubbio sulle misure di sorveglianza all’aeroporto di Firenze le solleva Marchetti: “Pare che ad oggi non ce ne siano in atto” dichiara. “L’assessore alla Salute Saccardi ha riferito in Consiglio regionale che gli ospedali toscani sono pronti e sono in allerta, con tanto di procedure da seguire, di fronte ai casi sospetti di coronavirus.

Quando però un paziente arriva in ospedale è già tardi visto che ha avuto modo di frequentare locali, uffici, piazze, quindi è necessario che la Regione toscana faccia pressioni sul Ministero della Salute affinché vengano effettuati controlli in modo stringente e istituiti cordoni sanitari in aeroporti, porti e stazioni ferroviarie anche della nostra regione. E’ un virus contagioso e perciò servono misure eccezionali per contenerne la diffusione” dichiara il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi).

Il Tempio Buddista Cinese di Prato Pu Hua e le Associazioni di Amicizia Italia Cina del territorio, hanno deciso di comune accordo di non svolgere le tradizionali sfilate del dragone previste per sabato 1 e domenica 2 febbraio in segno di solidarietà nei confronti della nazione che sta vivendo un grave momento di difficoltà e dolore. Come hanno già dichiarato molti dei rappresentanti delle comunità cinesi in Italia, anche quelli pratesi ci tengono a comunicare la loro solidarietà alla madrepatria ritenendo inopportuni i festeggiamenti in un momento così difficile per i loro concittadini.L'amministrazione di Prato prende atto di questa scelta e condivide questa decisione degli organizzatori. Restano comunque in programma alcune delle iniziative inserite nel calendario del Capodanno lunare 2020.

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