Coronavirus, Marchetti (FI): "Alzare la guardia sui reparti psichiatrici"

Il Capogruppo regionale di Forza Italia in Regione: «Al Versilia nuovo fronte. Proteggere sanitari e pazienti, separare moduli covid o sarà una bomba. L’esperienza nelle Rsa insegni»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2020 10:44
Coronavirus, Marchetti (FI):

«I due contagi di un medico e di un operatore della Psichiatria del Versilia deve destare attenzione regionale. Il rischio è quello che si apra nei reparti psichiatrici toscani un nuovo fronte d’emergenza simile a quello verificatosi per le Rsa, dove la situazione è stata attenzionata con ritardo e solo grazie alle nostre segnalazioni. Anche nei reparti psichiatrici ci sono persone fragili, con tipologie patologiche che per loro natura li rendono poco collaboranti. Bisogna distribuire in questi spazi di cura dispositivi di alta protezione e separare nettamente i moduli covid dal resto degli ambienti. Altrimenti sarà una nuova bomba sanitaria»: questo l’appello del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti dinanzi all’allarme lanciato dal primario di Psichiatria dell’ospedale Versilia circa il contagio di un medico e di un operatore del suo reparto.

«La Asl Nord Ovest sta facendo un gran pastone con gli spazi covid e no-covid. Già per Lucca avevamo chiesto la distinzione funzionale dei complessi e dei percorsi. Non deve esserci alcuna permeabilità. E’ evidente che al Versilia – incalza Marchetti – questo non si sta facendo, con promiscuità funzionale che espone gli operatori al contatto con pazienti covid, no-covid e sospetti. La girandola di vestizioni-svestizioni con aree filtro ancora non perfezionate va nella direzione di generare un disastro.

Eppure, se anche non fossi io a invocare netta separazione di spazi ed équipe, c’è una circolare ministeriale che indica questa distinzione come indispensabile a fare la differenza».«Chiediamo alla Regione di intervenire nella Asl Nord Ovest che tra l’altro è proprio quella col più alto numero di contagi e decessi – rincara Marchetti – affinché rispetti integralmente ogni protocollo di sicurezza, sia esso strutturale che di dispositivi di protezione. Anche nei reparti psichiatrici si proteggano al massimo sanitari e pazienti. Il caso Versilia faccia alzare la guardia in tutti gli altri reparti affini degli ospedali toscani».

«Ormai sono settimane che la trincea coronavirus covid-19 è purtroppo aperta. E la Toscana si trova senza i pallettoni di difesa. Che dico? Senza poter processare i tamponi si trova addirittura senza la trincea. Si va a petto aperto contro il nemico sconosciuto. A Lucca c’è una malata di tumore che aspetta l’esito del suo tampone da ormai 5 giorni. E’ riuscita a ottenerlo dopo che ha febbre sopra 38 dal 22 marzo, secondo quanto lamenta la figlia. Nel frattempo – prosegue Marchetti – la signora non può sottoporsi neppure alle sue terapie chemioterapiche.

E’ una morsa tra patologie capace di stritolare la tenuta di una persona».«A Pontedera, invece, le cronache denunciano ritardi simili per i tamponi effettuati con metodo drive-thru ormai anche in quel caso da diversi giorni. Effettuare tamponi e poi non avere reagenti per processarli è una beffa. Anziché tranquillizzare le persone, produce ulteriore allarme. Ah già ma certo: almeno poi il governatore Enrico Rossi può strombazzare numeri record di tamponi fatti. Propaganda per sé, presa in giro per i malati o sospetti tali, pericolo per tutti compresi i loro medici».

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