Coronavirus, il bollettino toscano del 28 novembre

Oggi 1.196 nuovi casi, età media 49 anni. 47 decessi. I ricoverati sono 1.872 (53 in meno rispetto a ieri), di cui 279 in terapia intensiva (1 in più). 508 casi positivi nell’Asl Toscana nord ovest. Al via i test con tamponi antigenici dai Medici e Pediatri di famiglia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 novembre 2020 18:39
Coronavirus, il bollettino toscano del 28 novembre

Sono 1.196 i positivi in più rispetto a ieri (669 identificati in corso di tracciamento e 527 da attività di screening) su un totale complessivo, da inizio epidemia, di 101.640 unità. I nuovi casi sono l’1,2% in più rispetto al totale del giorno precedente. L'età media dei 1.196 casi odierni è di 49 anni circa (l’11% ha meno di 20 anni, il 22% tra 20 e 39 anni, il 35% tra 40 e 59 anni, il 21% tra 60 e 79 anni, l’11% ha 80 anni o più).

I guariti crescono del 5,1% e raggiungono quota 54.005 (53,1% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.543.449, 16.371 in più rispetto a ieri, di cui il 7,3% positivo. Sono, invece, 6.312 i soggetti testati oggi (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 18,9% è risultato positivo. A questi si aggiungono i 3.539 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. Gli attualmente positivi sono oggi 45.072, -3,1% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.872 (53 in meno rispetto a ieri), di cui 279 in terapia intensiva (1 in più). Oggi si registrano 47 nuovi decessi: 21 uomini e 26 donne con un'età media di 80,8 anni.

Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 7 a Firenze, 3 a Prato, 3 a Pistoia, 6 a Massa Carrara, 9 a Lucca, 3 a Pisa, 7 a Livorno, 2 a Arezzo, 5 a Siena, 1 a Grosseto, 1 residente fuori Toscana. Alcuni dei decessi comunicati agli uffici della Regione nelle ultime 24 ore si riferiscono a morti avvenute nelle settimane scorse.

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri. Sono 28.545 i casi complessivi ad oggi a Firenze (252 in più rispetto a ieri), 8.903 a Prato (69 in più), 8.845 a Pistoia (117 in più), 6.398 a Massa (108 in più), 10.172 a Lucca (148 in più), 13.995 a Pisa (234 in più), 7.134 a Livorno (66 in più), 9.362 ad Arezzo (83 in più), 4.156 a Siena (75 in più), 3.575 a Grosseto (44 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.

Sono 438, quindi, i casi riscontrati oggi nell'Asl Centro (somma delle province di Firenze, Prato, Pistoia), 556 nella Nord Ovest (Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno), 202 nella Sud est (Arezzo, Siena, Grosseto). La Toscana si trova all'8° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 2.725 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 2.548 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 3.455 casi x100.000 abitanti, Pisa con 3.340, Massa Carrara con 3.283, la più bassa Siena con 1.555.

Complessivamente, 43.200 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (1.406 in meno rispetto a ieri, meno 3,2%). Sono 41.114 (2.387 in meno rispetto a ieri, meno 5,5%) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 14.726, Nord Ovest 17.733, Sud Est 8.655).

Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 1.872 (53 in meno rispetto a ieri, meno 2,8%), 279 in terapia intensiva (1 in più rispetto a ieri, più 0,4%). Per quanto riguarda i ricoveri per “Covid-19”, negli ospedali dell’Azienda USL Toscana nord ovest sono in totale 499(ieri erano 507), di cui 65 (ieri erano 66)in Terapia intensiva.

All’ospedale di Livorno 104 i ricoverati, di cui 12 in Terapia intensiva. All’ospedale di Lucca 86 i ricoverati, di cui 16 in Terapia intensiva. All’ospedale Apuane 97 ricoverati, di cui 21 in Terapia intensiva. All’ospedale Versilia 116 ricoverati, di cui 8 in Terapia intensiva. All’ospedale di Pontedera 46 ricoverati, di cui 4 in Terapia intensiva. All’ospedale di Cecina 27 i ricoverati, di cui 4 in Terapia intensiva. All’ospedale di Pontremoli 21 i ricoverati. All’ospedale di Barga 2 i ricoverati.

Le persone complessivamente guarite sono 54.005 (2.608 in più rispetto a ieri, più 5,1%): 2.017 persone clinicamente guarite (217 in meno rispetto a ieri, meno 9,7%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all'infezione e 51.988 (2.825 in più rispetto a ieri, più 5,7%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.

Sono 2.563 i deceduti dall'inizio dell'epidemia cosi ripartiti: 936 a Firenze, 166 a Prato, 193 a Pistoia, 291 a Massa Carrara, 254 a Lucca, 268 a Pisa, 176 a Livorno, 127 ad Arezzo, 73 a Siena, 54 a Grosseto, 25 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione. Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 68,7 x100.000 residenti contro il 88,9 x100.000 della media italiana (10° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (149,3 x100.000), Firenze (92,5 x100.000) e Pistoia (66,0 x100.000), il più basso a Grosseto (24,4 x100.000).

Al via i test con i tamponi rapidi antigenici anche negli ambulatori dei Medici e dei Pediatri di famiglia. Dopo l'Accordo siglato con i Pediatri di Libera scelta oggi l'intesa a livello aziendale è stata raggiunta anche con i Medici di Famiglia.

"Si potenzia ulteriormente la risposta dell'assistenza territoriale per favorire un maggiore contrasto alla trasmissione del virus Covid19: i Medici e i Pediatri di famiglia potranno svolgere, sui propri assistiti, l'importante accertamento diagnostico e il loro contributo sarà fondamentale per isolare i casi positivi, avviare subito i tracciamenti dei contatti stretti e, soprattutto evitare l'insorgenza di focolai", - ha precisato il dottor Daniele Mannelli, direttore del dipartimento aziendale rete sanitaria territoriale che ha seguito le trattative e raggiunto gli accordi.

Il coinvolgimento della Medicina Generale per l'effettuazione dei tamponi a beneficio della cittadinanza fa seguito all'Accordo Regionale siglato nelle scorse settimane con i Medici e i Pediatri di famiglia (MMG o PdF) dove sono stati stabiliti i criteri relativi alla loro partecipazione attiva al potenziamento delle attività di indagine epidemiologica, tramite gli accertamenti diagnostici. Com'è già avvenuto per la vaccinazione antinfluenzale anche l'approvvigionamento dei tamponi rapidi ai Medici di Medicina Generale e Pediatri di Famiglia avverrà tramite la rete delle Farmacie pubbliche e private. I Medici potranno prenotare i kit in qualsiasi Farmacia a loro scelta.

Anche le Farmacie continueranno, quindi, a dare il loro contributo in questo particolare momento di emergenza. L'Azienda, quando richieste, metterà invece a disposizione dei Medici e dei Pediatri le sue strutture dove i medici svolgeranno l'attività; durante le sedute straordinarie il test dovrà essere rivolto a tutti cittadini, indipendentemente se questi siano pazienti in carico o meno al MMG o PdF che si trovano in quel momento ad eseguire i tamponi antigenici. Una volta eseguito il tampone i Medici e i Pediatri di Famiglia registreranno la prestazione e il risultato ottenuto sugli appositi sistemi informativi regionali.

In caso di esito positivo ne daranno tempestiva comunicazione al Dipartimento di Prevenzione della propria Asl e raccomanderanno l’isolamento domiciliare fiduciario, in attesa dell’esito del tampone molecolare di conferma. Se l’esito è invece negativo, i Medici di Medicina generale e i Pediatri di Famiglia rilasceranno l’attestazione di negatività al paziente. Fondamentale la collaborazione dei medici di Medicina Generale dei Pediatri che garantiranno la loro partecipazione a livello di Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) o di Zona Distretto/SdS alla conduzione di screening mediante l'esecuzione di tamponi rapidi o altro sistema idoneo in situazione di “microfocolaio” dichiarato dall’autorità competente realizzando quindi veri e propri interventi di prevenzione a beneficio della salute pubblica.

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