Coronavirus e mascherine: caso igiene dei dispositivi a Empoli e Firenze

La vicesindaca Giachi replica alla denuncia dell'Aduc: “Allarme ingiustificato. Spaventa inutilmente le persone”. L'assessore empolese Marconcini: "Solo quando i destinatari non sono in casa, le mascherine vengono inserite in buste cartacee nuove e lasciate nella cassetta postale"

Nicola
Nicola Novelli
09 aprile 2020 14:24
Coronavirus e mascherine: caso igiene dei dispositivi a Empoli e Firenze

Firenze, 9 Aprile 2020- Le mascherine che tra qualche giorno saranno obbligatorie per tutti coloro che, in Toscana, entreranno il luoghi chiusi pubblici, sono in via di distribuzione. Dai Comuni della Toscana arrivano diverse indicazioni sull’igiene dei dispositivi di protezione individuale.

"Abbiamo segnalato che il Comune di Empoli distribuisce le mascherine con metodi tutt’altro che igienici. Lasciate in cassetta delle lettere esterne-è intervenuto ieri Vincenzo Donvito, presidente dell'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori- Altrettanta segnalazione ci arriva da Firenze, nella fattispecie via Gordigiani. Questo il messaggio della segnalazione: Mi hanno suonato e messe nella cassetta posta in una busta di carta senza altra busta quelle che avevo comprato erano sigillate nella busta di plastica.

Igiene zero! A questo punto, con tutto il rispetto per l’impegno e l’iniziativa di Regione Toscana e Comune di Firenze, ci viene spontanea una domanda: il Comune di Firenze ci vuole morti? E lo sa la Regione Toscana che il suo impegno, per il momento in queste due brevi segnalazioni di Empoli e Firenze, viene così sciupato, ridicolizzato e con possibili effetti opposti a quelli che vorrebbero ottenere?".

“Un allarme ingiustificato e tardivo che spaventa inutilmente le persone. Io farei attenzione a non procurare allarmi”. Così la vicesindaca di Firenze, Cristina Giachi, assessore alla protezione civile replica alle dichiarazioni del presidente di Aduc Vincenzo Donvito sulle modalità di distribuzione delle mascherine protettive “Vengono consegna in buste igieniche da alimenti – ha sottolineato la vicesindaca – non si tratta, del resto, di materiale sterile. Dopo alcune incertezze nella consegna delle prime ore, nelle quali effettivamente alcuni volontari, del tutto in buona fede ma non rispettando le indicazioni del Comune, avevano distribuito le mascherine in modo errato, il sistema è andato a regime e le mascherine vengono correttamente consegnate oramai da tre giorni”.

"Sono arrivare 98.000 mascherine, in confezioni troppo grandi per non essere manipolate per preparare le quantità da consegnare ai singoli nuclei familiari -precisa a Nove da Firenze Massimo Marconcini, assessore empolese alla protezione civile- dal momento che le confezioni devono essere aperte, i volontari le consegnano direttamente nelle mani dei cittadini prendendole per le cordelline e non toccando la maschera direttamente. Oltre tutto i volontari sono muniti di guanti sanitari e sono muniti di flaconi con sapone detergente e disinfettante. E' importante precisare che solo quando i destinatari non sono in casa, le mascherine vengono inserite in buste cartacee nuove e lasciate nella cassetta postale".

"A questo punto un solo consiglio per chi sarà costretto ad indossare le mascherine (grazie al mio amico medico al pronto soccorso che me l’ha suggerito): anche se sono state in ambiente non igienico (le buste del Comune, nella fattispecie), senza che ovviamente siano cascate, per esempio, sulla cacca di un cane abbandonata per strada da un padrone incivile, possono svolgere la loro funzione se tenute per 72 ore all’aria aperta. Bene: aprite le finestre, è primavera, esponete le vostre mascherine e digiunate per 72 ore. Grazie Regione Toscana, grazie Comune di Firenze" ribatte piccato Vincenzo Donvito, presidente Aduc.

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