"​Coronavirus e alimentari: cambiarsi i guanti quando si maneggiano soldi"

Palazzo Vecchio ricorda le buone pratiche igieniche da adottare in questa emergenza sanitaria in base alle disposizioni Asl. Sia da parte dei lavoratori che dei clienti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 marzo 2020 18:07
foto Agenzia Dire

Cambiarsi i guanti utilizzati per maneggiare alimenti quando si manipolano soldi. E’ una delle buone prassi da seguire per chi lavora nei negozi alimentari e per i consumatori, diffuse dalla Direzione Sviluppo economico del Comune alle associazioni di categoria dopo le richieste di chiarimenti ricevute da alcuni cittadini.

In base alle disposizioni della Asl, oltre al fatto che gli operatori che preparano o vendono alimenti devono garantire in tutto il processo di evitare le contaminazioni sia su attrezzature che su superfici comprese le mani, questo deve avvenire applicando le cosi dette “ buone prassi igieniche delle lavorazioni” che sono esplicitate in manuali dedicati per categoria merceologica produttiva.

E’ quindi indispensabile, secondo la nota della direzione sviluppo economico, che gli alimenti che dovranno essere consumati direttamente senza previa cottura o lavaggio, vengano manipolati con le dovute attenzioni, attraverso l’utilizzo di attrezzature e/o presidi capaci di non contaminare e diffondere il virus. E quindi i guanti che vengono usati per la manipolazione degli alimenti non possono essere gli stessi che poi sono usati per maneggiare denaro o altro materiale esposto alle contaminazioni ambientali.

La raccomandazione è quindi che il maneggiamento di denaro sia fatto o da personale dedicato o cambiando la protezione delle mani in ogni operazione di tal genere. Sarebbe opportuno inoltre che alla fine di tale operazione, pur cambiando la protezione stessa, prima di riprendere la manipolazione degli alimenti non confezionati, con nuovi dispositivi (guanti) si proceda alla disinfezione delle mani attraverso i disinfettanti già consigliati dalle autorità preposte”. 

La Direzione sviluppo economico inoltre ricorda che tali precauzioni devono essere rispettate anche dal consumatore finale nelle successive fasi di trasporto e maneggiamento fino al consumo dell’alimento sfuso. 

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