Coronavirus: a Firenze 80% di prenotazioni cancellate a marzo

Il sindaco Nardella stamani ad Agorà ha snocciolato numeri importanti e confermato l'apertura gratis dei musei civici nel prossimo week end. "Noi italiani non siamo gli untori d'Europa". Confindustria: "Messi in ginocchio dall'editto Trump"

Redazione Nove da Firenze
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03 marzo 2020 11:28
Coronavirus: a Firenze 80% di prenotazioni cancellate a marzo

(DIRE) Firenze, 3 mar. - L'80% di prenotazioni cancellate a marzo, "un centinaio tra strutture alberghiere ed extra alberghiere chiuse, lavoratori mandati a casa con ferie forzate".

A Firenze "la situazione economica è davvero molto difficile", anche perché qui "c'è il distretto della moda e della produzione del lusso più importante d'Italia e le aziende sono letteralmente in ginocchio". Il sindaco Dario Nardella lo dice ad 'Agorà', su Rai 3, spiegando gli effetti legati all'emergenza sul coronavirus. Per questo parla di "una doppia sfida", quella sulla salute "che viene prima di tutto", ma anche una economica. E per affrontarla Firenze punta anche sulla cultura come ponte verso un ritorno alla normalità: "Abbiamo bisogno di mandare un messaggio positivo, di speranza, di una città che comunque non si arrende". 

Per questo il prossimo fine settimana, dal 6 all'8 marzo, si potrà entrare gratuitamente nei musei civici di Firenze. Musei restati sempre aperti, qui come in tutta la Toscana. "Lanciamo una campagna per la cultura" e "ovviamente tutto avverrà con un contingentamento, con un controllo" sugli accessi. Una sottolineatura che arriva anche dopo la polemica sollevata ieri dal virologo Roberto Burioni, critico sulla scelta voluta da Palazzo Vecchio. "Con Burioni- conclude Nardella- ci siamo sentiti". Detto questo "non è che i musei sono chiusi e abbiamo deciso di aprirli". Però "non vogliamo fare nessuna polemica, i cittadini non le vogliono e siamo disposti a collaborare: anzi l'ho invitato a lavorare insieme, ci siamo scritti anche due messaggi e la cosa e' chiusa li'".

Sull'emergenza coronavirus inoltre "c'è l'equivoco di sempre, che dobbiamo dire: l'Italia ha fatto molti più controlli dei Paesi europei, addirittura dieci volte più della Francia. Quindi in proporzione abbiamo più contagi, ma non possiamo essere trattati come degli appestati o degli untori", sottolinea ancora Nardella ad Agorà, soffermandosi sul ruolo dell'Europa che "deve intervenire in modo deciso, perché nessuno è immune da quello che sta succedendo". L'Unione, infatti, "ha competenze: pensiamo alla mobilità di persone e merci, o a tutto il sistema di comunicazione, perche' non si dice spesso ma il coronavirus si gestisce anche con il coordinamento delle comunicazioni". Seguendo questa logica ieri "in Consiglio comunale abbiamo votato un atto, dalla Lega al Pd, dove chiediamo che il governo si attivi per ottenere la deroga al patto di stabilita' europeo del 2020, per l'Italia e per gli altri Paesi colpiti", conclude.

Il Coronavirus e le raccomandazioni della Casa Bianca a non viaggiare in alcune zone di Italia mettono al tappeto l'industria alberghiera fiorentina. Le prime stime del contraccolpo economico derivante dall'emergenza sanitaria rivelano il rischio non di una recessione, ma di un vero e proprio crollo. A mettere insieme le cifre, per la prima volta, è Confindustria nel corso di una conferenza stampa. A livello economico il Coronavirus "pesa forse più da noi- confida Giovanpaolo Innocenti, presidente del consorzio Firenze albergo- che non nella zona rossa dove il turismo è presente, ma in maniera limitata.

Soffriamo molto, soprattutto dopo l'editto Trump che ha messo in ginocchio tutta la filiera turistica fiorentina". È difficile fare calcoli precisi in questo momento sulla perdita di ricavi su base annua. Tuttavia un dato e' certo: "Normalmente- fa presente Innocenti- le aziende alberghiere a marzo hanno un tasso di riempimento delle camere del 70% vista la presenza dei gruppi scolastici. Oggi siamo attorno al 17%. È una bella botta".Diventa urgente, di conseguenza, per la categoria ricevere aiuti d'emergenza da parte del governo: "Qualsiasi cosa- specifica ancora il presidente del consorzio- va bene.

Penso alle piccole strutture, a chi ha contratti di affitto molto onerosi. Mi viene in mente un abbattimento dell'Imu che si puo' riflettere subito sugli affitti". Un ulteriore aspetto riguarda il costo del personale, che rappresenta la prima voce in tutti i bilanci delle aziende fiorentine. Anche in questo caso una misura di sollievo fiscale da parte dell'esecutivo potrebbe portare nell'immediato qualche beneficio.

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