Coronavirus: 2mila precari fiorentini (ex interinali) senza più lavoro a Firenze

L’allarme di Nidil Cgil: "Sì a una moratoria per consentire il rinnovo dei contratti scaduti, inaccettabile che i lavoratori più fragili paghino il prezzo più salato". Regione Toscana: mobilità in deroga per i licenziati delle aree di crisi di Livorno e Piombino. Lettera dei lavoratori stagionali dell'aeroporto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 aprile 2020 12:01
Coronavirus: 2mila precari fiorentini (ex interinali) senza più lavoro a Firenze

Hanno il contratto in scadenza, ma in tempi di covid e di sospensione lavorativa non viene rinnovato. E per loro non vale nemmeno il divieto di licenziamento sancito dal decreto Cura Italia. È la situazione che vivono oltre 2mila lavoratori delle agenzie interinali nell’area della Città metropolitana fiorentina, che hanno perso o sono in procinto di perdere il posto di lavoro per mancato rinnovo del contratto. Nidil Cgil Firenze lancia l’allarme e chiede che Governo e Regione trovino forme per tutelare l’occupazione di questi lavoratori fragili: “Sì a una moratoria per consentire il rinnovo dei contratti scaduti”.

LA VICENDANella crisi economica dovuta al coronavirus, tra i lavoratori più fragili ci sono gli oltre 9mila precari con contratti di somministrazione (ex interinali) dipendenti delle Agenzie per il lavoro, in servizio nelle aziende utilizzatrici di tutti i settori della Città Metropolitana di Firenze (5000 circa nell'industria fiorentina, 2000 tra servizi pubblici, istruzione e sanità, altri 2000 mila tra commercio e terziario).Se una piccola parte lavora in smart working e un segmento opera nei servizi così detti "essenziali", dalla sanità alla grande distribuzione, un numero crescente è in sospensione lavorativa.Per chi è in sospensione le Agenzie stanno prevedendo l'integrazione salariale specifica per i lavoratori in somministrazione, parliamo già di diverse centinaia di lavoratori - secondo quanto ci stanno comunicando le Agenzie - e i numeri crescono di giorno in giorno via via che vengono attivate le procedure.Ma per questi lavoratori la preoccupazione più grande è la perdita del lavoro a fronte del mancato rinnovo dei contratti, a causa della cassa integrazione. 

"Così come - sottolinea Ilaria Lani, Nidil Cgil Firenze - abbiamo notizia di missioni interrotte anche per quei lavoratori che hanno un rapporto più strutturato. In questi casi non vale il divieto di licenziamento stabilito dal Governo nel decreto Cura Italia e dai trend che vediamo fino al 30% ha perso o potrebbe perdere il lavoro in questo mese, mentre un’altra buona parte potrebbe perderlo in seguito se le aziende non ripartiranno.

Abbiamo già sentito i primi casi eclatanti: a Campi Bisenzio la Gkn ha annunciato che manderà via a maggio 20 lavoratori in somministrazione, così come sappiamo di tantissimi contratti non rinnovati e interrotti nell'industria, nel commercio, nel turismo. Il sindacato ha già fatto richiesta al Governo di prevedere una moratoria per consentire il rinnovo dei contratti durante il periodo di sospensione del Covid-19. Come Nidil Cgil Firenze ribadiamo che è gravissimo che questa crisi si abbatta proprio sulla parte più fragile del mondo del lavoro: chiediamo con forza il rinnovo dei contratti e il mantenimento dei livelli occupazionali, e riteniamo che sia urgente un intervento del Governo e delle istituzioni locali per estendere le garanzie anche a questi lavoratori", conclude Lani.

Sempre per il lavoro, tra i provvedimenti approvati dalla Giunta regionale per il contrasto dell'emergenza economica ed occupazionale determinata dall'epidemia da coronavirus Covid-19, che ha imposto la chiusura momentanea di molte aziende ed attività produttive, vi sono anche le linee guida per la mobilità in deroga per l'anno 2020 tese a far ottenere questo strumento di sostegno al reddito ai lavoratori licenziati dalle imprese ubicate in uno dei Comuni appartenenti alle aree di crisi industriale complessa di Piombino e Livorno che al gennaio 2017 risultavano già beneficiari di un trattamento di mobilità ex legge 223/91 o mobilità in deroga e che non possano beneficiare di altri ammortizzatori sociali.“Si tratta di una misura necessaria per dare continuità al trattamento a sostegno di soggetti in difficoltà”, spiega l'assessore a Lavoro, formazione ed istruzione della Regione Toscana, Cristina Grieco.

Che evidenzia: “Anche a loro va la nostra attenzione e il nostro sostegno in applicazione del decreto governativo”.

I lavoratori interessati sono quelli dei territori comunali di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto, Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo. Questi lavoratori, tenuto conto dell'attuale situazione di limitazione degli spostamenti, è stata introdotta una modifica che consente la presentazione telematica delle domande tramite il sistema Ap@ci. In questo modo, contrariamente agli anni precedenti, i soggetti interessati non dovranno recarsi al Centro per l''mpiego competente territorialmente, ma potranno compilare ed inviare la domanda direttamente da casa. La sottoscrizione e l'aggiornamento del patto di servizio personalizzato per la definizione del percorso di politiche attive, obbligatorio per legge, è sospeso e rinviato al momento in cui sar&agr ave; possibile riprendere con regolarità lo svolgimento di tali azioni, in analogia con quanto già previsto per i percettori di altri ammortizzatori sociali.

“Voglio esprimere ancora una volta la mia gratitudine nei confronti dei dipendenti della direzione Lavoro della Regione che. in un periodo complesso come questo, sono riusciti, in tempi rapidissimi, a mettere a punto tutto il complesso apparato procedurale che permetterà ad imprese e lavoratori di beneficiare di questi indispensabili sostegni economici”, conclude l'assessore Grieco.

Altro fronte aperto, quello dei lavoratori stagionali dell'aeroporto di Firenze. Un gruppo di loto ha inoltrato la lettera aperta scritta e fatta diffondere dai lavoratori stagionali aeroportuali di Napoli. Anche all'Aeroporto di Firenze, così come in quello di Pisa e in molti altri in Italia, ci sono lavoratori stagionali che non sanno quando potranno tornare a lavoro e necessitano di sostegni economici.

"Gentilissimi, con la presente per portare alla Vs. attenzione le problematiche della nostra categoria, quella dei lavoratori stagionali aeroportuali, che alla luce dell’emergenza COVID-19, si ritrova di colpo senza lavoro e senza alcuna offerta di sostegno da parte del governo. Da decenni lavoriamo per gli aeroporti di Italia per circa 6/7 mesi l'anno ed abbiamo fatto di questa modalità di lavoro la nostra vita, nonostante la sua precarietà. La diffusione del coronavirus ci ha messi di fronte all’impossibilità di lavorare per un periodo indefinito e dal momento che alcuni aeroporti hanno previsto una cassa integrazione di 12 mesi per i propri dipendenti a tempo indeterminato, quali speranze abbiamo noi, lavoratori stagionali, di tornare a breve ad una vita lavorativa regolare? La nostra crisi non finirà quando il picco del coronavirus sarà passato, le conseguenze saranno per noi sul lungo periodo e possiamo comprendere che l'attuale urgenza aziendale sia quella di occuparsi ora dei propri dipendenti a tempo indeterminato, ma non possiamo accettare che anche lo stato e i vari enti che dovrebbero occuparsi di noi, in questo momento di sconforto, ci lascino soli.

I lavoratori con contratto stagionale legato al turismo non operano soltanto negli alberghi e nei ristoranti ma anche nei trasporti, nei servizi e nel commercio. Crediamo sia opportuno, pertanto, che anzitutto l’INPS permetta a tutti i sopracitati di poter accedere al bonus di 600€ previsto dal decreto “Cura Italia” senza distinzione di codice ATECO, per poter poi valutare la creazione di una forma assistenziale e di sostegno come il prolungamento della Naspi. Noi precari del trasporto aereo siamo tra le prime vittime di questa profonda crisi e non possiamo accettare che ci siano precari sostenuti e precari dimenticati.

Deve esserci una soluzione anche per noi, poiché come i rappresentanti del governo ci assicuravano pochi giorni fa, "nessuno perderà il lavoro a causa del coronavirus". Per questo motivo Vi ringraziamo nella speranza che anche la nostra voce possa essere ascoltata. Cordialmente, Lavoratori Aeroportuali Stagionali"

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