Coronavirus: 2020 un anno già perso per turismo e moda

Grassini (Confcommercio Pisa): "Una volta superata l'emergenza sanitaria il rischio è quello di trovarsi di fronte ad un cataclisma economico”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 marzo 2020 14:31
Coronavirus: 2020 un anno già perso per turismo e moda

Bisogna fare presto, più presto possibile con gli aiuti a negozi, locali pubblici e imprese. E' l'appello che la presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Federica Grassini lancia alla politica e alle istituzioni, a partire dal Governo: “Ci sentiamo tutti partecipi nel vincere questa guerra insidiosissima scatenata dall'epidemia e la sicurezza è indiscutibilmente la priorità assoluta, tanto è vero che ai tantissimi imprenditori e commercianti che ci chiamano in questi giorni, l'invito che facciamo loro è quello di rispettare puntualmente le norme in vigore. Sappiamo che imprenditori e negozianti del commercio, turismo e dei servizi stanno dimostrando un grande senso di responsabilità e faranno la propria parte fino in fondo, sia coloro che chiudono sia coloro che continueranno ad assicurare la distribuzione dei prodotti alimentari e di prima necessità”.

“Una volta superata l'emergenza sanitaria il rischio è quello di trovarsi di fronte ad un cataclisma economico” - aggiunge Grassini: “Ci sono settori come ad esempio il turismo, ma anche la moda, in cui il 2020 è considerato ormai un anno economicamente perso e lo sguardo non può che volgersi al 2021. Ma per provare almeno a ripartire occorrono misure straordinarie, energiche e urgenti per far fronte agli enormi danni economici, talmente grandi che al momento sono quasi impossibili da calcolare.

Il tempo è fondamentale, se pensiamo che la prima scadenza fiscale è in programma già il prossimo 16 marzo. E allora, sostenere la liquidità delle imprese, il reddito di imprenditori e lavoratori con la cassa integrazione straordinaria universale, l'azzeramento e il rinvio indeterminato delle scadenza fiscali, la moratoria su mutui, affitti e quant'altro sono alcune delle misure che porteranno almeno un minimo di ossigeno alle imprese e la speranza di poter ripartire in qualche modo”.

Confcommercio Provincia di Pisa conferma la propria operatività al servizio delle imprese, seppure con personale ridotto della metà: “In un momento come questo confermiamo i nostri servizi agli associati e annunciamo la realizzazione di una task force operativa per affrontare l'emergenza, fornire tutti i necessari chiarimenti e accogliere domande, dubbi e proposte” - conclude il direttore Federico Pieragnoli. Confcommercio Provincia di Pisa è a disposizione ai numeri di telefono 050/25196; 3470829876 mail: segreteria@confcommerciopisa.it. Uffici aperti a Pisa, in via Chiassatello dalle ore 8.30 alle ore 13.

CONFESERCENTI TOSCANA

"L'ultimo decreto del Governo non fa altro che certificare quello che stava accadendo in tutto il Paese; moltissimi negozi, bar, ristoranti stavano decidendo spontaneamente di chiudere la propria attività. Incassi in caduta libera, persone che non possono uscire e paura diffusa di prendere o diffondere il virus avevano già avuto l'effetto di far alzare il livello di guardia per chiunque avesse a che fare con le persone.Se questa nuova stretta è sufficiente lo vedremo. Noi lo speriamo sul serio perché il mondo del commercio, del turismo e dell'artigianato stanno pagando un prezzo altissimo, senz'altro insostenibile da soli.

Che almeno serva per tutti e serva a far ripartire il Paese perché allora, anche la paura di chi dovrà rimanere aperto per fare un servizio, la rabbia di chi avrebbe voluto restare aperto seguendo le norme ma non può farlo o la frustrazione e la paura di chi teme di non farcela a riaprire la propria attività, avranno un senso.

Adesso non rimane altro che mettere immediatamente in campo gli interventi che abbiamo chiesto e che sono stati annunciati: 25 miliardi sono tanti soldi, lo sappiamo e combatteremo perché siano il carburante per ripartire anche e soprattutto per chi sta pagando il prezzo più caro di questa crisi sanitaria ed economica senza precedenti.

Ma entro qualche ora devono arrivare misure emergenziali a sostegno della liquidità:

1. sospensione dei mutui

2. nuovo credito garantito

3. sospensione tasse e contributi

4. ammortizzatori sociali per tutte le imprese

5. moratoria su affitti e locazioni

Le imprese non sono qualcosa di astratto, sono persone, donne e uomini che vivono del proprio lavoro e adesso siamo spaventati, disorientati e increduli ma con l'orgoglio e la dignità di chi è abituato a rimboccarsi le maniche siamo pronti a fare la nostra parte ma occorrono strumenti per continuare a farlo, occorrono risposte immediate.

Molti di noi hanno l'attività chiusa per scelta o per decreto, altri dovranno rimanere aperti per un decreto che lascia maglie forse troppo larghe e rischia di generare ulteriore confusione.

Chiarezza, visione e risposte certe per famiglie e imprese, questo deve accadere, o quando l'emergenza sanitaria finirà troveremo solo macerie. #salviamoilpaese #salviamoleimprese".

CONFESERCENTI E SINDACATI: SUPPORTO A IMPRESE E ISCRITTI

I rappresentanti della Confesercenti Toscana e delle segreterie regionali di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs si sono incontrati ed hanno dato mandato ad EBCT - ente bilaterale regionale del terziario, commercio e turismo – di stanziare un primo plafond di 350mila euro da destinarsi a misure per il supporto di lavoratori ed imprese iscritte.

La presidenza di EBCT ha accolto la richiesta e tali importi saranno affiancati agli stanziamenti di Governo e Regione Toscana e destinati quindi a strumenti straordinari che saranno messi in campo in questo momento di emergenza.

Nei prossimi giorni, dopo il varo degli interventi istituzionali, le parti si incontreranno nuovamente per valutare gli strumenti tecnici di supporto da finanziare.

TUTELA MASSIMA PER I LAVORATORI "INVISIBILI"

“Ad affrontare il virus in prima linea c’è il personale sanitario, mai abbastanza ringraziato. Ma con loro in trincea, solo un passo indietro, ci sono i lavoratori di tanti servizi essenziali, che la frammentazione di questo settore rende particolarmente vulnerabili. Ci stanno arrivando notizie di resistenze alla richiesta di permessi o ferie e questo sarebbe contrario anche a quanto previsto dai Dpcm emanati. Invitiamo tutte le aziende alla massima responsabilità e impegno nella tutela dei loro dipendenti.”E’ quanto afferma Alessandro Gualtieri, segretario Fisascat-Cisl Toscana, richiamando l’attenzione sui lavoratori dei servizi “rimasti finora invisibili, come gli addetti alle pulizie, al commercio nei settori alimentari, agli autogrill, alla vigilanza, che pur non avendo una preparazione psicologica, come medici e infermieri, sono diventati per decreto lavoratori essenziali.”“La frammentazione dei settori e dentro i settori dei singoli servizi – continua Gualtieri – li rende vulnerabili e LE rende vulnerabili, visto che molte sono donne.

Non tutte le aziende stanno predisponendo prontamente sistemi di sicurezza adeguati e anche nelle aziende organizzate, penso ai supermercati, non si può pensare più all’incasso che alla sicurezza.”“Siamo anche preoccupati – dice il segretario Fisascat - che questi lavoratori con il passare del tempo diventino sempre più fragili psicologicamente; quindi le aziende, le istituzioni, devono oltre che esprimere vicinanza, definire azioni di tutela a 360 gradi, a cominciare dal pieno coinvolgimento degli Rls (Responsabili dei lavoratori per la sicurezza).

COMMERCIO SU AREA PUBBLICA

Questa la nota di Luca Taddeini, Presidente ANVA Confesercenti Firenze: "In un momento drammatico per il nostro Paese legato al propagarsi del Coronavirus, gli ambulanti sono pienamente concordi che la salute pubblica debba essere garantita come priorità irrinunciabile, ed in questo senso, pur ritenendo che i mercati siano il posto più sicuro dove acquistare rispetto ad altre realtà, siamo disposti fare i giusti e dovuti sacrifici, anche con la chiusura dei mercati; oppure laddove è possibile garantendo un servizio di pubblica utilità mantenendo aperti i banchi alimentari, nel rispetto delle norme di sicurezza interpersonale.

Per questi motivi mi sento di ringraziare e sostenere tutti i colleghi di Firenze e Provincia che in questo momento stanno stringendo i denti, a loro mi sento di dire che non bisogna mollare; è un momento difficile ma ci risolleveremo.

Questo è il momento dell’emergenza. Siamo tutti uniti negli appelli fatti dalle istituzioni per la responsabilità dei comportamenti, per uscire da questo momento difficile il più presto possibile. Occorre, però, che amministrazioni comunali e Governo siano consapevoli che gli ambulanti hanno una famiglia ed impegni economici; ed un’interruzione delle attività almeno fino al 3 aprile, avrà un forte impatto in materia di liquidità far fronte alle scadenze e alle necessità della vita giornaliera.

Queste le richieste avanzate dalla categoria.

Ai Comuni:

- sospensione e abbattimento pagamento COSAP;

- sospensione e riduzione pagamento TARI;

- non conteggio delle assenze in questo periodo.

Al Governo:

- considerare nel comparto turismo anche gli ambulanti dei raggruppamenti turistici, visto che vivono quasi completamente grazie ai flussi turistici;

- sospensione scadenze INPS;

- finanziamenti immediati a tasso zero;

- cassa integrazione per tutte le tipologie di aziende;

- rinvio al 31 Dicembre dell’obbligo dell’invio telematico degli scontrini;

- rinvio al 31 Dicembre della lotteria;

- credito d’imposta per le aziende danneggiate;

- sospensione pagamenti di bollette, mutui e finanziamenti alle aziende.

Richieste avanzate con l’obiettivo di far sopravvivere le imprese ambulanti che spesso rappresentano una rete commerciale di vicinato laddove non c’è niente. Un settore produttivo che non ha nessuna sussistenza e nessun paracadute, che vive solo del proprio lavoro". 

UNIONE ARTIGIANI ITALIANI

In seguito ai necessari e opportuni provvedimenti del DCPM dell’8 Marzo 2020 che ha esteso la "zona rossa" a tutto il territorio nazionale, UAI - Unione Artigiani Italiani e delle piccole e medie imprese - ha già dato mandato a tutte le sedi locali di pronunciarsi con iniziative concrete a sostegno delle imprese, attraverso l’attivazione di sportelli ad hoc per fronteggiare insieme l’emergenza Coronavirus. Uno strumento diretto attraverso il quale il sindacato imprenditoriale UAI tende la mano a tutti gli associati con una serie di procedure semplificate al fine di accedere agli ammortizzatori sociali e alle forme di sostegno al reddito contrattualmente previste (cassa in deroga CIG - Cassa Integrazione Guadagni e FIS - Fondo Integrazione Salariale).

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