Emergenza Coronavirus: 1.823 nuovi casi, con 15 decessi

Martedì 27 ottobre 2020 età media 44 anni. 500 nuovi operatori per il tracciamento dei positivi e dei loro contatti. Tamponi in farmacia: la preoccupazione dei lavoratori. Rsa, Rsd e Covid, la richiesta di Spi Cgil Firenze, Cgil Firenze e Fp Cgil Firenze: “Siano aumentati controlli e screening a dipendenti e ospiti”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 ottobre 2020 15:10
Emergenza Coronavirus: 1.823 nuovi casi, con 15 decessi

Firenze, 27-10-2020- Sono oggi 1.823 i nuovi positivi al Coronavirus (1.515 identificati in corso di tracciamento e 308 da attività di screening) su un totale di 35.284 casi, registrati dall’inizio dell’epidemia. I nuovi casi sono il 5,4% in più rispetto al totale del giorno precedente. L'età media dei 1.823 casi odierni è di 44 anni circa (il 16% ha meno di 20 anni, il 27% tra 20 e 39 anni, il 34% tra 40 e 59 anni, il 17% tra 60 e 79 anni, il 6% ha 80 anni o più). I guariti crescono dell’1,1% e raggiungono quota 12.954 (36,7% dei casi totali).

I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.027.459, 13.502 in più rispetto a ieri. Sono 8.439 i soggetti testati (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 21,6% è risultato positivo. A questi si aggiungono i 1.399 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. Gli attualmente positivi sono oggi 21.040, +8,6% rispetto a ieri. I ricoverati sono 923 (34 in più rispetto a ieri), di cui 119 in terapia intensiva (9 in più).

Oggi si registrano 15 nuovi decessi: 6 uomini e 9 donne con un'età media di 83,9 anni. Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 1 a Firenze, 2 a Prato, 2 a Pistoia, 1 a Massa Carrara, 5 a Pisa, 3 a Livorno, 1 a Arezzo.

In arrivo 500 nuovi operatori per potenziare la filiera della tracciabilità dei contatti dei casi positivi al Coronavirus e contrastare la diffusione dei contagi. E’ quanto è stato annunciato dal presidente della Toscana, Eugenio Giani, e dal neo assessore alla sanità, Simone Bezzini, nel corso della conferenza stampa, convocata oggi, per fare il punto complessivo sull’emergenza Covid. I 500 nuovi addetti per il tracciamento, che saranno assunti per dare man forte a chi è già in prima linea nel tracciare casi positivi e loro contatti, che condizionano l’andamento quotidiano della curva epidemiologica, saranno così distribuiti: 150 saranno assegnati alla Asl Nord Ovest, altrettante 150 unità alla Sud Este e 200 alla Centro. In particolare, saranno reclutati studenti degli ultimi anni di medicina e infermieristica tramite un’intesa tra Regione e Università della Toscana.

“Terremo conto anche di quelli che metterà a disposizione la Protezione Civile nazionale, che sta facendo dei corsi di selezione - precisano Giani e Bezzini - comunque sia prenderemo tutti quelli che ci serviranno, ossia 500. Contemporaneamente - proseguono - siamo già al lavoro per reperire gli spazi dove allestire le postazioni delle centrali di tracciamento per l’arrivo dei rinforzi. Serviranno spazi capienti come per esempio quelli dei centri fieristici di Arezzo, Massa Carrara e della Fortezza da Basso di Firenze, fra l’altro di proprietà della Regione. Il lavoro è febbrile. C’è molto da organizzare e da gestire in tempi rapidi, come anche la formazione dei nuovi addetti per il tracciamento”.

Le novità, alcune già annunciate in queste ore e tutte finalizzate a migliorare l'organizzazione del sistema sanitario (compresi tempi di risposta dei test e disponibilità di nuove attrezzature), non finiscono qui. Costituiti i centri di coordinamento per ciascuna Asl di Area vasta come da ordinanza firmata sabato scorso, si punta sul rafforzamento delle attuali 60 Usca con la costituzione di altre 30, per arrivare a una disponibilità di 90 Unità speciali di continuità assistenziale, formate da medici e infermieri. “Così come puntiamo - concludono - a poter disporre a breve di altri 1.500 posti letto Covid tramite gli alberghi sanitari, da selezionare con manifestazione di interesse, sia per togliere i casi positivi dalle famiglie, principali canali di trasmissione, sia per allentare la pressione sugli ospedali”.

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri. Sono 10.478 i casi complessivi ad oggi a Firenze (617 in più rispetto a ieri), 2.617 a Prato (205 in più), 2.600 a Pistoia (147 in più), 2.395 a Massa (47 in più), 3.693 a Lucca (110 in più), 4.564 a Pisa (183 in più), 2.367 a Livorno (204 in più), 3.275 ad Arezzo (223 in più), 1.667 a Siena (47 in più), 1.078 a Grosseto (40 in più). Sono 550 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. Sono 969, quindi, i casi riscontrati oggi nell'Asl Centro, 544 nella Nord Ovest, 310 nella Sud est. La Toscana si trova al 9° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 946 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 899 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 1.229 casi x100.000 abitanti, Pisa con 1.089, Firenze con 1.036, la più bassa Grosseto con 486.

Complessivamente, 20.117 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (1.630 in più rispetto a ieri, più 8,8%). Sono 24.199 (1.605 in più rispetto a ieri, più 7,1%) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 9.775, Nord Ovest 8.537, Sud Est 5.887).

Con l’ordinanza regionale n° 93 dello scorso 15 ottobre, sono state adottate misure precise per la prevenzione del contagio e della diffusione del virus Covid 19 nelle Rsa, Rsd o altra struttura socio sanitaria, che costituiscono gli ambienti particolarmente esposti al contagio Covid 19. In queste settimane vengono colpite diverse strutture non coinvolte nei mesi scorsi durante la cosiddetta fase 1 della pandemia.

sindacati Spi, Fp Cgil di Firenze hanno condiviso tali misure, pur consapevoli della implicazioni sul piano relazionale e sulla qualità della vita di ospiti e operatori delle strutture: "Il rapido e grave sviluppo del quadro pandemico rende indispensabile, come abbiamo evidenziato nei giorni scorsi, il rispetto generalizzato e rigoroso in tutte le strutture delle indicazioni contenute nell’ordinanza 93, successivamente meglio dettagliate nell’ordinanza n°96, per le quali occorre un monitoraggio permanente da parte dell’Azienda sanitaria. In particolare, come Spi Cgil, FP Cgil e Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze riteniamo prioritario e inderogabile l’esecuzione, con la frequenza prevista, che andrebbe ulteriormente aumentata, degli screening ai dipendenti ed agli ospiti, attraverso tampone rapido, come previsto dall’indicazione della Regione che dispone che le Asl devono fornire “test antigenici rapidi” in misure sufficiente alla Rsa e Rsd. Risulta infatti evidente che con la sospensione delle visite dei familiari, tale misura risulta la più efficace per la tutela della salute di ospiti e operatori delle strutture".

La Fisascat Toscana condivide le preoccupazioni delle farmaciste e dei farmacisti che in queste ore potrebbero trovarsi al centro di possibili novità operative, che se confermate, rivoluzionerebbero l’attività di una figura professionale considerata indispensabile solo in fasi emergenziali: "Come se non bastasse il mancato rinnovo dei contratti nazionali fermi ormai da anni e il cambiamento di un’attività lavorativa che si è evoluta nel tempo per garantire servizi in più e che ha previsto un innalzamento della professionalità, ma senza il giusto riconoscimento.

Durante l’emergenza covid19 questa categoria di lavoratrici e lavoratori è stata in prima linea al fianco dei cittadini per continuare a svolgere un servizio essenziale e di supporto, non solo operativo ma anche morale, perché questi lavoratori hanno messo a repentaglio la loro incolumità come tutti quelli in prima linea, non avendo nella maggior parte dei casi gli stessi strumenti di difesa e la stessa attenzione. Oggi si paventa la necessità che sia demandato ai farmacisti di effettuare i tamponi e di sostituirsi a medici ed infermieri per compensare una situazione di criticità che poteva essere prevenuta continuando ad investire nella sanità, ripensando il sistema della gestione sanitaria e casomai coinvolgendo questa categoria senza chiamarla in causa solo per situazioni di comodo.

La professionalità è un valore che dovrebbe essere riconosciuto sempre, non solo nelle situazioni emergenziali; pronti per dare le mascherine, pronti per i test di autoanalisi, pronti come sempre ad ascoltare le persone anche durante la fase acuta del lockdown, pronti a gestire l’ordine dei vaccini antinfluenzali per i medici…sempre pronti… ma quando saranno pronte le condizioni per garantire davvero una tutela reale e una valorizzazione del settore? Essere nei servizi pubblici essenziali, vogliamo ricordarlo, prevede tra le altre cose che il servizio sia garantito sempre compreso di notte, di domenica e nelle festività, sempre a disposizione e di questo c’è la consapevolezza dell’importanza del servizio da fare anche se ci vorrebbe più equità e rotazione nella distribuzione dei turni; ma vogliamo che l’attenzione sia massima sulla dignità delle persone e sul lavoro.

Questa situazione conferma che i farmacisti sono indispensabili e meritano che siano garantite corrette relazioni sindacali in ogni luogo di lavoro perché spesso disconosciute o poco applicate e che finalmente si proceda alla sottoscrizione dei protocolli sulla sicurezza del lavoro, farmacia per farmacia, che l’emergenza covid ha solo accentuato".

Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 923 (34 in più rispetto a ieri, più 3,8%), 119 in terapia intensiva (9 in più rispetto a ieri, più 8,2%).

Le persone complessivamente guarite sono 12.954 (144 in più rispetto a ieri, più 1,1%): 549 persone clinicamente guarite (32 in più rispetto a ieri, più 6,2%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all'infezione e 12.405 (112 in più rispetto a ieri, più 0,9%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Sono 1.290 i deceduti dall'inizio dell'epidemia cosi ripartiti: 468 a Firenze, 62 a Prato, 91 a Pistoia, 191 a Massa Carrara, 153 a Lucca, 113 a Pisa, 76 a Livorno, 61 ad Arezzo, 35 a Siena, 26 a Grosseto, 14 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione. Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 34,6 x100.000 residenti contro il 62,1 x100.000 della media italiana (11° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (98,0 x100.000), Firenze (46,3 x100.000) e Lucca (39,4 x100.000), il più basso a Grosseto (11,7 x100.000).

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