Coronavirus, allarme affitti in Toscana per 150mila famiglie

Per l'emergenza sanitaria molti (specialmente nelle città d'arte) stanno perdendo il lavoro: tra le proposte di Cgil e Sunia la revisione del canone di locazione per un breve periodo. Nardella: "Tema complesso perché riguarda i rapporti tra privati"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 marzo 2020 16:51
Coronavirus, allarme affitti in Toscana per 150mila famiglie

(DIRE) Firenze, 24 mar. - "Sto perdendo il lavoro e non so come pagare l'affitto". Ogni giorno nelle sedi della Cgil Firenze "arrivano decine di telefonate di questo tenore". Sono "persone preoccupate" dalla perdita o la diminuzione del lavoro" causata dall'emergenza coronavirus e non riescono più a pagare il canone per la casa. Per questo il sindacato chiede "a tutti i Comuni fiorentini di affrontare la questione del contributo affitti".

Partendo dal capoluogo, spiega Giancarla Casini della segreteria della Cgil di Firenze, "faremo un punto della situazione, in un quadro in cui il governo è chiamato ad aumentare le risorse per dare risposte urgenti ai lavoratori e ai cittadini che hanno questo problema".Il grido d'allarme è rilanciato anche dal Sunia, che fa circolare le prime cifre dell'impatto della crisi economica sugli affitti: "In Toscana saranno oltre 150.000 le famiglie che dovranno fare i conti con questo problema, soprattutto quelle" che abitano "nelle città d'arte, le più colpite dalla chiusura delle attività commerciali legate al turismo".

Secondo la segretaria regionale, Laura Grandi, ora è necessario ricontrattare gli affitti: "E' una prassi già sperimentata nella crisi economica del 2009 e prevede una revisione del canone di locazione per un breve periodo, con l'accordo delle parti in causa. Un sistema valido per evitare le morosità". Si tratta, aggiunge, di "un meccanismo senza costi aggiuntivi per le parti, che i sindacati sono in grado di compiere velocemente". La prima risposta arriva dal sindaco Dario Nardella, nel corso di una diretta Facebook: "Il tema è complesso, perché riguarda i rapporti tra privati.

Chiediamo alle istituzioni di aiutarci per venire incontro alle famiglie.(Dig/ Dire)

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