Coronavirus: 1.290 nuovi casi e otto decessi

La Toscana raggiunge il 9° posto in Italia come numerosità. Aperta la terapia intensiva di Empoli: già oggi i primi pazienti ricoverati nei dieci letti disponibili. Ostelli “sanitari” per accogliere ospiti di Vicofaro, o di altre comunità. Alla Melagrana di Narnali 30 letti Covid a disposizione. Allarme di Fp Cgil Firenze: “Servono 200 assunzioni per la Asl Toscana Centro”. Al San Donato di Arezzo 101 letti dedicati. Grande impegno delle Misericordie per i tamponi drive-through

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 ottobre 2020 15:03
Coronavirus: 1.290 nuovi casi e otto decessi

Sono oggi 1.290 i nuovi positivi al Coronavirus (1.059 identificati in corso di tracciamento e 231 da attività di screening) su un totale di 27.901 casi, registrati dall’inizio dell’epidemia. I nuovi casi sono il 4,8% in più rispetto al totale del giorno precedente. L'età media dei 1.290 casi odierni è di 46 anni circa (il 13% ha meno di 20 anni, il 29% tra 20 e 39 anni, il 32% tra 40 e 59 anni, il 17% tra 60 e 79 anni, il 9% ha 80 anni o più). I guariti crescono dell’1,4% e raggiungono quota 12.290 (44% dei casi totali).

I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 973.655, 11.378 in più rispetto a ieri. Sono 7.442 i soggetti testati (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 17,3% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 14.374, +8,4% rispetto a ieri. Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 656 (50 in più rispetto a ieri, più 8,3%), 82 in terapia intensiva (stabili rispetto a ieri). Oggi si registrano 8 nuovi decessi: 3 uomini e 5 donne con un'età media di 85,6 anni (3 a Firenze, 2 a Massa Carrara, 1 a Pisa, 2 a Livorno).

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri. Sono 8.122 i casi complessivi ad oggi a Firenze (432 in più rispetto a ieri), 1.833 a Prato (98 in più), 1.931 a Pistoia (79 in più), 2.125 a Massa (64 in più), 3.022 a Lucca (181 in più), 3.675 a Pisa (169 in più), 1.671 a Livorno (109 in più), 2.612 ad Arezzo (49 in più), 1.425 a Siena (75 in più), 935 a Grosseto (34 in più). Sono 550 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.

Sono 609, quindi, i casi riscontrati oggi nell'Asl Centro, 523 nella Nord Ovest, 158 nella Sud est. La Toscana si trova al 9° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 748 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 772 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 1.090 casi x100.000 abitanti, Pisa con 877, Firenze con 803, la più bassa Grosseto con 422.

Le Misericordie aumentano i giri della propria macchina, a servizio dei cittadini toscani. In questi giorni è soprattutto sui tamponi drive-through che si concentra lo sforzo, portato avanti operativamente da R.A.MI, la rete degli ambulatori delle Misericordie, in collaborazione con la Asl Toscana Centro. 16 le confraternite impegnate: Badia a Ripoli, Borgo San Lorenzo, Campi Bisenzio, Firenze, Firenzuola, Galluzzo, Pontassieve, Rifredi, San Mauro a Signa, Scarperia nell’area fiorentina; Certaldo, Empoli e San Miniato nell’area empolese; Montecatini, Pistoia e Quarrata nell’area pistoiese; Prato. I volontari di queste Misericordie, con il coordinamento di R.A.MI e della Federazione regionale, stanno gestendo insieme l’emergenza, affrontando un numero di richieste che è andato crescendo giorno dopo giorno.

E proprio la capillarità di presenza sul territorio del volontariato toscano ha finora evitato che si verificassero le lunghe code e le attese di ore che si sono registrate in altre regioni.

“Questa è al momento la richiesta di aiuto più impellente che ci arriva dalle comunità e dalle autorità sanitarie -dice il presidente delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi - ma siamo pronti anche a riprendere, se ce ne sarà bisogno, altre operatività, come le ambulanze ad alto bio-contenimento per il trasporto in sicurezza di pazienti Covid o l’assistenza a domicilio, che avevamo attivato nella prima fase della pandemia.”

Complessivamente, 13.718 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (1.063 in più rispetto a ieri, più 8,4%). Sono 22.777 (2.540 in più rispetto a ieri, più 12,6%) le persone, anche lro isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 9.370, Nord Ovest 7.537, Sud Est 5.870).

Le persone complessivamente guarite sono 12.290 (169 in più rispetto a ieri, più 1,4%): 435 persone clinicamente guarite (45 in meno rispetto a ieri, meno 9,4%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all'infezione e 11.855 (214 in più rispetto a ieri, più 1,8%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Sono 1.237 i deceduti dall'inizio dell'epidemia cosi ripartiti: 452 a Firenze, 58 a Prato, 87 a Pistoia, 188 a Massa Carrara, 149 a Lucca, 103 a Pisa, 68 a Livorno, 58 ad Arezzo, 35 a Siena, 26 a Grosseto, 13 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione. Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 33,2 x100.000 residenti contro il 61,2 x100.000 della media italiana (11° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (96,5 x100.000), Firenze (44,7 x100.000) e Lucca (38,4 x100.000), il più basso a Grosseto (11,7 x100.000).

La rete territoriale si riorganizza per far fronte all’incremento di ricoveri per pazienti Covid

Domani, sabato 24 ottobre, il presidente Eugenio Giani inaugurerà il Covid Center dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze.

È stato riaperto oggi il reparto di terapia intensiva Covid di Empoli con10 posti letto disponibili, mentre i posti letto di sub intensiva cardiologica sono stati spostati nel setting 1 A1 e nella rianimazione presso l’Ospedale San Giuseppe di Empoli. Al momento i pazienti positivi ricoverati sono 4, a causa di un peggioramento del loro stato clinico. Restano invece 12 i posti letti in terapia intensiva No Covid presenti all’interno del presidio ospedaliero.

“La riapertura della terapia intensiva Covid a Empoli è una scelta indispensabile, sia per l’alto numero di malati ricoverati con patologia da Covid (attualmente più di 50) sia a supporto della rete ospedaliera dell’Ausl Toscana Centro che ha previsto un piano per l'apertura progressiva di ulteriori posti letto in rapporto all'andamento dell'epidemia-afferma l’Azienda sanitaria“.

L’Azienda Usl Toscana centro ha aperto un bando di manifestazione dì interesse per acquisire disponibilità di Foresterie/Ostelli “sanitari” per accogliere persone alloggiate nella Comunità di Vicofaro a Pistoia o altri ospiti di altre Comunità, non soggetti ad isolamento fiduciario. Le strutture devono essere dotate di camere che possono ospitare uno o più ospiti, una zona comune per la fruizione dei pasti e devono assicurare il servizio di reception, servizio alberghiero: pulizia, biancheria letto e biancheria bagno ed eventuale servizio di mezza pensione. Possono partecipare al bando le Foresterie e gli Ostelli in regola con i requisiti richiesti per l’esercizio di una struttura ricettivo-alberghiera.

Il possesso dei requisiti può essere autocertificato al momento della presentazione della domanda. Prima della stipula della convenzione con l’Azienda Sanitaria devono essere presentate le certificazioni o attestazioni di quanto dichiarato. Le strutture saranno individuate tenendo conto delle esigenze e bisogni comunicati dal Dipartimento della Prevenzione dell’AUSL Toscana centro. A parità di soddisfazione dei bisogni saranno preferite le strutture secondo questi criteri: localizzazione (distanza dalle zone residenziali, ad uso abitativo o a valenza turistica); caratteristiche delle camere in termini di comfort alberghiero; servizi aggiuntivi all’utenza. L’accordo contrattuale stipulato con l’Azienda Sanitaria avrà la durata dalla data di sottoscrizione per 60 giorni con possibilità di ulteriori rinnovi fino ad un periodo massimo complessivo di un anno. Il termine di presentazione delle domande è fissato per venerdì 30 ottobre.

Non è ammessa la presentazione di documenti oltre la data di scadenza.

Nei giorni scorsi due importanti servizi della rete territoriale hanno riorganizzato la propria offerta di servizi per far fronte all’incremento dei pazienti Covid che necessitano di Cure Intermedie. La struttura “La Melagrana” mette a disposizione 30 posti letto e diventa struttura Covid. Tutti i pazienti sono stati trasferiti nella Palazzina Ovest del vecchio ospedale Misericordia e Dolce che resta non Covid aumentando i posti letto di cure intermedie “setting low care” ad un numero massimo di 43. Lo scorso aprile la Melagrana era già stata allestita per il ricovero di pazienti Covid ed a luglio era tornata alla sua funzione originaria con letti di cure intermedie in fase post acuta.

Adesso la struttura è già attiva con posti letto Covid. Contemporaneamente stiamo operando per poter attivare, all’interno della Melagrana anche il Modulo RSA Covid per 9 posti.

“Con l’esperienza degli scorsi mesi abbiamo imparato a far fronte alle emergenze che quotidianamente si presentano sul nostro territorio, ha detto Lorena Paganelli – direttore della Zona distretto e della Società della Salute – la forte collaborazione nei Servizi territoriali della Zona Pratese e della Medicina Generale e grazie all’impegno degli operatori sanitari, sociali e amministrativi, possiamo procedere ad una riorganizzazione dei servizi, per far fronte all’emergenza covid che anche nel nostro territorio sta tornando.”

Più 17. “Da oggi sono aumentati i posti letto Covid di malattie infettive nell'ospedale San Donato di Arezzo. 13 sono “non intensivi” e 4 sub intensivi – ha annunciato stamani il Direttore generale della Asl Tse, Antonio D'Urso. Potenzieremo, e i lavori sono ormai prossimi alla conclusione, anche terapia intensiva. Il San Donato è pronto a fronteggiare la nuova emergenza”.

Un evento da affrontare insieme, come ha sottolineato il Sindaco Alessandro Ghinelli, presente stamani al San Donato con la Prefetta Anna Palombi. “Tutti siamo chiamati a dare risposte e a gestire questa emergenza in modo coordinato. Il Comune di Arezzo non si tira indietro. Tra le risposte possibili da dare ai cittadini ci sono anche i sierologici nelle farmacie: un tema sul quale chiediamo alla Regione di intervenire”.

Il Presidente della Giunta regionale Eugenio Giani, ha annunciato che l'adeguamento del San Donato “è tra le 5 priorità d'intervento della Regione negli ospedali toscani” e ha anticipato una nuova ordinanza regionale “per restringere i livelli di mobilità e per contrastare gli assembramenti”. Ha chiarito che misure di lock down sono di competenza statale e non regionale ma ha comunque sottolineato che “evitare un nuovo lock down dipende da tutti noi”.

Il nuovo reparto Covid è stato quindi presentato da Barbara Innocenti, Direttrice degli ospedali della Zona Aretina: “questi 17 posti vanno ad aggiungersi ai 66 tra malattie infettive (38) e pneumologia (28) già attivi e in gran parte occupati. Il San Donato in totale ha a disposizione in questa area Covid 83 posti letti (66 più 17). Ci sono infine i 6 posti letto Covid in terapia intensiva che sono anch'essi raddoppiabili, in caso di necessità. Inoltre a fine novembre sarà disponibile un ampliamento ulteriore di 6 posti letto di terapia intensiva al piano inferiore.

Totale a regime per terapia intensiva 18 (12 + 6). Il totale dei posti Covid al San Donato potrà quindi arrivare, una volta completati anche i lavori di ampliamento di TI, a 101. Il nuovo reparto Covid si trova al piano zero del sesto settore ed ha una superficie di 450 metri quadrati. I lavori, iniziati il 14 settembre, sono durati 5 settimane e sono costati 270.000 euro. Il personale di assistenza, tra infermieri e operatori socio sanitari, è di 22 addetti e in parte si tratta di nuove assunzioni.

Personale sanitario: subito nuove assunzioni

"La repentina ripresa della curva dei contagi alla quale stiamo assistendo in questi giorni ha messo a nudo le criticità che la nostra organizzazione aveva segnalato fin dai mesi estivi -interviene Simone Baldacci della Fp Cgil Firenze- Il ritardo delle indispensabili assunzioni di infermieri e tecnici di laboratorio, sommato alla grave penuria nel mercato del lavoro di assistenti sanitari, rischia di vanificare la politica delle “tre T”, unica strategia valida per il contrasto del Covid-19 soprattutto per evitare ulteriori lockdown che avrebbero ripercussioni sociali ed economiche importanti. Ad oggi i pochi assistenti sanitari presenti in organico sono stati impiegati prevalentemente per l’esecuzione dei tamponi, invece di destinarli esclusivamente al tracciamento dei contatti dei casi positivi per testarli e isolarli dalla comunità. Il clamoroso ritardo del bando di concorso regionale per tecnici di laboratorio impedirà il reclutamento di questo profilo necessario per tenere aperti h24 i laboratori di microbiologia per smaltire le centinaia di tamponi e la presenza nei drive-trought dove, da pochi giorni, sono a disposizione le nuove macchine per l’esecuzione di tamponi genetici rapidi che possono dare il risultato in una sola mezz’ora, ma che necessitano per il loro funzionamento del personale tecnico di laboratorio. Infine, l’impiego degli infermieri nelle squadre Usca, per compiti non molto attinenti alle competenze previste dal proprio profilo professionale, sta drenando importanti risorse dalle attività dell’assistenza domiciliare impedendo una presa in carico dei pazienti positivi paucisintomatici, con il relativo aggravio sui presidi ospedalieri".

Assunzioni, tamponi e riconoscimento dell’indennità di malattie infettive: se il sistema sanitario toscano non interverrà su questi tre fronti non sarà pronto a fronteggiare la seconda ondata di Covid19”. E’ quanto afferma il Nursind Toscana, sindacato autonomo delle professioni infermieristiche, in una missiva indirizzata alla nuova Giunta Giani. “Chiediamo di essere ricevuti subito, serve un tavolo di confronto permanente con i sindacati”, dichiara il segretario regionale Giampaolo Giannoni. “Nonostante l’assunzione di personale sanitario, in particolare infermieristico – spiega Giannoni – dobbiamo registrare criticità in alcune aziende, in cui si interverrà con assunzioni a tempo indeterminato solo da novembre 2020, costringendo il personale a turnazioni massacranti.

Molti colleghi a tempo determinato non hanno avuto il rinnovo del contratto, la graduatoria Estar è praticamente esaurita e se non si interviene con un nuovo bando ci chiediamo come sarà possibile garantire gli standard di sicurezza”. “Chiediamo l’intervento urgente della Regione per l’equiparazione dei professionisti che lavorano nei reparti Covid, così come nei servizi territoriali ugualmente esposti, ai colleghi delle malattie infettive, con il conseguente riconoscimento dell’indennità correlata.

E’ assurdo che in tale contesto si continui a trattare in modo economicamente differente il personale esposto al rischio”. “Inoltre è indispensabile eseguire tamponi e screening a tappeto per il personale sanitario, in modo da garantire la sicurezza: non ci possiamo permettere di non identificare personale sanitario positivo”.

“Questa volta – aggiunge la vicesegretaria Nursind Toscana Mariarosa Chiasserini - gli infermieri vorrebbero un riconoscimento certo, preciso e puntuale per il lavoro che stanno svolgendo e che saranno chiamati a svolgere in questi prossimi mesi. E ciò può avvenire solo se la Regione ci riceve e ci ascolta”.

“Auspichiamo in un celere riscontro da parte del nuovo assessore alla Sanità Simone Bezzini”, conclude Giannoni

La procedura per effettuare il tampone

 E’ bene ribadire che non ci si può presentare autonomamente a fare il tampone. E’ il medico di famiglia o il pediatra a dover effettuare la richiesta, in presenza di sintomi riconducibili al Covid o contatti con positivi accertati. Con il codice della ricetta fornito dal medico si può prenotare il tampone on line sullo spazio predisposto dalla Regione. Durante la prenotazione si può scegliere dove effettuare il tampone, in strutture fisse o con il drive through. A quel punto basta presentarsi il giorno e l’ora della prenotazione. Il risultato viene poi comunicato al medico curante o può essere ritirato in modalità digitale anche da casa, accedendo al fascicolo sanitario elettronico (con tessera sanitaria, spid o carta d’identità elettronica) o al portale dedicato e non ci sono costi per il paziente.

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