Cooplat, crescono fatturato e occupati nell'anno del 70° anniversario

Presentato stamani a Torre del Lago, nella terra del vicepresidente Paolo Gragnani da poco scomparso, il Bilancio 2016 della storica cooperativa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 giugno 2017 13:41
Cooplat, crescono fatturato e occupati nell'anno del 70° anniversario

Oggi è una tra le più grandi imprese italiane nel comparto dei servizi. I lavoratori superano quota 3.000, per la maggior parte donne Fatturato in crescita (+ 4,50%) e 209 occupati in più rispetto all'anno precedente, con tassi di infortuni che si confermano sotto la media nazionale Inail. Sono questi alcuni dei dati del Bilancio 2016 di Cooplat, nell'importante anno, denso di iniziative, che ha segnato il 70° compleanno della storica cooperativa fiorentina, nata grazie a un gruppo di ex partigiani impegnati nella pulizia dei treni alla stazione di Santa Maria Novella e oggi una tra le più grandi imprese italiane nel comparto dei servizi.

Il Bilancio è stato presentato questa mattina all'Auditorium Enrico Caruso del Gran Teatro all'aperto Giacomo Puccini di Torre del Lago (Lucca) alla presenza del presidente di Cooplat Fabrizio Frizzi, del presidente di Legacoop Mauro Lusetti e del presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini.

Non casuale il luogo scelto per la presentazione del Bilancio, perché proprio questa era la terra amata da Paolo Gragnani, vicepresidente di Cooplat scomparso pochi mesi fa, nella notte tra il 31 marzo e il 1° aprile. Gragnani era stato fra le altre cose coordinatore delle Misericordie della Versilia e dirigente della Misericordia di Torre del Lago. Così, alla fine dei lavori c'è stato spazio anche per la musica del suo amato Giacomo Puccini, interpretata dagli artisti del Festival Puccini in collaborazione con la Fondazione Festival Pucciniano, di cui Gragnani è stato amministratore e appassionato sostenitore.Guardando al Bilancio, il 2016 si è chiuso con 112.900.000 euro di fatturato rispetto ai 108 milioni registrati nell'anno precedente.

Il bilancio consolidato attesta un giro d'affari complessivo pari a 118 milioni con un risultato di esercizio di 635.000 euro. Dodici le regioni italiane in cui la cooperativa è attiva, con l'aggiunta della Valle d'Aosta rispetto al 2015 e la conferma della presenza in tutte le aree geografiche del Paese, dal Nord al Centro, dal Sud alle isole.I settori che la vedono impegnata sono quelli di facility management (che registra un significativo incremento del fatturato e il miglioramento delle performance produttive), ecologia (settore che si è notevolmente sviluppato negli ultimi anni e che oggi risulta uno dei due principali asset produttivi), energia e manutenzioni.“Il 70° non è stato un bel film di intrattenimento, ma un banco di prova della nostra capacità di interpretare il cambiamento – spiega Frizzisappiamo che c’è ancora tanto da lavorare: per migliorare la vita interna della cooperativa, per rinnovare continuamente l’attività e la relazione con i territori in cui operiamo.

Siamo sicuri della qualità del servizio che offriamo e orgogliosi di essere un’occasione per l’economia e la dinamica sociale, ma non possiamo adagiarci sulle cose fatte. Dobbiamo sempre migliorare. Innovazione e solidarietà – aggiunge – sono le parole chiave di questo bilancio, sono fattori dell’identità. In un’impresa moderna generare innovazione non è sufficiente. Senza la bussola della solidarietà, il lavoro si affatica, viene peggio, restituisce minore valore aggiunto.

Sul piano della solidarietà e della partecipazione possiamo affermare di essere tra i più accreditati per esplorare frontiere e praticare nuovi percorsi”.Sul fronte del lavoro, nel 2016 sono stati occupati 3.024 lavoratori, 209 in più del 2015. Di questi, 1.422 sono soci (+ 39 rispetto all'anno precedente), mentre 1.602 dipendenti (+ 170). La maggioranza è rappresentata da donne (1.927 a fronte di 1.097 uomini, di cui 963 socie). In Toscana confermato un forte legame sociale, con un maggior numero di soci (1.120) rispetto agli addetti (740).

Il lavoro nella cooperativa si è caratterizzato anche nel 2016 per un'alta percentuale di contratti a tempo indeterminato, 2.810 rispetto ai 214 a tempo determinato, ovvero quasi il 93% del totale. Riconfermata anche la vocazione multietnica di Cooplat, con i suoi 429 lavoratori stranieri (+ 58 rispetto al 2015) provenienti da 41 nazioni diverse.Quanto alla sicurezza, anche per il 2016 i tassi della cooperativa relativamente agli infortuni sono risultati inferiori alla media nazionale Inail per tutti i settori di riferimento.

Ogni anno migliaia di ore di formazione vengono dedicate proprio alle problematiche della sicurezza sul lavoro, per innalzare il livello generale degli operatori. In particolare, nel 2016 è stato rilevato un calo nell'indice di frequenza, risultato raggiunto soprattutto grazie alla riduzione del numero di infortuni nel settore del facility, dove è concentrata la più alta quota degli addetti. In calo anche l'indice di gravità rispetto al 2015.Approvato poi il nuovo Codice Etico, che esprime principi e valori di legalità e propri della cooperazione e che deve essere rispettato in tutte le attività che la cooperativa adotta e promuove.E tante sono state anche le iniziative promosse nel corso del 2016, quando sono stati celebrati i 70 anni della cooperativa.

Tra queste, si è tenuta la seconda edizione di DegustamondoLat, festa a base di piatti tipici legati ai tanti diversi luoghi di provenienza di soci e addetti, una rappresentazione concreta del laboratorio interculturale e multiculturale che la cooperativa è già di per sé: oltre 200 le persone presenti, tra soci, addetti e loro familiari. Un modo per conoscere, condividere e rafforzare l’identità. Ed è già in cantiere la terza edizione dell'iniziativa, in programma il prossimo 17 settembre.

E ancora, dal 2013 Cooplat collabora con Artemisia Onlus e dal 2015 ha assunto tre donne vittime di violenza segnalate da Artemisia stessa, per offrire una speranza concreta di poter costruire una nuova vita e di conquistare autonomia per se stesse e, molto spesso, per i propri figli. Così, nel 70° è stato sostenuto con convinzione il centro antiviolenza fiorentino, con una campagna congiunta finalizzata a far conoscere le attività di Artemisia sul territorio, partecipando a varie iniziative e aderendo alla campagna di raccolta fondi “#Tu da che parte stai? Indossa un fiore e prendi posizione!”.Quanto alla partecipazione, in collaborazione con la cooperativa Sociolab è stato promosso un evento Open Space Technology per immaginare in modo partecipato obiettivi e strategie per il futuro della cooperativa: sono stati coinvolti inizialmente oltre 150 soci, mentre a settembre è stato organizzato un secondo laboratorio.

Il successo dell'esperienza partecipativa ha portato a deliberare una prosecuzione del lavoro: il nuovo progetto partirà dal prossimo settembre.“Il 1° luglio si festeggia la giornata internazionale della cooperazione, Cooplat con i suoi 70 anni di vita e i risultati che anche quest'anno porta in approvazione all'assemblea dei soci dimostra come lo slogan con il quale le Nazioni Unite hanno voluto lanciare questa giornata, 'la cooperazione non lascia indietro nessuno', sia vero e praticato”, commenta Lusetti.“Cooplat è un motore di sviluppo della Toscana e della cooperazione – sottolinea Negrini è riuscita a sviluppare attività in vari ambiti in anni particolarmente difficili per l'economia del Paese diversificando l'attività e creando un modello organizzativo originale con al centro i soci, riuscendo a destinare il 97% del valore aggiunto ai lavoratori”.Cooplat è una delle più grandi cooperative della produzione dei servizi in Toscana, produrre lavoro è la vocazione – dice Angelo Migliarini, presidente Area Lavoro Legacoop Toscana – in questi anni ha dimostrato di essere dentro al mercato che cambia, di saper trasformare i modelli di business, di aderire ai nuovi concetti economici di servilizzazione e personalizzazione, di raccogliere l'innovazione pertinente e trasferirla sui propri clienti, di essere cooperativa vera al servizio dei soci e delle comunità”.“Ho avuto il privilegio di conoscere Paolo Gragnani e di apprezzarne le sue qualità umane e professionali.

Con Paolo nel periodo in cui è stato consigliere di amministrazione della Fondazione abbiamo condiviso il progetto per la realizzazione del nuovo teatro. A nome della Fondazione Festival Pucciniano vorrei testimoniare la più profonda gratitudine per il suo appassionato impegno nel favorire progetti sia in ambito culturale, oltre che sociale. A nome mio personale posso solo dire che ne custodisco il ricordo di una persona davvero speciale”, questo il ricordo del presidente della Fondazione Festival Pucciniano Alberto Veronesi.

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