Coop L'Avvenire: oggi incontro in Regione con liquidatore e sindacati

Vertenza Cl’a (Montelupo Fiorentino), parti al lavoro per riuscire ad erogare gli incentivi all’esodo agli operai. Bartoli (Fillea Cgil): “Mantenere gli impegni presi”. Bekaert, Beccastrini (Fim-Cisl): "Rischio bomba sociale e di ordine pubblico". Susanna Cenni (Pd): “Di Maio sceglie lo show su Ilva e delega i lavoratori di Mercatone Uno al sottosegretario“

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 luglio 2018 23:40
Coop L'Avvenire: oggi incontro in Regione con liquidatore e sindacati

FIRENZE - Un incontro per fare il punto della situazione della Cooperativa L'Avvenire 1921 è stato convocato oggi in Regione dal consigliere del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini. All'incontro hanno partecipato il commissario liquidatore della società CLA 1921, la società Sicrea, le organizzazioni sindacali e le Rsu aziendali. Nel corso dell'incontro si è preso atto che da parte del commissario liquidatore sarà formalizzata istanza al Mise per ottenere l'autorizzazione per poter rispettare gli impegni assunti dalla cooperativa nell'accordo del maggio scorso.

In attesa della risposta del ministero, la società Sicrea, sulla base delle richieste fatte da Regione Toscana e sindacati, si è detta disponibile a cercare soluzioni tecniche che possano permettere di anticipare una parte degli impegni a favore di quei lavoratori che ad oggi non hanno avuto alcuna forma di sostegno al reddito. Le organizzazioni sindacali e le parti aziendali si ritroveranno la settimana prossima. Simoncini ha fatto sapere che la Regione resta a disposizione per convocare un'eventuale nuova riunione del tavolo istituzionale in caso di necessità.

“Dall'ultimo incontro in Regione a oggi, sono stati fatti dei passi avanti affinché sia data piena attuazione agli intenti dell'accordo che aveva l'obiettivo di sostenere i lavoratori che non avevano alternativa occupazionale e integrare la disoccupazione. La strada è quella giusta ma il percorso resta complicato e faremo tutto il possibile. Chiediamo che le parti si adoperino a mantenere gli impegni presi”, dice Giulia Bartoli, segretaria generale Fillea Cgil Toscana.

Lo scorso 14 maggio è stato sottoscritto in Regione Toscana l’accordo di mobilità per i 76 lavoratori tra la Fillea Cgil, la società emiliana che ha affittato un ramo d’azienda di Cl’a. Per i 76 lavoratori Cl’a si apriva la possibilità di riassunzioni o sostegno economico (integrando la Naspi) fino a 10 mila euro. Ma fino ad oggi i lavoratori (che non riscuotono da marzo, la maggior parte di loro non ha avuto nemmeno accesso alla Naspi ed essendo in liquidazione non percepiscono neanche il preavviso) hanno visto disatteso l’accordo sulla mobilità e l'incentivo. Inoltre, Sicrea ad oggi ha assunto poco meno di 20 persone di Cl'a, il resto dei lavoratori è a casa.

“La Bekaert rischia di diventare una bomba sociale e di ordine pubblico per il Valdarno”. A lanciare l’allarme, il giorno dopo l’assemblea in fabbrica con i lavoratori, in cui le organizzazioni sindacali hanno riferito l’esito dell’incontro di martedì a Roma con il ministero dello Sviluppo economico, è il segretario generale della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini.“Il clima in fabbrica è infuocato” continua Beccastrini. “Come sindacati abbiamo proposto, e i lavoratori hanno condiviso la scelta, di continuare a produrre per lo meno fino all’interruzione per ferie, il prossimo 8 agosto.

A questo punto però il governo deve fare davvero la sua parte: ci servono ammortizzatori sociali e ci servono tempi per trovare un possibile acquirente per iniziare a reindustrializzare l’area.”“E anche Pirelli – aggiunge il segretario Fim – che è fortemente corresponsabile di questa situazione, perché ha scelto lei Bekaert, deve fare la propria parte, mettendo in atto una maggiore pressione commerciale su Bekaert, perché ci conceda il tempo che serve per la reindustrializzazione.

Se non sarà così, se non emergeranno novità positive dall’incontro di martedì prossimo, valuteremo se e come lanciare anche un boicottaggio dei prodotti Pirelli.”

Torna in Parlamento la crisi del Mercatone Uno di Colle di Val d’Elsa con la risposta, arrivata all’interpellanza urgente presentata da Susanna Cenni, deputata senese del Pd, dove si chiedevano garanzie sul futuro dei lavoratori dei negozi di arredamento tra cui anche il punto vendita colligiano. “La risposta del sottosegretario Andrea Cioffi mi rende solo in parte soddisfatta – chiarisce Susanna Cenni - ma mi irrita soprattutto la scelta del Ministro Luigi Di Maio di entrare in Aula solo a discussione finita e per fare il suo show sull’Ilva, dimostrando poca attenzione nei confronti dei dipendenti di Mercatone Uno, trattati come lavoratori di serie B”. “Non è banale che il Governo affronti la questione della vertenza della crisi di un gruppo che riguarda ben 13 negozi sul territorio nazionale e oltre 2 mila dipendenti, tra cui i lavoratori dello store di Colle di Val d’Elsa – ha spiegato Cenni nella sua risposta - Lavoratori che, in questi mesi, hanno lottato con coraggio, si sono mobilitati e riuniti in presidio, per difendere il proprio diritto al lavoro.

Un impiego che con l’accordo, sottoscritto il 5 luglio scorso tra i sindacati e gruppo Cosmo Spa che rappresenta uno dei due soggetti acquirenti, ha solo in parte dato garanzie sull’occupazione. Proprio a tutela delle competenze e delle professionalità sarà fondamentale vigilare attentamente su tutti i passaggi e su tutte le procedure, per dare massima garanzia a tutele ai profili professionali anche in un quadro di possibile mutamento merceologico dell'attività commerciale dello store colligiano, che rischia di perdere il know how che i lavoratori hanno sviluppato nel settore dell’arredamento e della progettazione.

Per quanto ci riguarda continueremo a seguire tutti gli sviluppi della questione a partire dall’incontro con le Regioni in programma il 25 luglio. Un impiego che dovrà essere continuo e che dovrà portare alla creazione di una cabina di regia istituzionale che dovrà coinvolgere anche le amministrazioni comunali che saranno fondamentali partner per favorire semplificazioni e agevolare i business plan e il coinvolgimento di eventuali nuovi partner oltre ai nuovi soggetti acquirenti”.

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