Conventino, sfratto del fabbro: nasce una scuola per tramandare l’arte del ferro battuto

L'assessore Cecilia Del Re spiega di aver offerto all'artigiano di diventare uno dei docenti dei corsi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 ottobre 2018 14:50
Conventino, sfratto del fabbro: nasce una scuola per tramandare l’arte del ferro battuto

Al Conventino, lo spazio di Porta Romana adibito a raccogliere le botteghe artigianali fiorentine, si è presentata stamani una vicenda paradossale, che solo entrando nel merito può trovare, forse, piena comprensione. I cittadini di Oltrarno, attraverso un passaparola sui social, si sono dati appuntamento per intervenire contro lo sfratto intimato ad un artigiano del ferro, da anni presente con un laboratorio all'interno dell'ex Convento. Nelle stesse ore da Palazzo Vecchio arriva la notizia della nascita di una scuola per tramandare l’arte del fabbro attraverso i corsi sulla lavorazione dei metalli organizzati da Scuola di arti orafe-Lao, in collaborazione con Artex e Comune di Firenze. Un paradosso?

L'assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re, già intervistata da Nove da Firenze in merito alla vicenda, spiega oggi che "Al Conventino si formeranno i nuovi fabbri per tramandare questa antica arte. Da luglio scorso stiamo lavorando con Lao e Artex per verificare la fattibilità di questa operazione che ora diventa realtà. Un progetto che va a impreziosire le attività già presenti al Conventino e che consentirà, tra l’altro, di coinvolgere Walter Seroni tra i docenti dei corsi".

Ma come si è arrivati all'allontamento dell'artigiano?L'artigiano è protagonista di una vicenda che si protrae da tempo: "Si trova al Conventino da oltre 15 anni senza contratto e senza corrispondere un canone al Comune di Firenze. L’Amministrazione si è a lungo impegnata per andargli incontro ma senza collaborazione da parte sua. Oggi finalmente - ha annunciato l’assessore Del Re - una parte del laboratorio liberato sarà utilizzato per i nuovi corsi sul mestiere del fabbro e la lavorazione dei metalli da tramandare ai giovani, compresi quelli della scuola di arti orafe.

Un’iniziativa che andrà a vantaggio del settore e di tutto il territorio”.Per i cittadini che si sono dati appuntamento contro lo sfratto (ma il Comune di Firenze lo ritiene uno "sgombero") l'allontanamento dell'artigiano caratterizza un impoverimento culturale. In prima linea i residenti dell'Oltrarno dell'area dei Nidiaci che vorrebbero mantenere l'artigiano all'interno del Conventino. Sul posto a fare fronte allo sfratto i consiglieri Cristina Scaletti de La Firenze Viva, Fabrizio Valleri consigliere del Quartiere 1 e Arianna Xekalos capogruppo del Movimento 5 Stelle che spiegano “Eravamo tutti lì questa mattina presto.

Per provare a scongiurare lo sfratto di Walter Seroni. Siamo felici che sia arrivato invece un riconoscimento doveroso e siamo contenti che il nostro presidio di questa mattina abbia trasformato uno sfratto in un’opportunità per l’artigianato e per il nostro fabbro storico". La vice capogruppo PD Francesca Paolieri precisa a tal riguardo che“Le consigliere Scaletti e Xekalos non hanno evitato alcuno sfratto perché non era previsto alcuno sfratto.

La liberazione del laboratorio da parte di Walter Seroni, che occupa abusivamente l’immobile da molti anni, deve ancora avvenire. A Seroni è stato offerto dalla Scuola di arti orafe di essere uno dei docenti dei corsi. Il progetto è stato oggi ribadito per fare chiarezza sulla situazione di confusione creata dalla consigliere Scaletti. Dispiace vedere come l’opposizione strumentalizzi una situazione delicata, creando un danno a tutti gli artigiani del Conventino”.

 L'assessore Cecilia Del Re si dice dispiaciuta, ma rimarca che "Già nel 2011 il Seroni, presente da anni in un laboratorio del Conventino senza contratto perché non lo ha mai voluto firmare, aveva chiesto all'amministrazione di ridurre lo spazio del locale da lui occupato impegnandosi in quel caso a firmare il contratto e a pagare un canone più basso. Il Comune, allora, dando seguito alla sua richiesta, aveva realizzato i lavori a proprie spese e inviato il nuovo contratto.

Neanche quello venne firmato e il minor canone non è mai stato corrisposto. L’amministrazione si era adoperata anche per proporre di svolgere lavori per il Comune al fine di aiutare l'artigiano a sostenere l’affitto, scoprendo però che nel frattempo, a inizio 2017, aveva chiuso partita Iva e quindi non aveva più titolo a svolgere l’attività di artigiano"."Gli uffici comunali sono obbligati a questo punto a chiudere la procedura per rientrare in possesso del laboratorio" conclude Del Re.

 Ma il Conventino è un sito attivo? "Sono molte le richieste di artigiani interessati a prendere in affitto uno spazio per aprire lì una propria bottega" spiega l'assessore, rispondendo alle critiche sollevate nei giorni scorsi in merito al degrado funzionale che starebbe vivendo la struttura, poiché non sarebbe appetibile per gli artigiani in cerca di uno spazio, a canone calmierato, entro il quale praticare la propria attività artigianale e mantenere in vita la tradizione del fatto a mano.

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