Marcheschi: "Contro la tramvia in viale dei Mille faremo le barricate"

Il consigliere regionale di FdI sul progetto del tratto piazza Libertà-Rovezzano: "Va assolutamente rivisto prevedendo i binari lungo viale del Pratellino. Quest'opera desertificherebbe il quartiere, temiamo l'effetto-Statuto". Pronta una mozione per la Giunta regionale per non dare i soldi a Palazzo Vecchio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 ottobre 2019 12:01
Marcheschi:

Firenze – "Dalle anticipazioni di stampa e in attesa dei progetti che dovranno essere oggetto della Conferenza dei servizi, ci auguriamo che le nuove linee tramviarie salvaguardino gli alberi di viale Matteotti e utilizzino nuove tecnologie (senza i pali di elettrificazione) come già chiesto dal Sovrintendente Pessina. Si adottino inoltre progetti alternativi o sottopassi così da non stravolgere gli unici viali di circonvallazione che ha Firenze, perché lasciare i viali a due corsie strette è un lusso che la città non può permettersi.

La mobilità privata, la disponibilità di parcheggi per una popolazione sempre più anziana, e quella dei mezzi di emergenza va comunque sempre garantita. Per quanto riguarda poi il tratto Piazza Libertà-Rovezzano, preoccupa non poco il passaggio da viale dei Mille con tanto di sventramento del viale. Il progetto deve essere assolutamente rivisto prevedendo i binari lungo viale del Pratellino (sede naturale della linea ferroviaria) e non viale dei Mille che è l’arteria vitale di scorrimento del Quartiere 2.

Non c'è dunque necessità di violentare l'intero quartiere di Campo di Marte - dichiara il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) - La tranvia deve aiutare il trasporto pubblico ma non può sacrificare le attività e il paesaggio alberato di un quartiere. Siamo disposti a fare le barricate per strada, così come presenteremo una mozione per impegnare la Giunta regionale a non dare i soldi (oltre 500mila euro per la linea Piazza Libertà-Bagno a Ripoli e altrettanti per quella Piazza Libertà-Rovezzano) al Comune di Firenze per un'opera che desertificherebbe il quartiere. Il terrore è l'effetto-Statuto, una zona in cui le attività e gli esercizi commerciali dopo aver sofferto per anni, sono in pratica stati cancellati”.

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