Continuano disagi e rallentamenti sulle principali arterie di comunicazione regionale

Sulla Firenze-Siena non si sbloccano i cantieri, mentre sulla E45 non è ancora completato il piano di riqualificazione. Situazione critica della viabilità anche sulla Fi-Pi-Li a causa dei lavori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 settembre 2019 21:53
Continuano disagi e rallentamenti sulle principali arterie di comunicazione regionale

Firenze, 18 settembre– Non sono ancora terminati gli interventi di manutenzione del E45-E55 Orte-Mestre avviato da Anas.  Per consentire l’esecuzione di lavori di nuova pavimentazione sulla strada statale 3 bis “Tiberina” a partire da oggi, sono state istituite alcune limitazioni, in provincia di Forlì-Cesena. Nei tratti interessati dagli interventi il traffico verrà deviato lungo la carreggiata libera dai lavori, allestita a doppio senso di circolazione.

Passano i mesi e l'appello a sbloccare una volta per tutte il cantiere fermo sul viadotto “Terme” dell'Autopalio che collega Firenze a Siena resta totalmente inascoltato. Azione Ncc, l'associazione che raccoglie le imprese di trasporto pubblico non di linea con conducente, dopo aver sollevato la questione ad agosto, torna a parlare di questa situazione paradossale.

“Tutte le mattine da molti mesi – commenta il presidente di Azione NCC, Giorgio Dell'Artino in un video girato mentre percorre il raccordo autostradale - siamo costretti a viaggiare incolonnati sulla Firenze-Siena, per la manutenzione di un brevissimo tratto di un viadotto che genera chilometri di code, 4 o 5 nelle ore di punta”. Spiega il presidente di Azione Ncc: “Il traffico è ovviamente fortemente rallentato, questo cantiere lasciato a se stesso genera ritardi impressionanti e non si capisce come mai questi lavori richiedano così tanto tempo per arrivare alla loro conclusione perché si tratta di un tratto molto breve”. Continua Dell’Artino: “Parliamo di appena 150-200 metri e comprendo che l’intervento al viadotto possa presentare delle difficoltà tecniche ma non si capisce come mai servono tutti questi mesi per completare un cantiere già avviato.

Parliamo di un disagio evidente su un’arteria così importante come la Firenze-Siena, unico collegamento 'veloce' tra due territori, quello fiorentino e quello senese, ad alta intensità di turismo”.

"I disagi che automobilisti e autotrasportatori stanno vivendo in queste settimane a causa dei lavori sulla superstrada Firenze-Pisa-Livorno, e i goffi tentativi di trovare soluzioni alternative, testimoniano come la Regione Toscana, e le province, procedano attuando politiche frutto dell’improvvisazione. Il fatto che una strada provinciale in pessime condizioni come la bientinese sia diventata valvola di sfogo del traffico, ne è la dimostrazione”, lo afferma Paolo D’Addario, responsabile di Energie per l’Italia della provincia di Pisa. “La Fi-Pi-Li è da sempre molto utilizzata dai pendolari, dai trasportatori e dagli studenti che raggiungono ogni giorno Firenze da tutta l'area empolese e dal Valdarno inferiore”, prosegue D’Addario.

“Nei mesi estivi il numero di viaggiatori che hanno percorso la superstrada è aumentato rispetto al periodo precedente. Turisti e lavoratori hanno dovuto fare i conti con i disagi causati dalla scelta della Regione di far partire i lavori nel periodo meno indicato dell’anno. Il tema della viabilità in Toscana è prioritario, perché parte integrante del nostro processo economico. I comparti industriali interessati, come, ad esempio, il settore cartiere, o quello conciario-calzaturiero, che tanto contribuiscono in termini di occupazione e di gettito fiscale alle sorti della comunità toscana, stanno subendo danni ingenti da questa situazione”. L’esponente del movimento guidato da Stefano Parisi chiede, inoltre, alle istituzioni locali, e ai cittadini, di “mantenere alta l’attenzione rispetto al tema della sicurezza stradale”, ora che la strada bientinese, luogo di numerosi incidenti anche nel recente passato, rischia di diventare l’alternativa obbligata per i mezzi pesanti che si muovono nel comparto centro-occidentale della regione.

“Per mesi abbiamo denunciato le sue cattive condizioni” aggiunge, “appelli caduti nel vuoto”. “Il futuro della Toscana – conclude D’Addario – richiede adeguata programmazione e un utilizzo razionale e virtuoso delle risorse a disposizione. Un territorio importante come il nostro, non si può permettere di vivere alla giornata".

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