Contaminazioni d'arte di Lola Vitelli

​Oggi la nuova generazione, che vive nella velocità, che usa tablet, selfie, smarphone, web, internet, guarda contemporaneamente moda, arte, cinema, video, food, vino, viaggi, diciamo tutto, in estrema velocità, usa dunque praticare la moda per fare arte.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 giugno 2016 09:17
Contaminazioni d'arte di Lola Vitelli

E’ in definitiva un confine molto labile ma che fa capire come l’arte e la moda compongono un progetto visivo contemporaneo, anche per il fatto che “arte artigiana” vuole anche dire “pezzo unico”.

E proprio nella edizione ’90 di Pitti Immagine, che ha avuto come tema Arte e Moda, sono stati notati , nel gran turbinio che Pitti porta in città con le sue esposizioni ed eventi, nuovi brand dove il luogo comune è la minuziosa ricerca, artigianalità, rigore del bello.

Tra questi Lola Vitelli, una delle voci d’artista più originali del mondo dell’arte in Italia, che ha presentato un suo progetto inedito sull’accessorio borsa sospeso sul filo dell’arte. L’artista coerente su un percorso di ricerca fra unicità della forma e modernità del materiale, è mossa dalla curiosità che la stimola a cercare concetti nuovi, non banali, forme, una sofisticazione che porta alla manualità originale, infatti Lola Vitelli crea elementi – la borsa da donna – che hanno, come elemento diversificatore per offrire all’utente finale un prodotto unico, arte pura abbinata al pellame, flash di emozioni d’arte per aprire una strada nuova, unica e originale, per una elevata qualità del prodotto.

Una vita vissuta nell’arte, quella di Lola Vitelli, per concepire in maniera viva, originale, eclettica, un accessorio utile, che fa moda, che veste, glamour ma che è in sintesi un opera d’arte.

Una tecnica innovativa la sua, che entra nel suo immenso bagaglio di idee d’artista, che genera l’emozione di una cosa unica, espressione senza limite che va dal disegno alla pittura, ed infine al glamour dell’arte concentrata in un accessorio femminile, una borsa, un abbinamento intrigante che ha come tema la curiosità che fa scaturire una creatività senza linite.

Borse senza tempo, attuali, per esprimere la personalità di chi le porta, pellame di altissima qualità, metallerie preziose fatte in oro, pietre, gioielli dunque, ed infine l’opera d’arte che orna la borsa e ne diventa cifra di base, si potrebbe chiamare contaminazioni d’autore oppure semplicemente il modo di vivere un opera d’arte, non solo appesa ad un chiodo in casa o in galleria, ma direttamente on the street.

Lola come si chiama il tuo brand?

Come artista io mi firmo Lola Vitelli, il mio nome registrato con la mia firma e ilmio progetto di arte e fashion rivolto agli accessori borse l’ho chiamato Art Luxury Bags, passione per l’arte, desiderio di coniugare l’arte con la moda per una donna amante del bello, pezzi unici per una donna unica.

Da cosa nascono questi tuoi primi modelli?

Lola e Alessandra nascono da un opera che ho fatto a Napoli “Solo Tu”, infatti io cerco con le mie creazioni esclusivamente made in Italy di rivolgermi a donne che esibiscono un accessorio “solo loro”, fiere della loro unicità.

Lola “raccontaci” le tue borse

Presentate a Pitti Immagine edizione ‘90 per la prima volta, nel mondo del fashion sono definita “Artista che veste i suoi quadri”, le mie creazioni sono in pitone reticolato del Laos, fatte da artigiani maestri d’arte napoletani che rendono uniche le mie creazioni arricchendole con metallerie pregiate, fibbie e chiusure placcate in oro 18 Kt.

……..A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni……Alessandro Baricco

Lola Vitelli, nata a Vasto in Abruzzo, vive e lavora tra Roma e Napoli. Consegue la laurea in Lettere con indirizzo storico artistico presso l’Università “G . D’Annunzio “ di Chieti e frequenta un Master in Sviluppo Manageriale alla Luiss Management School di Roma. Di famiglia d’artisti, la sua famiglia ha dato i natali a due pittori, Franco Paolantonio e Michele Ronzitti coltiva la passione per la pittura fino dalla sua giovane età.

Allieva del Maestro Mario Pachioli, scultore monumentalista , ne frequenta lo studio atelier a Firenze e traendo spunti dalla sua arte, rielabora in chiave pittorica l’uso delle mani per la stesura del colore e la capacità di “scolpire” tele dipinte, lasciando intravedere le caratteristiche impronte. E’ il 1999 quando decide di dare una svolta professionale alla sua passione artistica, esponendo in alcune città del nord America.E’ presente con le sue opere alla Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea , nella Fortezza da Basso di Firenze.

Varie la mostre e i progetti artistici che la vedono protagonista , tra cui mostre personali con la galleria Capricorno a Roma e Capri e una a Budapest , partecipazioni ai Premi Internazionali di Pittura Dante Campiverdi , Michela Padovani, Franco Scarselli, Perla dell’Adriatico e Rembrandt. Espone a Milano a Palazzo Cusani e realizza scenografie all’Auditorium Rai di Napoli e al Teatro Palapartenope . A Roma presenta nella Basilica di San Camillo un’opera realizzata per l’Ordine – Ministri degli Infermi dei Camilliani.

Nel Chiostro del Bramante a Roma viene battuta all’asta da Christie’s una sua opera. Al Museo della Casa Rossa di Anacapri, in occasione della XVIII edizione del Festival Cinematografico Capri Hollywood, presenta una personale dedicata a Maria Callas. Espone nel Palazzo Ducale e nei Magazzini del Cotone di Genova. Di recente la collettiva presso la galleria Pianeta Azzurro di Pietrasanta (LU), la partecipazione alla seconda edizione della Biennale di Montone (PG), la presentazione dell’opera “ Fluctus Vitae” al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino ed infine, in ordine di tempo, esposizioni al Palazzo dei Congressi di Dussendorf e di Barcellona .

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