Confronto sui grani antichi: appuntamento a Firenze il 7 febbraio

All'Auditorium al Duomo in Sala Borselli (Via de’ Cerretani 54r). È promosso dall’associazione Grani Antichi di Montespertoli e dalla Fondazione Romualdo Del Bianco che proprio al tema “Patrimonio per il Pianeta Terra” dedicherà la sua 19ª Assemblea Internazionale. L’Università di Pisa capofila del progetto triennale finanziato dal MIUR per studiare prodotti da forno con elevate proprietà nutraceutiche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2017 22:09
Confronto sui grani antichi: appuntamento a Firenze il 7 febbraio

Un incontro sull’esperienza dei “Grani Antichi di Montespertoli”, una nuova filiera che crea lavoro e aggregazione sociale nel rispetto dell’ambiente e a favore della salvaguardia della biodiversità. Specialisti economici, agronomi, politici e agricoltori si daranno appuntamento il prossimo 7 febbraio (dalle 15.30 alle 19), nella Sala Borselli dell’Auditorium al Duomo (Via de’ Cerretani 54r) per descrivere la nascita del progetto e il suo sviluppo nell’ambito dell’iniziativa “Il patrimonio per il Pianeta Terra: Toscana per la biodiversità. Il rinascimento dei grani antichi - Il caso di Montespertoli, Firenze”.

L’iniziativa è promossa dall’associazione Grani antichi di Montespertoli e dalla Fondazione Romualdo Del Bianco – Life Beyond Tourism che proprio al tema “Patrimonio per il Pianeta Terra (Heritage for Planet Earth)” dedicherà la sua 19ª Assemblea Internazionale, in programma per l’11, 12 e 13 marzo 2017. Partner dell’evento sono il Centro Congressi al Duomo, l’Hotel Laurus al Duomo, il Comune di Montespertoli e il Rotary Club Amerigo Vespucci.

L’incontro si aprirà con l’introduzione di Paolo Del Bianco presidente della Fondazione Romualdo Del Bianco - Life Beyond Tourism e i saluti di Giulio Mangani sindaco del Comune di Montespertoli. Interverranno inoltre i rappresentanti del Rotary e di Safi. Nel primo intervento Guido Gualandi presidente dell’associazione Grani Antichi di Montespertoli parlerà dell’Associazione nel contesto socio economico della cittadina, mentre il giornalista ambientale Gabriele Bindi affronterà il tema “La rivoluzione dei grani antichi: la diffusione in Italia di un nuovo modello agricolo e nutrizionale, per la biodiversità e la sovranità alimentare”.

Alla domanda “Grani antichi e salute: quali evidenze cliniche?”, risponderà poi Francesco Sofi del dipartimento di Scienze dell'Alimentazione dell’Università degli Studi di Firenze e Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi.

Dopo una pausa con assaggi di biscotti, pasta e pane, alle 17.15 sarà la volta di “Qualità dei prodotti, valore delle persone” con Francesca Castioni, agronoma della filiera dei Grani Antichi di Montespertoli, Lisetta Ghiselli e Brunella Trucchi, del dipartimento di Scienze delle produzioni agroalimentari, dell’Università degli Studi di Firenze. A seguire Gianluca Stefani e Ginevra Lombardi, del dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa (sempre dell’Università degli Studi di Firenze) parleranno di “Azione collettiva e pane di grani antichi a Montespertoli: una filiera territorialmente integrata”.

Infine, Simona D’Amico del dipartimento di scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’Università degli Studi di Pisa, con “Il Pane di Montespertoli: una filiera frutto di innovazione sociale. Risultati preliminari di un’analisi socioeconomica del progetto Diversifood”.

Seguirà la cena al Ristorante Sabatini. Prenotazione obbligatoria per la cena alla mail graniantichi.m@libero.it

ALCUNE CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI DEI GRANI ANTICHI

Oggi, soprattutto grazie al lavoro portato avanti da ricercatori dell'Università di Firenze e Bologna (prof. Benedettelli e prof. Dinelli), questi grani antichi stanno dimostrando proprietà nutrizionali che i grani più moderni non hanno. Il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente (DISPAA) di Firenze in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica di Firenze ha condotto alcuni studi in vivo, confrontando gli effetti del consumo di farine/semole ottenute da grani antichi e moderniQuesti studi hanno evidenziato come nei grani diantiche varietà sia presente un elevato contenuto di composti antiossidanti, a capacità antiinfiammatoria. Il consumo di alimenti ottenuti da tali farine ha un ruolo protettivo per l’organismo, diminuendo il contenuto di colesterolo nel sangue e i parametri infiammatori. Le infiammazioni croniche, infatti, sono state evidenziate come la causa di numerose malattie nell’uomo, per cui una dieta che apporti antiossidanti naturali è indicata per abbassare il rischio di contrarre malattie. Inoltre il glutine delle varietàantiche ha una composizione qualitativamente migliore rispetto alle moderne.

Questa caratteristica riduce la sensibilizzazione dell’organismo (intolleranza) al glutine, diminuendo l’insorgenza di problemi legati alla Gluten Sensitivity (G.S). L’eccessivo consumo di prodotti contenenti un glutine di cattiva qualità, a lungo andare, produce una sensibilizzazione dell’organismo a questa proteina, che si può manifestare con gonfiori addominali, dermatiti atopiche ed anche dolori alle ossa e alle articolazioni.

Sviluppare un sistema modello per produrre diversi tipi di pane ad elevato valore salutistico per la catena alimentare italiana. E’ questo l’obiettivo del progetto di ricerca “Processing for healthy cereal foods”, appena finanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e di cui l’Università di Pisa è capofila. L’idea del progetto è di selezionare cereali integrali, lieviti e batteri lattici per ottenere pani con elevate proprietà nutraceutiche, capaci ad esempio di incidere positivamente sull’indice glicemico e sulle attività antiossidanti e antiinfiammatorie. “Nel corso del progetto valuteremo queste proprietà mediante test in vitro e pre-clinici, per identificare le più efficienti combinazioni tra farine, microrganismi e processi produttivi ai fini del miglioramento della salute umana.

In particolare saranno analizzate le farine ottenute da 5 diversi cereali, fermentate con lieviti e batteri lattici selezionati da un pool di oltre 350 ceppi” spiega la professoressa Manuela Giovannetti, microbiologa presso il dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa e direttore del Centro di Ricerca Nutrafood, che coordina il progetto nazionale. Le proprietà funzionali dei grani integrali possono essere migliorate, oltre che attraverso processi tecnologici, utilizzando la fermentazione naturale con lieviti e batteri lattici, capaci di degradare fattori antinutrizionali, migliorare la qualità delle fibre e aumentare la biodisponibilità di fitochimici. Finanziato con circa 380mila euro, il progetto “Processing for healthy cereal foods” durerà tre anni e oltre all’Ateneo pisano i partner sono le università di Torino, Milano, Firenze, Bari, Politecnico delle Marche e l’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del CNR. “La creazione di una rete di “expertise” rappresenterà il punto di riferimento nazionale per lo sviluppo e la produzione di pani ad alto valore salutistico” afferma la Prof.ssa Giovannetti, che coordinerà anche le azioni per la costituzione di una banca del germoplasma di lieviti e batteri lattici selezionati per le loro specifiche funzionalità nutraceutiche.

In evidenza