​Concordia, Corte di Firenze conferma responsabilità e pene

Le vittime hanno ottenuto il triplo del risarcimento previsto nell'accordo proposto da Costa Crociere e potranno agire anche in sede civile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 giugno 2016 14:20
​Concordia, Corte di Firenze conferma responsabilità e pene

La Corte d’Appello di Firenze ha confermato la responsabilità penale del Comandante Schettino e le pene comminate dal Tribunale di Grosseto.

Confconsumatori commenta così: "Schettino non era un dipendente qualsiasi della Costa, bensì il Comandante della più importante nave da crociera italiana, un dirigente quindi di elevato rango della società genovese, pertanto eventuali errori dell’equipaggio e malfunzionamenti della nave non possono attenuare la responsabilità penale personale del Comandante e la responsabilità economica oggettiva di Costa, che ha scelto il Comandante consentendogli, tra l’altro, di fare una carriera lampo. Confconsumatori – commenta l’avvocato Marco Festelli del direttivo nazionale dell’associazione - è particolarmente soddisfatta perché le vittime, che hanno resistito alle sirene di un accordo affrettato tra le altre associazioni dei consumatori e la potente Costa Crociera, hanno visto confermare se non aumentare le provvisionali in loro favore.

Infatti anche il secondo grado di giudizio ha confermato che Confconsumatori ha fatto bene a rifiutare e snobbare un accordo al ribasso in danno dei passeggeri-consumatori danneggiati».

I passeggeri danneggiati difesi da Confconsumatori hanno già percepito almeno una provvisionale di 30 mila euro pari al triplo di quanto offerto nell’accordo proposto subito dopo il naufragio da Costa (10 mila euro). Non solo: i danneggiati (se la Cassazione confermerà la Sentenza) potranno anche agire nelle sedi civili, nei confronti di Costa, per ottenere il pagamento del maggior danno.Intanto continuano a circolare nel web le immagini riprese dall'interno della Concordia e divulgate da Jonathan Danko Kielkowski il fotoreporter che, catturato una prima volta dalla Guardia Costiera, si è poi avventurato a nuoto il 30 agosto 2014 per scattare alcune foto finite in un libro. 

In evidenza