Conclusa a Firenze la Leopolda 5

Il lungo week-end tra la stazione fiorentina e la manifestazione della Cgil

Nicola
Nicola Novelli
26 ottobre 2014 21:47
Conclusa a Firenze la Leopolda 5

Chi non è mai andato alla Leopolda sperava in un flop per l'edizione numero 5. E qualcuno venerdì sera era già pronto ad affermarlo. Ma si trattava solo di un ritardo nel programma del primo pomeriggio. Alle 20:00 la monumentale stazione fiorentina era già gremita dei soliti frequentatori renziani, degli inviatati e dei tanti curiosi che considerano ormai Firenze uno dei crocevia della politica nazionale.

Nei tre giorni della manifestazione è stata impressionante la presenza di giovani. Tutti preparati e vivaci gli interventi, una sorta di album degli incontri che Matteo Renzi ha inanellato nel corso del suo anno cruciale. Dunque l'elenco dei relatori si poteva rileggere come una serie di risposte alle grandi domande poste dalla crisi italiana. Risposte che intendono esprimere l'approccio tecnico e internazionale, con una propensione all'intervento pubblico e una consolidata cultura di sinistra liberale.

Fuori dalla Leopolda, nelle piazze occupate dal sindacato si continua a parlare di provenienze familiari, di culture originarie, di fratture economiche e di appartenenze religiose. Ma per molti dei partecipanti alla kermesse renziana queste cose sono del tutto irrilevanti. Come l'attuale configurazione dei sindacati. Insomma un'impressione di vitalità politica nella tre giorni fiorentina che non è possibile scorgere in altri luoghi sociali del paese.

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