Commercio: il sindaco Nardella presenta il decalogo per l'attuazione della direttiva Bolkestein

Xekalos (M5S): "I soliti spot senza azioni concrete". Gruppo Forza Italia: "Prima della lotta alla rendita serve la lotta all'abusivismo". Torselli (FdI-An): "I dieci punti non cancellano le paure legittime degli ambulanti". Tommaso Grassi (Sel/Frs): “Non si mettano in difficoltà gli operatori del settore”. Fabio Giorgetti (PD): “Prima di tutto, la tutela del lavoro”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 maggio 2016 21:08
Commercio: il sindaco Nardella presenta il decalogo per l'attuazione della direttiva Bolkestein

"Basta alla rendita che è il contrario del valore del lavoro". Lo ha detto il sindaco Dario Nardella nella comunicazione in Consiglio comunale, dove questo pomeriggio ha presentato il decalogo per l'attuazione del Piano per il commercio ambulante sulle aree pubbliche. "Nell'attuazione della direttiva comunitaria Bolkestein il nostro obiettivo è chiaro - ha spiegato il sindaco -: vogliamo tutelare il lavoro, la qualità delle imprese e le attività tradizionali degli ambulanti.

Con il nuovo Piano per il commercio valorizzeremo i mercati rionali, che danno servizi ai cittadini, e nel centro storico diminuiremo la pressione delle bancarelle turistiche valorizzando chi avanzerà proposte sulla qualità dei prodotti e dei banchi architettonici". "Puntiamo su tutela del lavoro e valorizzazione dell'innovazione - ha detto l'assessore allo Sviluppo economico Giovanni Bettarini -. Sappiamo che dietro la riforma del commercio ambulante ci sono famiglie e lavoratori che non vogliamo certo penalizzare, ma vogliamo anche migliorare la città con punteggi per premiare chi fa innovazione merceologica, offre prodotti di qualità lavora con l'artigianato fiorentino". Di seguito i 10 punti:

1) Tutela del lavoro e dei lavoratori: sarà centrale nella definizione del bando e nella fissazione dei criteri la valorizzazione del lavoro e dei lavoratori che sono coinvolti nel commercio ambulante, con l'obiettivo se possibile di aprire anche a nuovi soggetti (giovani, disoccupati, persone che possono trovare in questa occasione una nuova fonte di lavoro e reddito). Nessuna diminuzione dei titoli attivi di posteggio;

2) Particolare attenzione al servizio ai cittadini dei quartieri e ai mercati rionali che sono una risposta importante ai residenti e che spesso bilanciano la chiusura dei negozi di vicinato e l'assenza dei prodotti di filiera spesso non presenti nella grande distribuzione;

3) Differenziazione tra mercati turistici e rionali: diminuzione della pressione delle bancarelle turistiche nel centro della città. Ad oggi sono circa 400 i titoli di posteggi dislocati in 11 raggruppamenti su un totale di 4250 (di cui 3250 attivi);

4) Lotta alla rendita: basta agli affitti e ai subaffitti con premialità fino al 40% per chi non affitta;

5) Tutela del decoro e promozione della qualità: l'intesa Stato-Regioni che attua la direttiva Bolkenstein stabilisce come criterio guida per l'assegnazione delle concessioni dei titoli la premialità della qualità dell'offerta commerciale. Massima priorità a chi si impegna a investire sulla propria struttura (banco) e a vendere prodotti che rispondono a categorie di qualità. Non vi sarà quindi più spazio per banchi non architettonici che vendono prodotti non di qualità;

6) No alle multinazionali: le offerte saranno sulle singole postazioni salvo casi eccezionali con premio alla capacità dei singoli candidati di consorziati e mettersi insieme;

7) L'attuazione della direttiva Bolkestein avverrà nel rispetto dei principi sanciti dall'intesa Stato-Regioni: valorizzazione di chi è già titolare di una licenza e ha più esperienza (anzianità). Il bando privilegerà chi svolge materialmente l'attività commerciale;

8) Più servizi nei quartieri e più mercati: creazione di nuovi raggruppamenti per dare lavoro. Dove c'è un'esigenza effettiva, che sarà riscontrata, potranno nascere nuovi mercati;

9) Dentro gli onesti, fuori i furbi e gli abusivi: sarà necessario dimostrare di aver svolto in modo regolare l'attività e accanto al Piano continuerà il contrasto ai fenomeni di abusivismo commerciale nei pressi dei mercati rionali e nel centro storico;

10) Riqualificazione dei mercati coperti: presentazione, all'interno del Piano del commercio ambulante, di un capitolo dedicato alla riqualificazione dei mercati coperti che interesserà il modello gestionale, i costi e le modalità di manutenzione (compresi Sant'Ambrogio e San Lorenzo).

"I dieci punti presentati dal sindaco oggi in consiglio comunale sono soltanto una serie di slogan che creano un super-spot pubblicitario per la giunta, ma non cancellano le paure legittime degli ambulanti che temono, giustamente, per il proprio futuro dopo l'entrata in vigore della cosiddetta direttiva Bolkestein". Questo è quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale, Francesco Torselli. "Il sindaco - spiega Torselli - parla di tutela del lavoro, di valorizzazione delle attività esistenti e di lotta alla rendita, ma lo fa senza dire una sola parola sul come vorrà mettere in atto tutto questo.

Non si valorizzano le attività esistenti cancellando il mercatino delle pulci da Piazza dei Ciompi o allontanando gli ambulanti da Via Ricasoli; non si combatte la rendita, chiedendo attività decorose e di qualità, senza prima definire le aree mercatali e senza garantire agli ambulanti la possibilità di lavorare laddove esista la possibilità di avere una clientela". "Anziché slogan precotti - conclude Torselli - l'amministrazione comunale dica agli ambulanti ciò che davvero interessa loro: quale sarà la suddivisione delle aree mercatali cittadine, quale sarà la scadenza temporale per tornare in possesso delle licenze concesse in affitto, in che modo sarà premiata la storicità delle attività ad oggi esistenti.

Temi dei quali oggi, in consiglio comunale, non abbiamo ascoltato parola".

“Nardella oggi annuncia un piano per il commercio ambulante per mettersi in regola con la direttiva Bolkestein. Un regolamento che, come di solito avviene, dovrebbe essere redatto in commissione essendo competenza del Consiglio comunale. Ma che verrà presentato a scatola chiusa”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, commenta la comunicazione del sindaco durante la seduta consiliare odierna. E spiega: “L'invito alla collaborazione lo accettiamo, non ci siamo mai tirati indietro in fatto di proposte e soluzioni.

Per questo lo ringraziamo per aver cominciato almeno la discussione sull'argomento”. “Tra i dieci punti annunciati oggi – continua Grassi – alcuni ci convincono ma con alcune cautele. Lotta alla rendita sì, lotta all'abusivismo anche, ma ricerchiamo chi gestisce davvero i traffici di merce contraffatta. Invece di concentrare tutte le forze a correre dietro alle persone che vengono sfruttate”. Il capogruppo dell'opposizione di sinistra in Palazzo Vecchio poi chiede al sindaco: “Cosa significa alleggerire il carico delle bancarelle in centro? Vorremmo saperlo.

Perché un banco da mercato turistico difficilmente si trasforma in un banco da mercato rionale. E allora invece che andare incontro agli ambulanti, li mettiamo in difficoltà. Stiamo attenti”. “Vogliamo potenziare i mercati, dare nuove opportunità di lavoro, valorizzare l'artigianato. Come non essere d'accordo – conclude Grassi – con queste parole. Ma da troppo tempo le sentiamo e ancora non abbiamo visto granché. Restiamo in attesa e pronti a dialogare con la maggioranza per trovare una soluzione condivisa per tutta la Città”.

“La Bolkestein sarà un'occasione per tutelare il lavoro tramite la riorganizzazione del mercato ambulante fiorentino. La volontà dell'amministrazione – precisa il consigliere PD Fabio Giorgetti – è quella di mantenere lo stesso numero di banchi sul territorio comunale, ad oggi 4250, migliorare il servizio reso a tutti i cittadini nei mercati rionali, se necessario aumentando il numero dei mercati, e contemporaneamente lavorare sulla qualità dei prodotti venduti e sull'estetica dei banchi nei raggruppamenti turistici nel centro storico. Nella redazione del bando per le concessioni di suolo pubblico, in applicazione della direttiva Bolkstein, che uscirà sicuramente prima della fine dell'estate, sarà tenuto in considerazione lo stato di disoccupazione e l'età anagrafica unitamente a tutti quei requisiti previsti nell'accordo della Conferenza Stato Regioni del 5 ottobre 2012; sarà quindi riconosciuta l'anzianità d'iscrizione al registro delle imprese, tutelato chi avrà il “titolo in mano” al momento della decadenza del 5 maggio 2017 e determinato la tipologia merceologica in vendita. Questo bando sarà l'occasione per lavorare insieme agli ambulanti ed a ridisegnare – come ha spiegato il Vice Capogruppo PD Andrea Ceccarelli nel suo intervento in Consiglio comunale – una città più funzionale, che non abbia nei banchi del centro storico l'emblema della “rendita di posizione” e dia la possibilità in un lasso di tempo da 9 a 12 anni di ammortizzare un investimento che possa trasformare i classici banchi in elementi di tradizione e fiorentinità di un elevato livello estetico”.

Queste le dichiarazioni dei consiglieri del gruppo Forza Italia Jacopo Cellai, Mario Tenerani, Mario Razzanelli e Luca Tani: "Nessuna pregiudiziale sulla riorganizzazione del commercio su area pubblica a Firenze, fermo restando la necessaria attenzione nei confronti di coloro che esercitano già oggi un'attività su area pubblica in forza di una concessione. Aspettiamo, per entrare nel merito, una proposta che metta nero su bianco quali bandi si faranno e come ( valutazioni e punteggi ) e una proposta sulla collocazione dei mercati rionali e dei raggruppamenti turistici. Alcune cose, però, devono essere chiare da subito, altrimenti si butta solo fumo negli occhi ai fiorentini.

Intanto, quando il sindaco dice di voler intervenire sulla qualità dei banchi, sa benissimo che questo poteva già essere stato fatto se ci fosse stata la volontà politica e che la Bolkestein non c'entra nulla. La trasparenza poi. Se si chiudono fuori dalla commissione gli ambulanti come successo la settimana scorsa, si imbocca una strada già sbagliata in partenza. Il confronto deve essere portato avanti, e i commercianti hanno tutto il diritto di conoscere i progetti del Comune. Infine, quello che per noi è il punto più importante, quello da cui partire nella riorganizzazione del commercio su sede pubblica: la lotta senza quartiere agli abusivi che infestano centro storico e mercati rionali.

Abbiamo sentito il sindaco lanciarsi in un attacco a nostro parere poco sensato sulla lotta alla rendita, sui commercianti corretti e quelli non corretti. Se qualcuno è a conoscenza di situazioni di illegalità, le denunci, altrimenti eviti stravaganti battaglie contro chi gestisce il proprio banco nei termini previsti dalla legge e versa nelle casse del Comune quanto gli è dovuto".

Queste le dichiarazioni della capogruppo del Movimento 5 Stelle Arianna Xekalos: "I 10 punti elencati avranno lo stesso destino dei 100 punti di Renzi: il dimenticatoio. Il Sindaco più che fare una comunicazione, è venuto in Consiglio Comunale per farci la sua lezioncina sulla direttiva Bolkestein. Una lezione al quale però è mancato un dato importante, fondamentale, e non pensiamo sia un caso. Il Sindaco si è infatti “dimenticato” di ricordare a tutti noi che nella direttiva non è previsto il settore del commercio su area pubblica – parla infatti di risorse naturali – settore che è stato invece inserito nel decreto che recepisce tale normativa. Un problema più volte da noi sollevato, in tutte le Istituzioni e per cui abbiamo presentato una risoluzione che il PD, nonostante ci chieda continuamente collaborazione e condivisione, non vuole discutere né in Commissione, né in Consiglio Comunale. È questo il vero problema, mai detto da nessuno, ed è per questo probabilmente che il Sindaco, mentre lo spiegavo, ha preferito uscire. Le cose scomode è meglio non ascoltarle se non si sa cosa rispondere. Il Sindaco oltre alla lezioncina ci ha detto i 10 punti che intendono realizzare.

Tra questi due ci hanno colpiti: “decoro e qualità: non ci sarà più spazio per banchi che assomigliano a tende e a cianfrusaglie” e “il bando per l'attuazione della Bolkestein non aprirà alle multinazionali: salvo casi eccezionali”. Queste richieste devono essere fatte anche alle grandi imprese, non solo alle piccole e medie imprese, sono due anni che sentiamo parlare di qualità e di tutela dell’artigianato, mai niente però è stato fatto. Per quanto riguarda invece la mancata apertura alle multinazionali, siamo convinti che non sarà così, troppo spesso ormai Firenze viene svenduta per gli interessi di lobby e multinazionali. Perché questa volta dovrebbe essere diverso? Ormai si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio".

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