Come ripartire a Firenze: diretta Instagram Nardella-Galgani

Oggi alle 17,30 confronto pubblico tra il sindaco e la segretaria generale Cgil. Il punto sui pubblici esercizi. A Campi Bisenzio riaprono i mercati per la vendita di generi alimentari. Ripani e Mugnai (FI): “Giusto aprire in sicurezza, ma senza ostacolare il lavoro”. Gemelli (Fdi nel Centrodestra): "Un aiuto concreto per i commercianti del nostro territorio"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 aprile 2020 14:24
Come ripartire a Firenze: diretta Instagram Nardella-Galgani

Come è ormai noto, l’entrata in vigore del DPCM dell’11 marzo ha previsto il blocco totale delle attività aperte al pubblico. Ancora oggi, dopo oltre un mese e mezzo, è difficile fare previsioni, anche se, da qualche giorno iniziano a circolare le prime indiscrezioni relative al percorso di ripresa delle attività economiche. 

Oggi alle 17,30 la segretaria generale della Cgil di Firenze Paola Galgani e il sindaco di Firenze Dario Nardella avranno un confronto su Instagram nel corso della diretta dal profilo del primo cittadino. Tema: come affrontare questa crisi Covid19 e come ripartire. L’iniziativa fa parte della campagna “Piazza virtuale” della Cgil fiorentina, che prevede una serie di dialoghi sui social network coi sindaci dell’area fiorentina (Nardella è il primo) per discutere della Fase2 Covid19.

Il governo ha messo in campo alcune misure di ipotetico sostegno alle attività chiuse per decreto tra cui: bonus 600€, credito imposta affitti, finanziamenti agevolati. Da un’indagine condotta da Confesercenti nazionale emerge che il 73% delle aziende li ritiene “poco” o “per niente” adeguati.

Fiepet Confesercenti (federazione esercizi pubblici e turistici), attraverso il presidente provinciale Franco Brogi, interviene per chiarire alcuni aspetti: “Ricevo quotidianamente molte telefonate da colleghi in grosse difficoltà e che temono per il futuro della propria azienda, dei dipendenti e non ultimo delle proprie famiglie. A loro va tutto il mio appoggio e quello del sistema Confesercenti. Purtroppo stiamo vivendo un momento di forte difficoltà. – dichiara Brogi - Attualmente molti pubblici esercizi sono chiusi al pubblico, mentre alcuni, più per garantire un servizio che per ritorno economico, stanno sperimentando il delivery.

Comunque, le perdite si attestano tra il 70 ed il 100%. In mancanza di un intervento concreto saranno molte le attività che saranno costrette a chiudere. E’ necessario intervenire immediatamente o sarà troppo tardi.” “Quanto messo in campo dal governo non può essere sufficiente. – commenta Brogi I costi fissi non sono diminuiti e nessuno ha pensato ad un intervento sulle utenze, che per le nostre attività sono determinanti.

Senza considerare la difficoltà nella gestione del personale. Giusta la cassa integrazione ma dovremo affrontare il ragionamento da una visuale più ampia. Quando ripartiremo non possiamo sapere che volumi di lavoro dovremo gestire, la reintroduzione di uno strumento come i voucher potrebbe dare una mano”. “Dobbiamo prendere velocemente in mano la questione, – conclude Brogi magari utilizzando strumenti come l’Osservatorio Turistico di Destinazione, che chiediamo venga convocato d’urgenza.

E’ necessario pensare al futuro lavorando su due fasi: nella prima bisognerà capire come incentivare il turismo interno, nella seconda come farsi trovare pronti quando le persone potranno tornare a circolare liberamente.”

“La ristorazione è uno dei settori più colpiti dal lockdown: le consegne a domicilio non compensano le perdite subite dalla sospensione forzata e pesantissime saranno le conseguenze per l’economia dei territori, compromettendo anche la filiera allargata agroalimentare ed enogastronomica ed innescando l’ennesima crisi occupazionale. Queste attività hanno chiuso i battenti per decreto, non certo per loro volontà, e si sarebbero aspettate da parte del Governo misure adeguate all’eccezionalità del momento che stiamo vivendo -dichiarano gli Onorevoli Elisabetta Ripani e Stefano Mugnai, deputati di Forza Italia- Come se non bastasse, in Toscana l’ordinanza regionale del Presidente Enrico Rossi, la n.

38 del 18 aprile, ha posto altri oneri e paletti destinati ad impantanare ulteriormente il sistema: ne è un esempio la nuova misura di distanza di sicurezza interpersonale nei luoghi di lavoro aumentata a 1,80 metri. Il risultato? Scoraggiare anche gli imprenditori più coraggiosi e ottimisti, alle prese con il metro nei propri locali per capire come gestire la logistica dei tavoli, come ridisegnare gli spazi, quanti coperti ridurre e quindi quanti dipendenti licenziare. Mettendo sulla bilancia costi ed eventuali ricavi, per molti ristoratori la fase 2 potrebbe proprio non arrivare.

Manca liquidità immediata per le spese correnti (affitti, fornitori, stipendi e imposte) e l’unica certezza che hanno è quella di essere tra le ultime categorie a ripartire. La tutela della salute pubblica resta ovviamente prioritaria: è doveroso riaprire in sicurezza riducendo sì al minimo i rischi, ma con condizioni di fattibilità che non ostacolino il lavoro e permettano la sopravvivenza delle attività. Questa è la direzione che devono perseguire il Governo e la Regione Toscana”.

“Per venire incontro alle esigenze della comunità abbiamo deciso la ripresa delle attività nei mercati settimanali del capoluogo e degli altri centri cittadini per la vendita dei soli prodotti del settore alimentare” annuncia il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi. “La riapertura dei mercati settimanali avverrà garantendo le condizioni di massima sicurezza” spiega l’assessore Ester Artese, “vogliamo dare un segnale importante sia alla comunità sia agli operatori. Chiediamo, allo stesso tempo, la massima collaborazione a tutti ribadendo la necessità di rispettare le regole utili per la salvaguardia della salute di tutti”.

«Piazzole distanziate e aria aperta rappresentano due punti a favore contro il contagio da coronavirus per il settore dei campeggi. La Regione pensi per loro una ripartenza ad hoc ma intanto si dichiari lo stato di crisi per tutto il settore turistico e per l’intero segmento Ho.Re.Ca»: la spinta arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che ormai da giorni formula proposte multi-sfaccettate per la ripresa delle attività anche in Toscana.«L’ospitalità – spiega – non è tutta uguale.

I campeggi hanno il vantaggio, rispetto al contagio, di avere installazioni en plein air e di poter distanziare le piazzole. Anzi, molti tendono già a strutturare i loro spazi offrendo agli ospiti piazzole più ampie per una maggior libertà e riservatezza pur a contatto con la natura. Ecco: penso che in questa contingenza, e a ridosso della stagione estiva, per queste strutture possa essere più semplice programmare la ripartenza. E allora, lo si faccia». In termini più generali: «Va dichiarato lo stato di crisi per l’intero settore turistico – osserva Marchetti – che per quest’anno andrà plausibilmente in perdita.

Bisogna essere realistici e preparare un sostegno vigoroso per la filiera che va sotto la sigla Ho.Re.Ca, ovvero Hotellerie-Restaurant-Café». Secondo Marchetti va cambiato l’approccio: «Le soluzioni di ieri non reggono all’impatto con questa emergenza tutta nuova. Vanno ripensati i modelli, i tempi e gli spazi. Nell’immediato, però, vanno rivisti i sistemi di tassazione. A livello locale il primo passo può essere l’abbattimento spinto di Tari e Imu, ma anche delle imposte sulla pubblicità.

Sul piano nazionale, poi, bisognerà incidere sulle altre leve disponibili, prolungando tra le altre cose la cassa integrazione e i piani di rientro per finanziamenti e mutui contratti prima del lockdown dinanzi a ben altro scenario. I rapporti tributari e le esigibilità non possono più basarsi sugli stessi parametri di due mesi fa. Altrimenti si manda a gambe all’aria l’economia reale. Bisogna tenere insieme tutto». Semplice? «Non è semplice, ma questa è la sfida a cui siamo chiamati.

Certo se Pd e sinistre non avessero creato stratificazioni burocratiche e selve tributarie labirintiche – sottolinea Marchetti – oggi riconfigurare il sistema sarebbe meno complicato. Noi che contro cavilli e vessazioni di tasse ci siamo sempre battuti ne sappiamo ben qualcosa».

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