Città Metropolitana, risultati ed elettori eletti

Prende forma il nuovo organo istituzionale che guiderà l'area metropolitana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 settembre 2014 15:44
Città Metropolitana, risultati ed elettori eletti

Gli amministratori locali sono stati chiamati alle urne per eleggere il nuovo Consiglio metropolitano. Elezioni a Firenze, Milano, Bologna e Genova. A seguire urne aperte a Bergamo, Lodi, Sondrio, Taranto, Vibo Valentia e, domani, a Ferrara.Proclamati in Palazzo Medici Riccardi i risultati delle consultazioni elettorali. Il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci che ha rivolto gli auguri di buon lavoro agli eletti e ha ringraziato gli uffici dell'ente per quanto fatto nella preparazione e nello svolgimento delle consultazioni elettorali.

Il Partito democratico ha ottenuto 14 seggi, assegnati, in ordine di preferenze conseguite, a Brenda Barnini, Massimiliano Pescini, Angelo Bassi, Alessandro Manni, Francesca Paolieri, Andrea Ceccarelli, Alessio Falorni, Emiliano Fossi, Giampiero Mongatti, Sandro Fallani, Alessio Biagioli, Benedetta Albanese, Stefania Collesei, Domenico Antonio Lauria.Un seggio ciascuno per le altre cinque liste. Per Forza Italia risulta eletto Marco Semplici. Per il Movimento Cinque Stelle Saverio Galardi; Città Metropolitana territori beni comuni Riccardo Lazzerini; Liste Civiche per la Città Metropolitana Anna Ravoni.La cifra elettorale ponderata di ciascuna lista è, in ordine decrescente, la seguente: Pd, 65.343; Forza Italia, 8629; Movimento 5 Stelle, 8114; Città Metropolitana Territori Beni Comuni, 6921; Liste Civiche per la Città Metropolitana 6450.

La variabile è l'introduzione dell'indice ponderato, che in sintesi rende proporzionale il voto espresso dal sindaco a seconda dei cittadini rappresentati. Lo stesso provvedimento prevede inoltre che la proclamazione dei nuovi consiglieri metropolitani eletti, allo stesso modo dei nuovi Presidenti e Consiglieri di Provincia, debba avvenire il giorno successivo ad ogni singola elezione. Il numero dei Consiglieri metropolitani e dei Consiglieri provinciali varierà a seconda della fascia di popolazione della Provincia: tra un minimo di 14 e un massimo di 24 per i primi, e tra un minimo di 10 e un massimo di 16 per i Consigli provinciali.

Il voto di ciascun elettore (cioè sindaci o, per queste prime elezioni, i consiglieri provinciali uscenti), è proporzionale al numero di cittadini rappresentati all'interno dell'intero corpo elettorale della Provincia, in base alla popolazione residente nel Comune di appartenenza. Per l'elezione dei Consiglio metropolitano e del Consiglio provinciale è stato attivato, oltre a quello ponderato, anche un voto di lista, che concede quindi la possibilità all'elettore di esprimere un voto di preferenza per uno dei candidati. L'associazione per l'iniziativa radicale fiorentina "Andrea Tamburi" si è espressa in merito ai risultati delle elezioni della nuova città metropolitana: "Con lo scrutinio più bislacco della storia repubblicana, la città metropolitana prende il via.

Un risultato quello elettorale del tutto inutile per porre rimedio al pasticcio che la legge 56 ha creato, scippando i cittadini del diritto di voto riservato ora in esclusiva agli interessi della casta dei consiglieri comunali e dei Sindaci di tutti i partiti. Voto di secondo grado e ponderato, sono a tutti gli effetti gli elementi introduttivi di questa “democrazia a porte chiuse”, la città metropolitana del non-riforma Del Rio".

"E' partita una nuova storia nel rapporto tra istituzioni territoriali e cittadini, che vede ancora una volta protagonisti i sindaci. La città metropolitana non è un ente burocratico ma uno strumento istituzionale di coesione territoriale e di stimolo allo sviluppo e alla ricerca di soluzioni condivise. Per i Comuni è un’occasione per allargare i propri confini, aumentare le opportunità e migliorare le condizioni per la ricerca di soluzioni adeguate. La sfida che ci pone la città metropolitana è bella e allo stesso tempo impegnativa” così il sindaco di Firenze e delegato Anci alle Città metropolitane, Dario Nardella.

Una sfida, dice Nardella che obbliga da una parte i Comuni a “migliorare e modernizzare i servizi per i cittadini” dall’altra “le imprese e l’intera comunità e a rinnovare il rapporto tra cittadini e Istituzioni, soprattutto nella dimensione di una reale partecipazione, che dovrà essere accompagnata dalla costituzione di una solida identità di ‘cittadini metropolitani’”. Per il primo cittadino di Firenze, “la Città metropolitana si presenterà come nuova se riuscirà a mettere in rete, in maniera sinergica e intelligente, le strategie, le politiche, i soggetti, i programmi, gli strumenti e ovviamente le istituzioni”. Ma per far sì che questo avvenga “serve l’impegno di tutti” ovvero “soggetti pubblici e privati, rappresentanti delle categorie e della società civile e l’intera popolazione”. 

Secondo il delegato Anci, poi, “un tassello chiave della progettazione della futura città metropolitana sarà il Piano strategico metropolitano, da vedere in un’ottica di Patto per lo sviluppo del territorio che coinvolga tutti gli attori metropolitani: penso alle imprese, al terzo settore e al privato sociale, ma anche al mondo della cultura e della formazione”. Anche per il sindaco di Genova, Marco Doria, nell’area del capoluogo ligure, dove si è votato domenica 27 settembre, “tutti avvertono l’esigenza di una forte integrazione nelle scelte per l’area metropolitana, che è unita da interessi comuni o complementari, pur nella specificità delle singole aree e nella loro diversa relazione con la grande città capoluogo”.

“E’ un momento storico molto importante. La Città metropolitana può sicuramente dare risposte più efficienti alle necessità dei cittadini ma, per raggiungere questo obiettivo, sono necessarie risorse (che al momento non ci sono) e chiarezza sulle competenze. Forse, mentre si lavora per i grandi cambiamenti, bisognerà far vedere in tempi ragionevolmente brevi, alcuni, anche se limitati, risultati concreti” così il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, sintetizza quali sono i tasselli mancanti della riforma Delrio.Di una “nuova istituzione che renderà la nostra comunità coesa e più forte e coesa" ne è convinto da parte sua Virginio Merola, sindaco di Bologna che per Anci ha la delega alle Riforme istituzionali e da tempo segue i vari passaggi della riforma Delrio: "Diventeremo - spiega - con gli altri Comuni una città federata, nel caso di Bologna arriveremo a un milione di abitanti.

Questo nuovo assetto istituzionale porterà benefici in termini di semplificazione delle regole e riduzione dei tempi della burocrazia”. Enrico Sostegni, segretario Pd Empolese Valdelsa, commenta i risultati delle elezione del consiglio della Città metropolitana: «Siamo molto soddisfatti per il risultato delle elezioni, anzitutto per l’altissima affluenza che si è registrata ieri, e per questo voglio ringraziare tutti i sindaci e i consiglieri comunali del nostro territorio che si sono recati alle urne, mostrando attenzione per il nuovo ente che va a nascere.

Il presidente dell’Unione dei Comuni, Brenda Barnini, risulta essere la più votata con 5870 (cifra individuale ponderata) preferenze e questo ci rende particolarmente orgogliosi, oltre che essere la giusta legittimazione anche per la carica di vice sindaca della città metropolitana che Brenda andrà a ricoprire. Ottimo anche il risultato di Alessio Falorni, sindaco di Castelfiorentino, con deleghe importanti e strategiche nell’Unione (sviluppo e programmazione economica, infrastrutture e lavoro).

Un ringraziamento particolare a Alessio Spinelli, resosi disponibile con una candidatura di servizio, sulla quale sono confluiti tutti i voti previsti, ma che non sono stati sufficienti a farlo eleggere. A tutti l’augurio per l’importante lavoro che li aspetta, poiché abbiamo una sfida importante da affrontare e la Città metropolitana è lo strumento per vincerla!».

In evidenza