​Città metropolitana, Nardella esclude somiglianza con Provincia

Il Sindaco è intervenuto alla XXXI assemblea Anci a Milano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 novembre 2014 15:43
​Città metropolitana, Nardella esclude somiglianza con Provincia

“Le città metropolitane non sono la copia sbiadita delle Province e neppure la sommatoria dei Comuni che ne fanno parte, ma sono un fattore moltiplicatore di energie. Sono il primo vero banco di prova di esercizio di una nuova autonomia che vede i sindaci protagonisti”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella, intervenendo questa mattina alla XXXI assemblea annuale dell’Anci a Milano. 

Il sindaco ha partecipato al panel dal titolo “Città metropolitane, nuove province, Unioni dei Comuni: i sindaci in campo”, nel quale sono intervenuti tra gli altri il sottosegretario alla Semplificazione e alla Pubblica amministrazione Angelo Rughetti, il sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci, i sindaci di Roma Ignazio Marino, di Genova Marco Doria, di Palermo Leoluca Orlando e di Napoli Luigi de Magistris.“Con la riforma Delrio recuperiamo un ritardo non più sostenibile e tollerabile rispetto al resto d’Europa - ha continuato Nardella - dove le aree metropolitane hanno da più di 20 anni dei modelli di governo, delle politiche specifiche, dei fondi di finanziamento strutturati e dedicati”.

“Noi sindaci concepiamo la sfida della città metropolitane come qualcosa di ben lontano da un esercizio teorico di ingegneria costituzionale - ha aggiunto -. Nella cultura dei sindaci non c’è mai stata e non c’è una visione astratta o teorica delle Istituzioni, che sono anzi considerate strumenti al servizio dei cittadini e delle comunità. E alla base della nascita delle città metropolitane ci sono il territorio e la quotidianità con i quali i sindaci si misurano ogni giorno”.“Le città metropolitane sono la lepre dell’Italia - ha proseguito Nardella - e da una recente ricerca emerge che le aree urbane metropolitane italiane hanno reagito con una migliore tenuta alla crisi economica di questi anni.

Nelle città metropolitane vivono e lavorano 1 milione e 800mila stranieri, si nasce di più che nel resto del Paese, studiano 1milione di giovani all’Università e 1 milione di bambini compiono il primo passo nella scuole primarie”.“Dopo l’elezione dei Consigli metropolitani si apre adesso concretamente una fase costituente che passa dagli Statuti e dai Piani strategici ha aggiunto ancora Nardella -: questa non sarà una fase fatta di formule chimiche di diritto costituzionale, ma sarà una fase ricca di visione e di passione per sperimentare nuovi modelli politici e istituzionali”.

“In queste settimane siamo impegnati sul tavolo dell’Osservatorio nazionale della riforma Delrio con le Regioni e lo Stato per le competenze delle città metropolitane e a tal proposito vorrei fare un appello - ha concluso il sindaco Nardella -: non facciamo dell’Osservatorio l’ennesimo tavolo delle trattive e delle lamentele dal quale uscire con le solite mediazioni al ribasso, facciamo invece di questo confronto un’occasione di un aggiornamento profondo”.

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