Cinema: “Sans frapper”, documentario di Alexe Poukine vince il 60° Festival dei Popoli

Ieri sera a Firenze la cerimonia di premiazione al cinema La Compagnia.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 novembre 2019 15:04
Cinema: “Sans frapper”, documentario di Alexe Poukine vince il 60° Festival dei Popoli

Il documentario “Sans frapper” di Alexe Poukine (Belgio/Francia 2019), il racconto personale di una donna che ha subito violenza sessuale, affidato a persone che ne danno la propria interpretazione aggiungendovi dettagli provenienti dal proprio vissuto, si aggiudica il Premio al Miglior Lungometraggio del Concorso Internazionale al 60° Festival dei Popoli, il festival del film documentario che si è tenuto a Firenze dal 2 al 9 novembre. Il Festival dei Popoli - presieduto da Vittorio Iervese e diretto da Alberto Lastrucci - annuncia i titoli vincitori di questa edizione sabato 9 novembre ore 20.30, al cinema La Compagnia di Firenze.

Il premio (8.000 euro) è stato assegnato dalla giuria internazionale, composta daEnrica Capra (Italia), M. Cem Öztüfekçi (Serbia), Éva Tourrent (Francia),con la seguente motivazione: “come giuria, all'unanimità, desideriamo esprimere la nostra gratitudine per questo magistrale esempio di cinema dell’essenziale. Gradualmente, una testimonianza intima diventa un'esperienza collettiva, in cui vediamo come il potere patriarcale crei un dominio fatto di abusi.

Sans frapperusa il reenactment e la testimonianza diretta per trasformare i protagonisti e il pubblico, coinvolgendo tutti (al di là del genere), intellettualmente ed emotivamente, in un viaggio che spinge a confrontarsi con una violenza intrinseca che ci viene proposta come norma sociale. Siamo convinti che questo film rimarrà una pietra miliare nella storia del cinema”. Il documentario vincitore racconta la vera storia della diciannovenne Ada, che una sera ha accettato l’invito a cena da parte di un uomo che conosce e dal quale è attratta.

Va tutto molto in fretta e lei non riesce a reagire. Corpo e mente sono sconvolti. Nonostante ciò, o forse a causa di quello, ritorna da lui due volte. La sua storia si intreccia ad altre, ognuna diversa ma allo stesso tempo uguale nel suo orrore, nella sua follia e quotidianità.

Il Premio per il Miglior Mediometraggio (4.000 euro) è stato assegnato a “This Film is About Me” di Alexis Delgado Burdalo (Spagna, 2019, 60’) con la seguente motivazione: “Percepiamo questo film come un tentativo di testare il rapporto potere/resistenza tra l'artista e il soggetto filmato, esplorando i confini della perversità e della manipolazione. Questa decisione è presa a maggioranza”.

Il Premio per il Miglior Cortometraggio (2.500 euro) è andato a “All Cats are Grey in the Darkdi Lasse Linder (Svizzera, 2019) con la seguente motivazione: “Grazie a una rigorosa messa in scena, uno humour inglese e una grande complicità, questo insolito ritratto di un amore, narra una modesta odissea di un eccentrico uomo single e dei suoi gatti. Questa decisione è presa all'unanimità”.

La Targa Gian Paolo Paoli al miglior film antropologico è stata assegnata a “My English Cousin” di Karim Sayad (Svizzera, Qatar, 2019, 83’)con la seguente motivazione: “Ritratto di un immigrato algerino intrappolato tra una città grigia dell'Inghilterra, dove vive da 17 anni, e la sua terra e cultura d’origine. Il film non sceglie la facile strada melodrammatica monodimensionale. Siamo coinvolti in questa lotta senza fine di un eroe della classe operaia alla ricerca della casa perduta e del cosiddetto matrimonio ideale patriarcale. Un'osservazione malinconica e umoristica della nostra società capitalista. Questa decisione è presa all'unanimità”.

La giuria internazionale, inoltre, ha assegnato una menzione speciale al documentario “Non è sogno” di Giovanni Cioni (Italia, 2019) con la seguente motivazione: “il regista crea un dialogo paritario con i suoi protagonisti, che sono incarcerati. Attraverso il reenactment, ci avviciniamo a inaspettati momenti di verità che appartengono alle loro vite. Questo film, giocoso e onesto, ci coinvolge nel processo e ci ricorda, ancora una volta, che la verità è molto più profonda dei semplici fatti. Questa decisione è presa all'unanimità”.

Il Premio “POPOLI doc – CG Entertainment” del Concorso Italiano, offre al film italiano vincitore l’opportunità di essere pubblicato in Dvd e Digital Download nella collana “Popoli Doc – La collana del Festival dei Popoli”, è stato assegnato dalla giuria composta da Clara Visintini, Elisa Baldini e Jacopo Sgroi, a “Vulnerabile Bellezza” di Manuele Mandolesi (Italia, 2019) con la seguente motivazione: “per lo sguardo profondo ma allo stesso tempo delicato e discreto con cui cattura la vita post-terremoto di Michela e Stefano, per aver ritratto in maniera suggestiva la bellezza dei paesaggi marchigiani e avere reso testimonianza dell’Italia migliore, che affronta con determinazione e dignità il difficile momento della ricostruzione”.

Il Premio “Gli Imperdibili” del Concorso Italiano, che offre la possibilità di includere il film vincitore nella programmazione del cinema La Compagnia di Firenze è stato assegnato dalla giuria composta da Andrea Magagnato, Martina Capaccioni e Marta Zappacosta a “Caterina” di Francesco Corsi (Italia, 2019), con la seguente motivazione: “un film che attraverso la musica popolare si fa strada nella vita di una donna sorprendente che ci racconta Firenze e la Toscana, ma la verità è che parla al cuore di tutti. Una storia che porterà in sala i fiorentini che sono cresciuti con la sua musica, ma anche le nuove generazioni curiose di conoscere la ‘raccattacanzoni’.”

Il Premio distribuzione in sala “Il Cinemino” del Concorso Italiano, progetto culturale nato a Milano nel 2018 che offre la possibilità di includere il film vincitore nella programmazione del “Il Cinemino” nei giorni successivi è stato assegnato a “Mister Wonderland” di Valerio Ciriaci (USA, 2019). Motivazione: “per aver saputo raccontare in maniera semplice ed efficace la realizzazione di un sogno e l'importanza della passione per il cinema vissuto come comunità e momento di incontro, temi molto cari a noi del Cinemino. Inoltre, la consapevolezza che un migrante in terra straniera abbia potuto costruire una realtà di successo dando lavoro a moltissime persone come fanno, tra l'altro, in molti che vivono anche in Italia, resta una bellissima storia da raccontare”.

Il Premio distribuzione “Tënk” del concorso italiano, prima piattaforma SVOD dedicata al cinema documentario indipendente, che consiste nell’acquisto dei diritti di distribuzione per la diffusione sulla piattaforma europea Tënk per 2 mesi, è stato assegnato a “Theodor” di Maria Boldrin (Italia, 2019).

Il Premio "Lo sguardo dell'altro. La sfida del dialogo tra culture e religioni” (1.500 euro),assegnato dall'Istituto Sangalli per la Storia e le Culture Religiose di Firenze, è andato a “Mars, Oman” di Vanessa Del Campo Gatell (Belgio, 2019) con la seguente motivazione: “Dalla Terra a Marte, e ritorno: il rosso deserto dell’Oman come una sorta di set cinematografico del prossimo obiettivo dell’umanità, l’”ammartaggio”.

Ma intanto la società locale riflette ancora lo stile di vita plurisecolare dei beduini del deserto, che si consultano accovacciati davanti al cibo sugli strani esseri che da giorni popolano la loro terra: in cerca di cosa? Nel frattempo, due ragazze studiano, scrivono, disegnano, in un interno di sapore vermeeriano; e un nonno col suo nipotino si confrontano sui nomi dei pianeti e delle stelle: il passato, il presente e il futuro dell’umanità, le tradizioni che fanno rimanere ancorati alla T/terra, e le sfide ad occhi aperti che spingono a guardare in alto: in venti minuti di pellicola un condensato di cosa siamo e cosa vorremmo essere, al di là delle culture e delle religioni”.

La giuria dell'Istituto Sangalli ha inoltre assegnato la menzione speciale a “Non è sogno” di Giovanni Cioni con la seguente motivazione: ““Per un film che è un susseguirsi di sguardi degli ‘altri’ verso di noi e di noi verso quei medesimi ‘altri’: altri reclusi, anime nere per la società, ma i cui occhi esprimono lampi di vitalità, di voglia di riscatto, perfino di tenerezza, quando il tema sono i rapporti familiari; altri che si sforzano di recitare, ma che si trasformano in veri attori soprattutto quando raccontano liberamente di sé, delle loro storie maledette, dei gorghi del male da cui vorrebbero risalire. Uno spaccato della nostra società italiana, di cui i carcerati sono parte integrante, purtroppo molto spesso dimenticata, abbandonata, trascurata”.

Il Premio MyMovies.it

Il cinema dalla parte del pubblico è andato al documentario “Las hermanas de Rocinante” di Alexandra Kaufmann, per il Concorso Internazionale, e a “Caterina” di Francesco Corsi, per il Concorso Italiano. Il documentario si aggiudica ben due riconoscimentiNel ricevere i premi Francesco Corsi ha dichiarato: “Abbiamo cercato di raccontare Caterina Bueno in maniera originale e non scontata, quasi per frammenti di memorie, in continuo dialogo tra passato e presente.

Era, per molti versi, una scommessa rischiosa. Per questo motivo è davvero una grandissima soddisfazione sapere che "Caterina" sia stato così ben accolto dagli spettatori in sala che ci hanno assegnato il premio del pubblico. Caterina è un film che nasce da lontano, reso possibile anche dai tanti che, nelle maniere più diverse, ci hanno sostenuto nel tempo. È un regalo per noi, come penso lo sarà per loro, sapere che da oggi questo film potrà contare su una distribuzione in sala”.

“Caterina è il ritratto artistico e personale di Caterina Bueno, una delle più grandi interpreti e ricercatrici del canto popolare tradizionale e contadino in Italia. Il suo lavoro ha reso possibile il recupero e la diffusione di un vasto repertorio di canti, tramandato oralmente fino al ventesimo secolo e altrimenti destinato all’oblio a partire dagli anni ‘60. Una vita divisa tra ricerca e spettacolo ha portato Caterina a calcare i palchi nazionali e internazionali, rendendola una figura imprescindibile del mondo culturale dell’epoca e facendole incrociare il cammino con alcuni tra i più importanti intellettuali come Dario Fo, Pier Paolo Pasolini, Umberto Eco e artisti come Giovanna Marini, Fausto Amodei e Francesco De Gregori che le dedicherà la canzone “Caterina”.

Caterina rappresenta anche una parabola significativa della trasformazione sociale e culturale che ha subito l’Italia a partire dagli anni del boom economico e, più in generale, sul rapporto di un Paese e di una comunità con la propria memoria storica e con la propria cultura. Il documentario sarà distribuito in sala da febbraio 2020 da Kiné. “Caterina scritto e diretto da Francesco Corsi grazie alle le preziose testimonianze di Giovanni Bartolomei, Giovanna Marini, Jamie Marie Lazzara, Andrea Fantacci, Alberto Balia, Valentino Santagati, è prodotto da Francesco Corsi, Claudio Giapponesi, Mauro Lepri, fotografia di Andrea Vaccari, montaggio di Giulia Bertella Farnetti, presa diretta e montaggio del suono di Mirko Fabbri, correzione colore Gianandrea Sasso, Laboratorio La Camera Ottica, Università Degli Studi Di Udine – Gorizia, è prodotto da Kiné, con il sostegno di Mibac – Direzione Generale Cinema, un progetto realizzato nell’ambito del programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema, in collaborazione con Associazione Culturale Bueno, Istituto Ernesto De Martino, Archivio Del Movimento Operaio e Contadino Della Provincia Di Siena.

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